Perugia - L'omicidio di Meredith Kercher - Parlano in Corte d'Assise i genitori e, la sorella - la madre: "è terribile mandare una figlia a studiare e non vederla ritornare più

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angelo7878
view post Posted on 16/1/2009, 11:38




venerdì 16 gennaio 2009 ore 10:08

Meredith, oggi Sollecito e la Knox alla sbarra

di Redazione

Perugia - Tanti giornalisti, ma poco pubblico. Al massimo una decina di persone, seguiranno la prima udienza del processo a Raffaele Sollecito e Amanda Knox, accusati di avere ucciso Meredith Kercher. In pochi riusciranno a seguire dal vivo il dibattimento davanti alla Corte d’Assise del capoluogo umbro per una delle vicende di cronaca che negli ultimi anni hanno avuto più risalto sui media di diversi Paesi del mondo. A raccontare cosa accadrà in aula saranno 86 testate di Italia, Gran Bretagna (dieci), Germania, Usa (tra cui un quotidiano di Seattle), Francia e Svizzera che hanno accreditato 140 tra giornalisti, cineoperatori e fotografi. Originaria dell’Inghilterra era Meredith Kercher, uccisa con una coltellata alla gola all’età di 21 anni.

I due in aula Sono stati condotti in aula senza manette Raffaele Sollecito e Amanda Knox. Sono seduti accanto ai loro difensori. Il primo ad entrare è stato Sollecito con indosso un giaccone verde e pantaloni beige. Sotto un maglione verde più chiaro. Sollecito ha i capelli corti e indossa i suoi occhiali da vista con una montatura in metallo. È apparso teso in volto e piuttosto dimagrito. Dopo di lui è entrata in aula la Knox, jeans e una felpa grigia sopra a una maglietta a righe. Capelli sciolti anche se, agganciata sulla felpa, ha una pinza di quelle utilizzate per raccogliere la capigliatura. Al loro ingresso nella sala degli Affreschi, i due sono stati presi d’assalto dai fotografi. L’udienza sta ora proseguendo con il giuramento dei giudici popolari.

L'americana e l'ex fidanzato È nata invece a Seattle la Knox che compirà 22 anni il 9 luglio prossimo, mentre nato a Bari il 26 marzo del 1984 e residente a Giovinazzo è Sollecito (che proprio ieri ha ottenuto il permesso di seguire via internet le lezioni universitarie alle quali si è iscritto a Verona). Almeno nella fase iniziale dell’udienza tutti i media accreditati potranno accedere all’aula. Quella chiamata degli Affreschi, per la presenza di dipinti alle pareti, al piano meno due del palazzo di giustizia di Perugia, nel centro della città.

La prima decisione La Corte presieduta da Giancarlo Massei dovrà comunque pronunciarsi subito sulla presenza in aula delle telecamere e sulla richiesta dei familiari della vittima di far svolgere il processo a porte chiuse. L’udienza è stata fissata per le 9, ma le operazioni di filtraggio cominceranno con largo anticipo. In aula hanno confermato la loro presenza i due imputati, entrambi detenuti dalla fine del 2007. Sollecito, attualmente nel carcere di Terni, e la Knox, rinchiusa a Perugia, saranno portati al palazzo di giustizia a bordo di cellulari che accederanno al parcheggio interno. Nella sua cella del carcere di Viterbo rimarrà invece Rudy Guede, l’ivoriano già condannato a 30 anni di reclusione per il concorso nel delitto al quale si proclama comunque estraneo.
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estratto fa qui
 
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angelo7878
view post Posted on 2/3/2009, 11:44






27 febbraio 2009 (ultima modifica: 28 febbraio 2009)

L'ex capo della mobile di Perugia: «Amanda faceva la ruota in questura»

Meredith, la difesa di Sollecito: «contaminata» la scena del delitto

L'avvocato Giulia Bongiorno: «Il gancetto del reggiseno finito sotto il tappetino».


PERUGIA

Il reperto del gancetto del reggiseno di Meredith, dove sono state trovate flebili tracce di materiale genetico di Raffaele Sollecito, è stato «contaminato». Lo ha sostenuto al processo per l'omicidio della studentessa inglese la difesa di Sollecito. L'ex capo della squadra mobile della questura di Perugia, Giancinto Profazio, ha confermato che il reperto venne scoperto soltanto il 2 novembre del 2007 dopo due ispezioni e due visite nella casa da parte delle forze dell’ordine e sequestrato il 18 dicembre successivo. «Quel frammento è girato per la stanza, dalle immagini dei sopralluoghi acquisite emerge che è stato anche messo sotto un tappetino», ha detto l'avvocato Giulia Bongiorno, uno dei difensori di Sollecito.

BANCOMAT - Un altro particolare emerso nel corso del dibattimento è il prelievo di 20 euro con il bancomat di Meredith dopo il delitto. Secondo l'avvocato Francesco Maresca, legale della famiglia di Meredith Kercher, si tratta di «un errore di registrazione da parte del sistema informatico della banca. Il prelievo venne effettuato dalla stessa Meredith prima del suo omicidio ed è per questo che è stato giudicato un particolare irrilevante per le indagini». Non sono dello stesso parere i legali di Sollecito, secondo i quali la polizia avrebbe potuto acquisire più informazioni in merito al prelievo.

