Le domande che vuoi fare a Angelo7878

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angelo7878
view post Posted on 4/12/2006, 16:52




CITAZIONE (aramar @ 28/11/2006, 20:41)
Perche ti sei trasferito a milano?

Ti piace milano e i suoi ritmi i suoi abitanti e il suo modo di fare?

Un aggettivo per Roma e uno per Milano

Non posso rispondere tutta la verità alla tua domanda, preferisco darti una risposta parziale piuttosto che dirti una bugia o non rispondere del tutto.

Mi sono trasferito perché volevo vivere in una città cresciuta e formata e influenzata dalla produzione, dalle grandi fabbriche, che mi desse una ragione viva e importante per vivere così vicino in tanti come si vive nelle grandi città. Ero stanco del fatalismo e del vittimismo meridionale come del ribellismo. Volevo un forte cuore pulsante, costruttore e consapevole. Volevo raggiungere Danzica o Stettino e vivere lì. Mi sono fermato a Milano, tappa del mio viaggio, perché mi sono messo insieme a una donna divorziata che aveva già una sua famiglia che ho voluto condividere così che divenne anche la mia nuova famiglia.
Mi piace Milano, mi piacciono i suoi ritmi veloci e quasi soverchianti, mi piacciono i modi di fare dei milanesi che non mi hanno mai discriminato o respinto, sono stati sempre aperti e accoglienti. Milano ha una grave pecca: non perdona chi cade, chi entra nel bisogno, chi andrebbe sostenuto e aiutato, la città passa e va e non si cura di te. Comunque oggi Milano è una città molto diversa da quella che ho conosciuto: la grande produzione non c'è più, gli operai si sono ridotti al lumicino, la città si sforza di diventare una metropoli di servizi al passo con i tempi.

Roma poetica, Milano fattiva.

CITAZIONE (Altherea @ 29/11/2006, 23:59)
Che cosa significa per te la parola casa?

Se tu fossi una parola, quale sarebbe quella che ti rappresenta al meglio?

Casa: intimità, famiglia, convivialità, amicizie, riposo, gusto, piacere, calore ma anche inferno, veleno, malattie, tristezza, prigione, tormento


Se io fossi una parola: dandy-ossessivo-generoso-rompiballe
 
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Tulipano Nero
view post Posted on 9/1/2007, 10:39




Perchè lavori anche di domenica?

Cosa è per te un forum di discussione?

Di che parte di Roma sei originario?
 
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angelo7878
view post Posted on 9/1/2007, 17:51




Perchè lavori anche di domenica?

Non è che io esattamente lavori anche di domenica, il contesto è più ampio:

ho molto da fare per il cliente con il quale collaboro come consulente di direzione aziendale, non ho un orario né un calendario obbligato, ho le chiavi dell’ufficio;

oltre questo lavoro ne svolgo di altri scelti da me sia a compenso che gratuitamente, due esempi:

dò consulenze legali in ambito di diritto civile commerciale (non ho la laurea e quindi non posso svolgere la professione) normalmente a compenso ma anche gratuitamente;

svolgo attività in favore di un Ente Onlus.

Inoltre studio e faccio ricerca per conto mio, secondo i miei interessi e progetti di volta in volta.

E’ cambiato da molti anni il mio rapporto con il “tempo libero”, che francamente mi sembra somigliare se non a un aborto a una grande mistificazione e molto difficile da usare – per me.

In ufficio ho il PC (non ce l'ho a casa) che mi consente ricerche e studi tramite Internet e che mi consente di stare nel nostro forum da utente attivo.

Può darsi che io una domenica la dedichi solo al nostro forum, oppure che io lavori per recuperare lavoro arretrato dovuto al tempo speso nel forum nella settimana o speso in altre attività.

Mi resta tempo a sufficienza per la mia compagna, un breve viaggio ogni tanto, per il cinema, per le cene e gli amici.


Cosa è per te un forum di discussione?

E’ un luogo virtuale, uno spazio simulato per relazioni tra gli uomini della contemporaneità.

A seconda di come lo s’imposta e lo si usa può essere utilizzato per un arricchimento delle relazioni di ciascuno, cosa che m'interessa in sommo grado.


Di che parte di Roma sei originario?

