Le domande che vuoi fare a Angelo7878

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Tulipano Nero
view post Posted on 15/1/2007, 20:01




:) Sai, nel ringraziarti della sincerità su te stesso con cui hai risposto (dote che apprezzo oltremodo), mi hai permesso a me che leggevo di focalizzare a mia volta un qualcosa di me riguardo gli stessi argomenti.
Per me questo è "gettare ponti", "questi" sono i ponti, e questa è la meravigliosa e terrificante forza di questo strumento di comunicazione..... Fosse chiaro a tutti coloro che lo usano e ne abusano malamente, forse staremmo meglio tutti.

Voglio farti altre domande, ma in un post successivo e per il piacere di sapere un parere in proposito da parte tua.
ciao
 
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angelo7878
view post Posted on 16/1/2007, 18:17




Traghettare, traghettare la speranza, gettare e attraversare ponti, essi sono la speranza che si fa strada.

Anche il nostro forum può essere un ponte e in parte già lo è, hai ragione tu, questa è la sua terrificante e meravigliosa forza, è una forza disponibile, il resto tocca a noi, a ciascuno di noi.

Grazie per le tue parole affettuose e di condivisione.

Aspetto le prossime che vorrai usarmi.

Verrò anche io da te, nel tuo topic delle domande a te, appena me la sento e scusami la lentezza.

:wavetowel2.gif:
 
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Tulipano Nero
view post Posted on 2/3/2007, 21:55




Angelo, se ti va rispondimi, la mia è curiosità che nasce da una sensazione, e da un senso di rispetto che aumenta col tempo e la conoscenza internettiana.

Svariate volte hai detto di essere stato ricucito, quindi c'è stato un prima , un durante e un dopo.

Come eri da giovane? Chi eri veramente?
Quanto dell'Angelo di prima c'è nell'Angelo di adesso?
Se l'angelo di prima potesse conoscere l'Angelo di adesso, come lo vedrebbe?
 
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angelo7878
view post Posted on 4/3/2007, 15:32






Ero un giovane che amava Mina, i Beatles, Umberto Bindi, Giorgio Gaber e Gino Paoli, Luigi Tenco, Edith Piaf.

Amavo:

Elvis Presley, Love me tender

Dionne Warwick, I'll never Fall in Love again

The Platters, Smoke Gets in your Eyes

Ben E. King, Stand by me

Nat King Cole, When I Fall in Love, Unforgettable

Edith Piaf, La Vie en rose

Frank Sinatra, Night and Day

Percy Sledge, When a Man Loves a Woman

Ella Fitzgerald & Louis Armstrong, Dream a little Dream of me.

I Rolling Stones no, non li amavo e non li amo, mi sembravano violenti e dalla droga troppo facile.

Luigi Tenco:

MI SONO INNAMORATO DI TE

Mi sono innamorato di te
perché
non avevo niente da fare
il giorno
volevo qualcuno da incontrare
la notte
volevo qualcuno da sognare.

Mi sono innamorato di te
perché
non potevo più stare solo
il giorno
volevo parlare dei miei sogni
la notte
parlare d'amore.

Ed ora
che avrei mille cose da fare
io sento i miei sogni svanire
ma non so più pensare
a nient'altro che a te.

Mi sono innamorato di te
e adesso
non so neppure io cosa fare
il giorno
mi pento d'averti incontrato
la notte
ti vengo a cercare.
-----------

ANGELA

Angela, Angela, angelo mio
io non credevo che questa sera
sarebbe stato davvero un addio,
Angela credimi, io non volevo.

Angela, Angela, angelo mio
quando t'ho detto che voglio andarmene,
volevo solo vederti piangere,
perché mi piace farti soffrire.

Angela, Angela, angelo mio
ma tu stasera invece di piangere
guardi il mio viso in un modo strano
come se fosse ormai lontano.

Ti prego, Angela, no, non andartene
non puoi lasciarmi quaggiù da solo
non è possibile che tutto a un tratto
io possa perderti, perdere tutto.

