CITAZIONE (Tulipano Nero @ 14/1/2007, 00:07)
CITAZIONE (Tulipano Nero @ 13/1/2007, 09:31)
Angelo, il tuo modo di approcciarti a questo forum delinea una personalità complessa e sfaccettata.
Che tipo di impatto comporta, questo tuo modo di fare, nella vita privata?
Per te l'amicizia è un valore o una fortuna?
Se tu che non trovi tuoi simili o sono gli altri che non gliele frega nulla di niente e di nessuno?
Riformulo.
Dal modo come esponi il tuo modo di essere, denoti un chiaro modo di essere, che denuncia un mondo di valori basati su principii e forse anche di speranze nei confronti del prossimo. La tua sembra essere una ricerca di un rapporto umano basato su un modo di fare che tu "inviti" a tirare fuori, come quasi a voler cercare nell'interlocutore una risposta che soddisfi questa tua domanda di relazione. Spesso leggo che capita che a tuoi precisi inviti la risposta, vuoi per non-consapevolezza, vuoi per (certe volte) anche elusione, sia negativa, perchè siamo fomdamentalmente isole, con un oceano di differenze che ci divide. La domanda era appunto una tua valutazione in proposito, ovvero secondo te, è il metodo che adotti tu che potrebbe essere sbagliato, oppure che in realtà, la verità amara è che a nessuno frega di nessuno se non per convenienza e tu comunque vai per la tua strada perchè è importante comunque testimoniare il proprio modo di essere a prescindere?
In altre parole, Se tu che non trovi tuoi simili o sono gli altri che non gliele frega nulla di niente e di nessuno?
Tulip Noir o Tulipe Noire (in francese Tulipano è femminile), sei molto caro a sollecitarmi a comunicare più chiaramente nel forum, a dire cose della mia vita non ancora dette (arriveranno, arriveranno), sei sensibile in una corretta curiosità verso l’altro.
Le tue domande non sono mai banali e un tipo come me impiega molto tempo – scandito anche da lunghe pause di riflessioni – a pensare le risposte non per vedere come riuscire a non essere autentico ma per capire qualche cosa di me oltre le poche cose che già so.
L’impatto nella vita privata:
è un modo di fare per me molto faticoso, ascolto, mi ascolto, mi controllo in un conflitto interno tra mie parti contrastanti, devo capire che cosa può unirmi all’interlocutore (l’unità è per me uno dei beni più preziosi) senza passare attraverso compromessi che mi rinneghino ma che siano accettabili.
L’altro non sa mai se scherzo o se sono serio anche dopo anni che ci conosciamo.
Vorrei dirti e ti dico senza un minimo di vergogna e con semplicità: sono una persona psichicamente ricostruita dopo una rottura in pezzi iniziata da bambino, non sono e non sarò mai come una persona che è rimasta sempre intera.
La mia spontaneità è spesso in me elaborata dalla razionalità, non è pura.
L’autenticità è un risultato che mi sono costruito con un duro lavoro mai terminato (discorsi sulla maschera di tutti a parte).
Questo modo di fare, complesso e sfaccettato, come lo descrivi tu, mi costa molto non solo per le torsioni che devo operare sull’istinto – ormai per me abbastanza facili – quanto perché l’altro non sempre e non subito capisce e accetta che l’unità possa solo essere il frutto d’una lotta costruttiva.
Insomma è più facile abbandonarsi, non faticare, cercare gli aspetti eguali o simili invece che apprezzare le diversità, distruggere anziché costruire.
"Per te l'amicizia è un valore o una fortuna?"
L’amicizia è un sentimento che merita d’assurgere alla grandezza di valore e che da questo viene rafforzata.
Non è gratis però, bisogna essere capaci di sentimenti, di riconoscerli, di comunicarli apertamente e di applicarsi a coltivarla, se tutto questo c’è si può dire di possedere una fortuna che serve all'amicizia.
"Se tu che non trovi tuoi simili o sono gli altri che non gliele frega nulla di niente e di nessuno?
Riformulo.
Dal modo come esponi il tuo modo di essere, denoti un chiaro modo di essere, che denuncia un mondo di valori basati su principii e forse anche di speranze nei confronti del prossimo. La tua sembra essere una ricerca di un rapporto umano basato su un modo di fare che tu "inviti" a tirare fuori, come quasi a voler cercare nell'interlocutore una risposta che soddisfi questa tua domanda di relazione. Spesso leggo che capita che a tuoi precisi inviti la risposta, vuoi per non-consapevolezza, vuoi per (certe volte) anche elusione, sia negativa, perchè siamo fomdamentalmente isole, con un oceano di differenze che ci divide. La domanda era appunto una tua valutazione in proposito, ovvero secondo te, è il metodo che adotti tu che potrebbe essere sbagliato, oppure che in realtà, la verità amara è che a nessuno frega di nessuno se non per convenienza e tu comunque vai per la tua strada perchè è importante comunque testimoniare il proprio modo di essere a prescindere?
In altre parole, Se tu che non trovi tuoi simili o sono gli altri che non gliele frega nulla di niente e di nessuno?"
Quando scrivo che le tue domande non sono mai banali… che cosa ti rispondo ora?...
E’ difficile molto difficile.
Sicuramente io do testimonianza della mia vita, del mio modo di fare e di essere e questa è per me una via maestra per andare all’incontro con l’altro.
“"Inviti a tirare "fuori”, come quasi a voler cercare nell’interlocutore una risposta che soddisfi questa tua domanda di relazione".
Hai scritto così ed è così (anche questo hai messo a fuoco di me!).
Ero ragazzo quando a scuola una mia professoressa spiegava l’arte della “maieutica” di Socrate e ne rimasi affascinato.
L’ho poi ritrovata nella società moderna e contemporanea nella pratica della psicoterapia psicoanalitica.
Anche se questa preferisce usare la metafora archeologica dello scavo perché la psiche emerga, resto affezionato alla maieutica.
Scavo dentro di me, lo testimonio e invito l’altro a capire che dentro di sé ha da scavare per trovare più di quanto già ne sappia e che magari può trovare aspetti del sé che lo uniscono all’altro.
Molti sono sordi? Sì è vero. Altri non sono sordi? E’ vero anche questo.
Hai scritto che siamo isole con un oceano di differenze che ci divide.
Se ho un sogno ad occhi aperti è quello di ponti, di ponti che uniscano l’una all’altra riva opposta, rive che sono anche sorelle e non più solo opposte se gli uomini attraversano i ponti.