Sono nato e vissuto accanto e dentro Villa Glori, un grande spazio pubblico verde dove ho potuto vivere tutta intera l’unica parte felice della mia vita di bambino e di adolescente fino ai tredici anni circa, poi i miei genitori cambiarono casa e ci trasferimmo vicino a Piazzale delle Muse dove sono rimasto fino al 1972 quando partii per Milano.

Di quella grande villa (a Milano “giardini” o al massimo “parco”) posso raccontare ogni particolare, ogni sasso, ogni albero, non ho mai dimenticato quelle ore, quei giorni, quegli anni felici e spensierati.

A questa villa sono ancora oggi riconoscente e lo fui già allora quando da ragazzino venni a sapere degli eroici fratelli Enrico e Giovanni Cairoli.

Giocando su e giù per il monumento che li ricorda nella zona della villa dove a capo d’un manipolo di circa settanta garibaldini vennero tenuti in assedio e in scacco e annientati dai soldati francesi in appoggio alle guardie papaline nel 1867, mi chiesi chi fossero e scoprii quest’episodio della storia del risorgimento italiano svoltosi dov’ero nato e dove stavo giocando.

Fu la prima volta in vita mia che “presi un partito” e lo presi per i garibaldini.

 
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ermut
view post Posted on 9/1/2007, 21:43




Secondo me stai recitando una parte.....
Sbaglio ?

Non la prendere male...ma non mi sembri vero !
 
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angelo7878
view post Posted on 10/1/2007, 16:43




CITAZIONE (ermut @ 9/1/2007, 21:43)
Secondo me stai recitando una parte.....

Non la prendo a male, però mi richiede un bello sforzo non prendermela a male.

Davanti a una tale brutta impressione di me provata da una persona alla quale mi sono proposto come un amico (a te cioè) mi sarei già incazzato bene bene e minimo minimo non starei qui ad accettare di stare in relazione con te.

Ma per me le cose non possono stare così.

Spiegami allora cos'è questa impressione da parte tua di me come persona che starebbe qui a recitare una parte.

Se me la spieghi, potrò argomentare qualcosa, detta così che ti devo rispondere?

:)

 
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ermut
view post Posted on 11/1/2007, 22:27




Caro Angelo
Non voglio assolutamente che tu fraintenda la mia esternazione....
Visto che sei sempre cosi' rispettoso e gentile nonche' pieno di buoni consigli per la gente , mi e' venuto da pensare che tu non fossi vero nel senso che oggi abbiamo perso il contatto con le brave persone e ho avuto il sentore che magari tu fossi qualcuno che giocava con le persone....per questo mi e' venuto da dire che stavi recitando una parte......

CIAO
 
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angelo7878
view post Posted on 12/1/2007, 17:27




Caro ermut, ora capisco ciò che hai voluto dirmi.

Recito una parte?

Sì probabilmente, nel senso che non ci è consentito altro che recitare una parte nella vita, o meglio, più parti.

Ognuno si porta una maschera e nella vita gioca a cambiarla e a come portarla.

In questo stretto margine di manovra sta la dignità della persona.

Portare una maschera? Sì, ma con dignità.

Giocare con le persone non è dignitoso, è un'altra cosa.

La mia vita non è esente neanche da questa bassezza, che mi ha afflitto un poco prima dei venti anni e un poco dopo per qualche volta, per qualche relazione con donne che ho ingannato o che ho ingiustamente disprezzato.

Dopo circa dieci anni sono andato a cercarle (erano tre a Roma e io vivevo già a Milano), ho comunicato il mio dispiacere a ciascuna di loro, ho cercato a posteriori di condividerne le sofferenze che avevo loro inflitto e ho chiesto scusa per quello stupido maschio insensibile e narciso che ero stato.

Figurati se a quasi sessant'anni sto qui a giocare con le persone del forum, almeno spero proprio di no, ma se mi scappasse ci sarà senz'altro qualcuno che mi metterà sull'avviso, magari di nuovo tu.

Sono qui nel forum anche perché sento quanto sia importante mostrare che delle persone serie non smettono di essere serie se sono molto curiose sessualmente e vivaci sessualmente e se hanno pochi freni inibitori a partire dal linguaggio e dalla pornografia.

Quando do dei consigli è perché non è facile stare in un ambiente di giovani e giovanissimi per un vecchio come me, una differenza di alcune decine d'anni porta a forme espressive molto diverse.