Volevo farti piangere
vedere le tue lacrime
sentire che il tuo cuore
è nelle mie mani.
----------------------

La vita

La vita?... un'affacciata alla finestra,
una porta che s'apre e si richiude;
i colori s'alternano veloci:
la primavera ieri... oggi l'inverno.
Ed il vento del vespro, malandrino,
cammina con le scarpe di velluto;
mentre ancora ti s'accosta, piano piano,
già senti litanie di campane.
Quando, pure per me, sarà venuto,
mi voglio coricare in mezzo al grano;
alla stagione bella, dal mio cuore,
una rosa rossa spunterà improvvisa.
Già vedo una ragazza innamorata
che se la coglie e se al porta al seno.

(Poesia di Luigi Antonio Trofa, novembre 1935, traduzione dal dialetto abruzzese di Mario Trofa)

e per te che ami l’inglese riproduco la traduzione in inglese di Luigi Fontanella:

Life

Life?... a look outside the window
a door that opens and closes;
eternal colors coming and going:
yesterday spring... and now it's wintertime.

The evening's roguish wind
walks with its velvet shoes,
and when he slowly approaches you
you already hear the litany of bells.

When that moment arrives for me as well
I want to lie down amid a field of wheat.
in the springtime, from my heart
a red rose suddenly will bloom.

I already see a girl in love go by
and pick it, and place it on her breast.
------------------

Questa è una parte di me tra i sedici e i venti anni, vivevo a Roma, città dove sono nato, nel 1967 andai via di casa scappando perché mio padre non m'avrebbe mai dato il permesso, ritornai dopo qualche settimana, andai via di nuovo e definitivamente nel marzo del 1968, avevo ancora vent'anni.

Una parte romantica e sofferente, dalla facile emotività non equilibrata, sognatrice.

Vorrei procedere più per racconti di vita con analisi a posteriori più che per sole analisi.

Le mie risposte alle tue domande saranno a puntate, questa è la prima.

Anticipo che non credo che potrò raccontare proprio tutto, forse ci sarà qualche omissione, non bugie, in caso d'omissioni, se possibile, lo dichiarerò.


Edited by angelo7878 - 4/3/2007, 15:45
 
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angelo7878
view post Posted on 14/3/2007, 13:26





Se rispondo solo col raccontare storie della mia vita mi sono fatto l'idea che non finisco più, sarà meglio che presto mi decida a mischiare ricordi, consapevolezze e riflessioni, anche se mi è sempre piaciuta l’eterna richiesta: mi racconti una storia?

Allora racconto, o almeno ci provo.

A Roma nell’anno scolastico 1960 1961, ho frequentato per un anno il liceo ginnasio statale Goffredo Mameli in via Pietro Antonio Micheli (vicino viale Bruno Buozzi).

Ero in IV ginnasio, avevo tredici anni perché ero andato alle scuole elementari con un anno di anticipo, fui respinto a giugno del 1961 dall’ammissione alla classe V ginnasio perché non avevo studiato e i voti di compiti e d’interrogazioni erano tutti bassissimi tranne che per alcune materie che ora non ricordo (forse storia e geografia che mi piacevano molto).

Penso che il 1960 e i due anni successivi della prima adolescenza siano stati anni molto importanti per me, pieni di esperienze molto significative, che hanno inciso nella mia vita.

Raccontarli non è facile per me perché per prima cosa si tratta di fatti e di pene molto intimi e mi sento a volte come violato, una sensazione che devo superare per proseguire, poi perché sono stati anni difficili, pieni di confusioni, di sbandamenti, di sofferenze oltre che, naturalmente, pieni delle cose belle dell’adolescenza.

Nell’inverno 1960 1961 un giorno a Roma entrai in un negozio di ferramenta di via delle Quattro Fontane, stavo acquistando piccoli utensili per giocare come “animale costruttore” (mi piaceva molto vedermi così) e che avrei pagato con soldi che avevo rubato a mio padre dal suo comodino, quando improvvisamente mi misi a rubare altri piccoli utensili approfittando del fatto che il negoziante saliva su una scala per prendere oggetti che gli chiedevo e non poteva vedere ciò che facevo durante l’attesa.

Infilavo ciò che prendevo dal bancone nei due tasconi del montgomery che indossavo.

