venerdì 16 gennaio 2009 ore 10:08
Meredith, oggi Sollecito e la Knox alla sbarradi Redazione
Perugia - Tanti giornalisti, ma poco pubblico. Al massimo una decina di persone, seguiranno la prima udienza del processo a Raffaele Sollecito e Amanda Knox, accusati di avere ucciso Meredith Kercher. In pochi riusciranno a seguire dal vivo il dibattimento davanti alla Corte d’Assise del capoluogo umbro per una delle vicende di cronaca che negli ultimi anni hanno avuto più risalto sui media di diversi Paesi del mondo. A raccontare cosa accadrà in aula saranno 86 testate di Italia, Gran Bretagna (dieci), Germania, Usa (tra cui un quotidiano di Seattle), Francia e Svizzera che hanno accreditato 140 tra giornalisti, cineoperatori e fotografi. Originaria dell’Inghilterra era Meredith Kercher, uccisa con una coltellata alla gola all’età di 21 anni.
I due in aula Sono stati condotti in aula senza manette Raffaele Sollecito e Amanda Knox. Sono seduti accanto ai loro difensori. Il primo ad entrare è stato Sollecito con indosso un giaccone verde e pantaloni beige. Sotto un maglione verde più chiaro. Sollecito ha i capelli corti e indossa i suoi occhiali da vista con una montatura in metallo. È apparso teso in volto e piuttosto dimagrito. Dopo di lui è entrata in aula la Knox, jeans e una felpa grigia sopra a una maglietta a righe. Capelli sciolti anche se, agganciata sulla felpa, ha una pinza di quelle utilizzate per raccogliere la capigliatura. Al loro ingresso nella sala degli Affreschi, i due sono stati presi d’assalto dai fotografi. L’udienza sta ora proseguendo con il giuramento dei giudici popolari.
L'americana e l'ex fidanzato È nata invece a Seattle la Knox che compirà 22 anni il 9 luglio prossimo, mentre nato a Bari il 26 marzo del 1984 e residente a Giovinazzo è Sollecito (che proprio ieri ha ottenuto il permesso di seguire via internet le lezioni universitarie alle quali si è iscritto a Verona). Almeno nella fase iniziale dell’udienza tutti i media accreditati potranno accedere all’aula. Quella chiamata degli Affreschi, per la presenza di dipinti alle pareti, al piano meno due del palazzo di giustizia di Perugia, nel centro della città.
La prima decisione La Corte presieduta da Giancarlo Massei dovrà comunque pronunciarsi subito sulla presenza in aula delle telecamere e sulla richiesta dei familiari della vittima di far svolgere il processo a porte chiuse. L’udienza è stata fissata per le 9, ma le operazioni di filtraggio cominceranno con largo anticipo. In aula hanno confermato la loro presenza i due imputati, entrambi detenuti dalla fine del 2007. Sollecito, attualmente nel carcere di Terni, e la Knox, rinchiusa a Perugia, saranno portati al palazzo di giustizia a bordo di cellulari che accederanno al parcheggio interno. Nella sua cella del carcere di Viterbo rimarrà invece Rudy Guede, l’ivoriano già condannato a 30 anni di reclusione per il concorso nel delitto al quale si proclama comunque estraneo.
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