Non credo che si possa dire, né che tu abbia voluto dire, che mi limito a dare consigli nel forum.

So bene che i consigli lasciano il tempo che trovano e che la persona deve compiere il suo cammino e procedere per esperienze dirette.

Forse, quando a volte mi riesce, ascolto anche le persone del forum e magari sono io questa volta a imparare dai giovani e giovanissimi del forum.

Grazie ermut per non esserti fatto mancare il coraggio e avermi detto di alcune tue impressioni in relazione a me.

Impressioni che magari qualcun altro non mi avrebbe mai comunicato perché pesanti, non positive.

Naturalmente pensi anche altre cose di me, lo so, si capisce e sono cose buone.

:)



 
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makroblend
view post Posted on 13/1/2007, 01:51




Che ti posso domandare?
Ti considero un fratello maggiore e quando avrò dei dubbi su alcune scelte ti interpellerò :D

PS : tanto poi faccio sempre di testaccia mia ;)
 
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Tulipano Nero
view post Posted on 13/1/2007, 09:31




Angelo, il tuo modo di approcciarti a questo forum delinea una personalità complessa e sfaccettata.

Che tipo di impatto comporta, questo tuo modo di fare, nella vita privata?

Per te l'amicizia è un valore o una fortuna?

Se tu che non trovi tuoi simili o sono gli altri che non gliele frega nulla di niente e di nessuno?
 
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angelo7878
view post Posted on 13/1/2007, 16:15




CITAZIONE (makroblend @ 13/1/2007, 01:51)
PS : tanto poi faccio sempre di testaccia mia ;)

E fai bene!




CITAZIONE (Tulipano Nero @ 13/1/2007, 09:31)
Se tu che non trovi tuoi simili o sono gli altri che non gliele frega nulla di niente e di nessuno?


Ti pregherei di pormi la terza domanda in una forma diversa perché così com'è formulata non sono sicuro d'averla capita bene.

Ti risponderò a tutte e tre le domande insieme, grazie.
 
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Pegaso2
view post Posted on 13/1/2007, 17:34




A mio modo di vedere, hai anche preso delle bruciature che ti hanno segnato e che oggi ti fanno riflettere molto, e tendono a mantenerti sereno e pacato nei tuoi giudizi e nelle tue decisioni.

Ma e dico ma, se tu dovessi prendere una decisione improvvisa, nell'agire in proposito, quanta percentuale metteresti d'istinto e quanta di ragionamento, ovviamente quando sei nel labirinto e non riesci ad uscirne?
 
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Tulipano Nero
view post Posted on 14/1/2007, 00:07




CITAZIONE (Tulipano Nero @ 13/1/2007, 09:31)
Angelo, il tuo modo di approcciarti a questo forum delinea una personalità complessa e sfaccettata.

Che tipo di impatto comporta, questo tuo modo di fare, nella vita privata?

Per te l'amicizia è un valore o una fortuna?

Se tu che non trovi tuoi simili o sono gli altri che non gliele frega nulla di niente e di nessuno?

Riformulo.

Dal modo come esponi il tuo modo di essere, denoti un chiaro modo di essere, che denuncia un mondo di valori basati su principii e forse anche di speranze nei confronti del prossimo. La tua sembra essere una ricerca di un rapporto umano basato su un modo di fare che tu "inviti" a tirare fuori, come quasi a voler cercare nell'interlocutore una risposta che soddisfi questa tua domanda di relazione. Spesso leggo che capita che a tuoi precisi inviti la risposta, vuoi per non-consapevolezza, vuoi per (certe volte) anche elusione, sia negativa, perchè siamo fomdamentalmente isole, con un oceano di differenze che ci divide. La domanda era appunto una tua valutazione in proposito, ovvero secondo te, è il metodo che adotti tu che potrebbe essere sbagliato, oppure che in realtà, la verità amara è che a nessuno frega di nessuno se non per convenienza e tu comunque vai per la tua strada perchè è importante comunque testimoniare il proprio modo di essere a prescindere?