Verso la fine degli acquisti, il commerciante s’insospettì vedendo parti di qualche attrezzo che mi spuntavano dalle tasche.

Chiuse a chiave il negozio, mi svuotò le tasche, chiamò la polizia e nell’attesa mi picchiò.

Due poliziotti arrivarono subito perché a pochi metri c’era la Questura Centrale di via San Vitale.

Una volta in Questura venni interrogato e dovetti aspettare l’arrivo di mio padre.

Non ci fu questione di denuncia alla magistratura e di arresto nel riformatorio per minori che allora era il San Michele* a Porta Portese perché non ero imputabile non avendo compiuto i quattordici anni.

Mio padre tacque, mi riportò a casa e continuò a non rivolgermi la parola per molti giorni.

In quello stesso periodo ero stato accusato presso i miei genitori da una coppia di zii a Roma della sottrazione di diecimila lire dalla loro casa durante un pomeriggio trascorso in compagnia di mia cugina.

Quei soldi non vennero mai trovati eppure tutti erano certi del mio furto, zii, cugini, mia madre, mia sorella, mio padre.

Attendevo che la mia famiglia mi parlasse oltre a farmi continue perquisizioni alla ricerca di quei soldi.

Nulla.

Un giorno, poco dopo questi episodi, mio padre m’intimò di seguirlo e mi portò dal mio barbiere al quale ingiunse di tagliarmi i capelli a zero con il rasoio.

Tornai a scuola così rapato, divenni sempre più muto, mi vergognavo davanti a tutti, studenti, insegnanti, amici, m’isolai ancora più di quanto già non facessi, soprattutto non capivo né che cosa andavo facendo, né il perché, né quanto mi veniva fatto.

Smisi subito la precoce e brevissima carriera di ladro, l’unica della mia vita, ma certo non s’aprì la strada del dialogo in famiglia che m’aspettavo e che avevo cercato d’ottenere in tutti i modi, fino a quelli estremi dei quali ho raccontato qui, così ho capito molti anni dopo.

Ma che cosa mi succedeva intanto che non capivo?

Grandi confusioni, introversioni, il diventare cupo, sofferenze e silenzi, intensi silenzi costellavano la mia vita.

La famiglia, e soprattutto mio padre che non mi parlava, per me voleva dire uno spazio dove non ero voluto, che non ero amato, che ero marcio, voleva dire sensi di colpa, dubbi, paure e un vissuto di emarginazione.

I miei furti non avevano avuto alcuna relazione con il rubare nel senso pieno dell’atto del rubare, erano grida che lanciavo perché la mia famiglia le sentisse, mi desse attenzione, s’accorgesse di me, perché mi raccogliesse per accogliermi.

Poco tempo prima di questi episodi, nel 1961, una sera che i miei genitori erano usciti mi gettai nudo in casa contro il cristallo di una porta sfondandolo.

Quando rientrarono mi trovarono tagliuzzato un po’ ovunque e raccontai loro di essere inciampato.

Anche questo episodio fu una richiesta di darmi attenzione.

A scuola avevo partecipato nello stesso periodo a uno sciopero di protesta contro il tipo d’accordi che si profilavano tra Italia e Austria circa l’Alto Adige.

Naturalmente non è che avessi aderito perché ne capivo qualche cosa ma per stare con gli studenti in agitazione e magari iniziare a capire qualche cosa di politica.

Venni sospeso dalle lezioni di scuola per tre giorni da un’acidissima professoressa molto anziana (in cattedra indossava sempre un grembiule) di nota fede comunista secondo la quale quello sciopero era di stampo fascista (oggi penso che avesse ragione ma io non ne capivo nulla).

Anche questo episodio aveva pesato su di me e su mio padre.

In breve:

mio padre m'internò in un collegio a Firenze per gli anni scolastici 1961 1962 e 1962 1963.

Frequentai e superai brillantemente le classi IV (da ripetente) e V ginnasio.

Gli unici anni della mia carriera scolastica nei quali studiai veramente.

A quale prezzo? A quali prezzi a quattordici e a quindici anni?

Direi che lo lascio un po’ immaginare a chi legge.

La famiglia l’ho vista a Natale, a Pasqua e d’estate.