CELLULARI - I telefonini di Amanda e Raffaele la notte del delitto si spensero entrambi tra le 20 e le 20,30, ha testimoniato Profazio. Non c’è invece certezza su quando si sono riaccesi: quello di Raffaele intorno alle 6, mentre per quello di Amanda non ci sarebbe un dato certo. Profazio ha parlato anche dei comportanti di Amanda e Raffaele quando sono stati convocati in questura: l'americana in attesa di essere interrogata faceva la ruota nella sala antistante l'ingresso della questura, come se nulla fosse accaduto. «In una occasione Amanda si era messa con le sue gambe sopra quelle di Raffaele, io dissi loro di evitarlo», ha concluso Profazio.
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estratto da qui
 
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angelo7878
view post Posted on 7/6/2009, 16:00





06 giugno 2009 (ultima modifica: 07 giugno 2009)

CHIESTA UNA SUPERPERIZiA DAGLI AVVOCATI DI AMANDA KNOX

Perugia: sentita la madre di Meredith

Ricostruita l'ultima telefonata con la figlia. «Mai sentiti nominare Rudy e Sollecito»


PERUGIA

E’ stata Arline Kercher, madre di Meredith la ragazza inglese uccisa il 1 novembre del 2007, la prima a deporre all’udienza di sabato del processo di Perugia per l'omicidio di Meredit Kercher, che vedrà salire sul banco dei testimoni gran parte della famiglia della vittima. Arline ha risposto - grazie all’aiuto di una traduttrice - a tutte le domande poste sia dall’avvocato di fiducia Francesco Maresca che dal Pm Giuliano Mignini. «Il primo novembre, giorno dell’omicidio di mia figlia, abbiamo fatto una lunga chiacchierata telefonica nel primo pomeriggio» ha affermato Arline «Meredith mi aveva detto di essere molto stanca dato che la sera prima per la festa di Hallowen aveva fatto tardi. Nel pomeriggio comunque sarebbe andata da alcune sue amiche a vedere un film e poi subito a casa. Era stanca e in più doveva finire alcuni compiti universitari». Arline aggiunge inoltre che con la figlia, quel nefasto primo novembre del 2007, aveva parlato a fondo anche dei progetti futuri. «Metz - spiega - aveva già ordinato dei biglietti di viaggio per tornare a casa in occasione del mio compleanno: l’11 novembre. Sarebbe partita il 9 novembre. Poi mi aveva detto che per Natale sarebbe rientrata da Perugia intorno al 18 dicembre e che bisognava in fretta prenotare i biglietti dato che dopo il costo sarebbe notevolmente cresciuto». L’avvocato Maresca - legale della famiglia Kercher - ha chiesto ad Arline come ha saputo della morte. La donna risponde a fatica oppressa dal dolore: «E’ terribile mandare una figlia a studiare e poi non vederla ritornare più. Noi non supereremo mai questo lutto: soprattutto per la brutalità e la violenza che ha subito nostra figlia».

LA MADRE: «MAI SENTITI NOMINARE RUDY E SOLLECITO»

Il Pm Giuliano Mignini ha cercato di capire se dalle confidenze alla madre, Arline, Metz avesse stretto un’amicizia con due dei tre indagati. «Con mia figlia parlavamo di tutto: dalle sue amicizie ai suoi studi all’Università. Sono sicura che non mi abbia mai parlato di Rudy Guede e né che avesse un appuntamento con lui. La sera del delitto voleva andare a casa presto per studiare e poi riposarsi». Il Pm Giuliano Mignini ha chiesto ad Arline anche se sua figlia fosse mai andata, a sua conoscenza, da Raffaele Sollecito: «Non mi ha mai fatto questo nome». Rudy e Raffaele degli sconosciuti o delle figure quasi insignificanti per la vita italiana di Meredith? Per la madre e altre amiche della ragazza inglese sì. Per la difesa di Guede no: c’era un rapporto di complicità. Ma Meredith potrebbe anche aver omesso l’argomento ragazzi alla madre. Un ipotesi che troverebbe conferma dal fatto che la ragazza inglese - come testimoniato in aula dalla madre - non aveva detto al genitore che era fidanzata con un ragazza italiano e con il quale era andata anche a letto dalla metà di ottobre del 2007.

SUPERPERIZIA

«Presenteremo istanza per una superperizia» perchè «rimangono punti di contrasto scientifici, non certo faziosi o oltranzisti». Ad affermarlo uno dei legali di Amanda Knox, l'avvocato Luciano Ghirga, a conclusione dell'udienza di oggi e delle deposizioni dei consulenti della famiglia Kercher, parte civile nel processo che vede imputati Amanda Knox e Raffele Sollecito per l'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher. «Le posizioni rimangono immutate sotto il profilo genetico - ha concluso il legale Ghirga - e le obiezioni rimangono le medesime». Quindi per l'avvocato la superperizia rimane «l'unica strada per aggiustare processualmente le cose».
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estratto da qui



 
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