In altre parole, Se tu che non trovi tuoi simili o sono gli altri che non gliele frega nulla di niente e di nessuno? :lol:

Edited by Tulipano Nero - 15/1/2007, 09:25
 
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Tulipano Nero
view post Posted on 15/1/2007, 09:09




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angelo7878
view post Posted on 15/1/2007, 19:03




CITAZIONE (Pegaso2 @ 13/1/2007, 17:34)
A mio modo di vedere, hai anche preso delle bruciature che ti hanno segnato e che oggi ti fanno riflettere molto, e tendono a mantenerti sereno e pacato nei tuoi giudizi e nelle tue decisioni.

Ma e dico ma, se tu dovessi prendere una decisione improvvisa, nell'agire in proposito, quanta percentuale metteresti d'istinto e quanta di ragionamento, ovviamente quando sei nel labirinto e non riesci ad uscirne?

Sì è vero, ho preso delle bruciature profonde su un'ampia superficie e la pelle è rimasta bruciata.

Ne ho parlato qualche volta in due o tre topic senza dilungarmi troppo.

Ma quelle bruciature le ho volute io in buona parte.

Se dovessi prendere una decisione improvvisa?

Se il riferimento è a situazioni d’emergenza, ad esempio evitare immediatamente un incidente stradale oppure se di notte stesse molto male la mia compagna con forti dolori (è successo una volta), direi che so reagire e tempestivamente conservando tutto il sangue freddo che è necessario con istinto filtrato velocemente dalla mia razionalità.

Se il riferimento è alla normalità della vita per quanto io debba prendere una decisione improvvisa come nella situazione che prospetti tu, non ne sono capace.

Sono un bradipo, il più bradipo che ci sia e prima di prendere una decisione il problema s’è bello che invecchiato oppure l’ha risolto qualcun altro per me.

Niente istinto ma sentimenti e razionalità insieme.

L’unica capacità che avrei nel tuo esempio è di restarmene nel labirinto e dotato di parecchia calma da consumare attenderei il salvatore o la salvatrice di turno.

E’ possibile che mi trovino ancora vivo e non arrabbiato per il lungo tempo che hanno impiegato a salvarmi.

 
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angelo7878
view post Posted on 15/1/2007, 19:19




CITAZIONE (Tulipano Nero @ 14/1/2007, 00:07)
CITAZIONE (Tulipano Nero @ 13/1/2007, 09:31)
Angelo, il tuo modo di approcciarti a questo forum delinea una personalità complessa e sfaccettata.

Che tipo di impatto comporta, questo tuo modo di fare, nella vita privata?

Per te l'amicizia è un valore o una fortuna?

Se tu che non trovi tuoi simili o sono gli altri che non gliele frega nulla di niente e di nessuno?

Riformulo.

Dal modo come esponi il tuo modo di essere, denoti un chiaro modo di essere, che denuncia un mondo di valori basati su principii e forse anche di speranze nei confronti del prossimo. La tua sembra essere una ricerca di un rapporto umano basato su un modo di fare che tu "inviti" a tirare fuori, come quasi a voler cercare nell'interlocutore una risposta che soddisfi questa tua domanda di relazione. Spesso leggo che capita che a tuoi precisi inviti la risposta, vuoi per non-consapevolezza, vuoi per (certe volte) anche elusione, sia negativa, perchè siamo fomdamentalmente isole, con un oceano di differenze che ci divide. La domanda era appunto una tua valutazione in proposito, ovvero secondo te, è il metodo che adotti tu che potrebbe essere sbagliato, oppure che in realtà, la verità amara è che a nessuno frega di nessuno se non per convenienza e tu comunque vai per la tua strada perchè è importante comunque testimoniare il proprio modo di essere a prescindere?

In altre parole, Se tu che non trovi tuoi simili o sono gli altri che non gliele frega nulla di niente e di nessuno? :lol:

Tulip Noir o Tulipe Noire (in francese Tulipano è femminile), sei molto caro a sollecitarmi a comunicare più chiaramente nel forum, a dire cose della mia vita non ancora dette (arriveranno, arriveranno), sei sensibile in una corretta curiosità verso l’altro.

Le tue domande non sono mai banali e un tipo come me impiega molto tempo – scandito anche da lunghe pause di riflessioni – a pensare le risposte non per vedere come riuscire a non essere autentico ma per capire qualche cosa di me oltre le poche cose che già so.