Non avevo io gridato che volevo una famiglia, che avevo bisogno d’una famiglia, che avevo bisogno d’un contenitore affinché le mie angosce non fossero libere d’esplodere e non mi spezzassero?

Ero già fatto di parti divise male a quel punto, parti che non comunicavano, senza la possibilità di costruirmi un’identità, con le fantasie e la vita emotiva da una parte e la razionalità e il senso della realtà da un’altra.

Nessun equilibrio interno ma un accatastamento di brandelli di psiche.

Nessuno aveva raccolto le mie grida, in pratica mi si diceva che il contenitore poteva darmelo solo la disciplina forzata, dura e severa di quel collegio, esterna alla famiglia, e che il contenitore fatto di sentimenti, di fiducia, di rassicurazioni, di costruzione di relazioni positive in famiglia non esisteva o non esisteva per me.


* Nel 1703 venne istituito a Roma da Papa Clemente XI il San Michele che inaugurò il trattamento differenziato per minorenni "fatti prigionieri per motivi penali da correggere attraverso l'insegnamento, la pratica della religione e l'apprendimento di qualche arte meccanica".

Il San Michele è rimasto carcere minorile dal 1703 al 1964, anno in cui fu costruito "Casal del marmo", l'attuale istituto penale minorile di Roma.
 
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Tulipano Nero
view post Posted on 14/3/2007, 21:04




CITAZIONE
MI SONO INNAMORATO DI TE

Mi sono innamorato di te
perché
non avevo niente da fare
il giorno
volevo qualcuno da incontrare
la notte
volevo qualcuno da sognare.

Mi sono innamorato di te
perché
non potevo più stare solo
il giorno
volevo parlare dei miei sogni
la notte
parlare d'amore.

Ed ora
che avrei mille cose da fare
io sento i miei sogni svanire
ma non so più pensare
a nient'altro che a te.

Mi sono innamorato di te
e adesso
non so neppure io cosa fare
il giorno
mi pento d'averti incontrato
la notte
ti vengo a cercare.

Ho il 33 giri che conteneva questa canzone. Registrato a Los Angeles. '67 o '68.
 
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angelo7878
view post Posted on 16/3/2007, 11:03




Caro Tulip Noire devi essere un vero amatore e collezionista di musica.

Nell'elenco parziale di cantanti e canzoni che ho fatto avevo scordato gl'immancabili Bob Dylan e Joan Baez, oltre molti chansonniers francesi.

Spero che sia gradito a te e a tutti ascoltare QUI una delle canzoni
di Joan Baez "Here's to you Nicola and Bart (Vi rendo omaggio Nicola e Bart)".

E' una delle canzoni che insieme alla musica di Ennio Morricone compone la colonna sonora del film "Sacco e Vanzetti" di Giuliano Montaldo (1971/1972).

Due anarchici italiani, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, furono condannati a morte nonostante le prove che li scagionavano, uccisi sulla sedia elettrica il 23 agosto 1927, nel penitenziario del Massachussetts (Usa).

Nel 1977 gli USA li riabilitarono.



SACCO e VANZETTI 1972

Colonna sonora del film di Giuliano Montaldo "Sacco e Vanzetti" interpretato da Gian Maria Volonté (Bartolomeo Vanzetti) e Riccardo Cucciolla (Nicola Sacco). Musiche di Ennio Morricone e testi di Joan Baez. Part 2 è ispirato dalla lettera dal carcere di Vanzetti al padre, mentre Part 3 è ispirato dalla lettera dal carcere di Sacco al figlio.


THE BALLAD OF SACCO AND VANZETTI, PART ONE

(Lyrics by Joan Baez, Music by Ennio Morricone)

"Give to me your tired and your poor
Your huddled masses yearning to breathe free
The wretched refuse of your teeming shore
Send these, the homeless, tempest-tossed to me."
Blessed are the persecuted
And blessed are the pure in heart
Blessed are the merciful
And blessed are the ones who mourn
The step is hard that tears away the roots
And says goodbye to friends and family
The fathers and the mothers weep
The children cannot comprehend
But when there is a promised land
The brave will go and others follow
The beauty of the human spirit
Is the will to try our dreams
And so the masses teemed across the ocean
To a land of peace and hope
But no one heard a voice or saw a light
As they were tumbled onto shore
And none was welcomed by the echo of the phrase
"I lift my lamp beside the golden door."
Blessed are the persecuted
And blessed are the pure in heart
Blessed are the merciful
And blessed are the ones who mourn