L’impatto nella vita privata:

è un modo di fare per me molto faticoso, ascolto, mi ascolto, mi controllo in un conflitto interno tra mie parti contrastanti, devo capire che cosa può unirmi all’interlocutore (l’unità è per me uno dei beni più preziosi) senza passare attraverso compromessi che mi rinneghino ma che siano accettabili.

L’altro non sa mai se scherzo o se sono serio anche dopo anni che ci conosciamo.

Vorrei dirti e ti dico senza un minimo di vergogna e con semplicità: sono una persona psichicamente ricostruita dopo una rottura in pezzi iniziata da bambino, non sono e non sarò mai come una persona che è rimasta sempre intera.

La mia spontaneità è spesso in me elaborata dalla razionalità, non è pura.

L’autenticità è un risultato che mi sono costruito con un duro lavoro mai terminato (discorsi sulla maschera di tutti a parte).

Questo modo di fare, complesso e sfaccettato, come lo descrivi tu, mi costa molto non solo per le torsioni che devo operare sull’istinto – ormai per me abbastanza facili – quanto perché l’altro non sempre e non subito capisce e accetta che l’unità possa solo essere il frutto d’una lotta costruttiva.

Insomma è più facile abbandonarsi, non faticare, cercare gli aspetti eguali o simili invece che apprezzare le diversità, distruggere anziché costruire.

"Per te l'amicizia è un valore o una fortuna?"

L’amicizia è un sentimento che merita d’assurgere alla grandezza di valore e che da questo viene rafforzata.

Non è gratis però, bisogna essere capaci di sentimenti, di riconoscerli, di comunicarli apertamente e di applicarsi a coltivarla, se tutto questo c’è si può dire di possedere una fortuna che serve all'amicizia.

"Se tu che non trovi tuoi simili o sono gli altri che non gliele frega nulla di niente e di nessuno?

Riformulo.

Dal modo come esponi il tuo modo di essere, denoti un chiaro modo di essere, che denuncia un mondo di valori basati su principii e forse anche di speranze nei confronti del prossimo. La tua sembra essere una ricerca di un rapporto umano basato su un modo di fare che tu "inviti" a tirare fuori, come quasi a voler cercare nell'interlocutore una risposta che soddisfi questa tua domanda di relazione. Spesso leggo che capita che a tuoi precisi inviti la risposta, vuoi per non-consapevolezza, vuoi per (certe volte) anche elusione, sia negativa, perchè siamo fomdamentalmente isole, con un oceano di differenze che ci divide. La domanda era appunto una tua valutazione in proposito, ovvero secondo te, è il metodo che adotti tu che potrebbe essere sbagliato, oppure che in realtà, la verità amara è che a nessuno frega di nessuno se non per convenienza e tu comunque vai per la tua strada perchè è importante comunque testimoniare il proprio modo di essere a prescindere?

In altre parole, Se tu che non trovi tuoi simili o sono gli altri che non gliele frega nulla di niente e di nessuno?"

Quando scrivo che le tue domande non sono mai banali… che cosa ti rispondo ora?...

E’ difficile molto difficile.

Sicuramente io do testimonianza della mia vita, del mio modo di fare e di essere e questa è per me una via maestra per andare all’incontro con l’altro.

“"Inviti a tirare "fuori”, come quasi a voler cercare nell’interlocutore una risposta che soddisfi questa tua domanda di relazione".

Hai scritto così ed è così (anche questo hai messo a fuoco di me!).

Ero ragazzo quando a scuola una mia professoressa spiegava l’arte della “maieutica” di Socrate e ne rimasi affascinato.

L’ho poi ritrovata nella società moderna e contemporanea nella pratica della psicoterapia psicoanalitica.

Anche se questa preferisce usare la metafora archeologica dello scavo perché la psiche emerga, resto affezionato alla maieutica.

Scavo dentro di me, lo testimonio e invito l’altro a capire che dentro di sé ha da scavare per trovare più di quanto già ne sappia e che magari può trovare aspetti del sé che lo uniscono all’altro.

Molti sono sordi? Sì è vero. Altri non sono sordi? E’ vero anche questo.

Hai scritto che siamo isole con un oceano di differenze che ci divide.

Se ho un sogno ad occhi aperti è quello di ponti, di ponti che uniscano l’una all’altra riva opposta, rive che sono anche sorelle e non più solo opposte se gli uomini attraversano i ponti.


 
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