© 1971, 1978 Edizioni Musicali RCA, S.p.A. (ASCAP)

THE BALLAD OF SACCO & VANZETTI, PART 1

(Baez-Morricone)

"Portatemi i vostri stanchi e i vostri poveri
le vostre masse riunite per respirare libere
i rifiuti scartati delle vostre rive affollate
mandateli, i senzacasa, quelli colpiti da tempesta, da me"

Benedetti siano i perseguitati
e benedetti siano i puri di cuore
benedetti siano i misericordiosi
e benedetti siano i portatori di lutto

Il passo è difficile che strappa le radici
e dice addio ad amici e famiglia
i padri e le madri piangono
i bambini non possono capire
ma quando c'è una terra promessa
i coraggiosi andranno e gli altri seguiranno
la bellezza dello spirito umano
è la volontà di provare i nostri sogni
e così le masse si affollano attraverso l'oceano
in una terra di pace e speranza
ma nessuno udì una voce o vide una luce
e furono sbattuti contro la riva
e nessuno fu accolto dall'eco della frase
"alzo la mia lampada dietro la porta d'oro"

Benedetti siano i perseguitati
e benedetti siano i puri di cuore
benedetti siano i misericordiosi
e benedetti siano i portatori di lutto

________________________________________

THE BALLAD OF SACCO AND VANZETTI, PART TWO

(Lyrics by Joan Baez, Music by Ennio Morricone)

Father, yes, I am a prisoner
Fear not to relay my crime
The crime is loving the forsaken
Only silence is shame
And now I'll tell you what's against us
An art that's lived for centuries
Go through the years and you will find
What's blackened all of history
Against us is the law
With its immensity of strength and power
Against us is the law!
Police know how to make a man
A guilty or an innocent
Against us is the power of police!
The shameless lies that men have told
Will ever more be paid in gold
Against us is the power of the gold!
Against us is racial hatred
And the simple fact that we are poor
My father dear, I am a prisoner
Don't be ashamed to tell my crime
The crime of love and brotherhood
And only silence is shame
With me I have my love, my innocence,
The workers, and the poor
For all of this I'm safe and strong
And hope is mine
Rebellion, revolution don't need dollars
They need this instead
Imagination, suffering, light and love
And care for every human being
You never steal, you never kill
You are a part of hope and life
The revolution goes from man to man
And heart to heart
And I sense when I look at the stars
That we are children of life
Death is small
© 1971, 1978 Edizioni Musicali RCA, S.p.A. (ASCAP)

THE BALLAD OF SACCO & VANZETTI, PART 2

(Baez-Morricone)


Sì Padre, son carcerato
Non aver paura di parlare del mio reato
Crimine di amare i dimenticati
Solo il silenzio è vergogna.

Ed ora ti dirò cosa abbiamo contro di noi
Un'arte che è stata viva per secoli
Percorri gli anni e troverai
cosa ha imbrattato tutta la storia.

Contro di noi è la legge con la sua immensa forza e potere
Contro di noi è la legge!
La Polizia sa come fare di un uomo un colpevole od un innocente
Contro di noi è il potere della Polizia!
Le menzogne senza vergogna dette da alcuni uomini
saranno sempre ripagate in denari.
Contro di noi è il potere del denaro
Contro di noi è l'odio razziale ed il semplice fatto
Che siamo poveri.

Mio caro padre, son carcerato
Non vergognarti di divulgare il mio reato
Crimine d'amore e fratellanza
E solo il silenzio è vergogna.

Con me ho il mio amore, la mia innocenza, i lavoratori ed i poveri
Per tutto questo sono integro, forte e pieno di speranze.
Ribellione, rivoluzione non han bisogno di dollari,
Ma di immaginazione, sofferenza, luce ed amore e rispetto
Per ogni essere umano.
Non rubare mai, non uccidere mai, sei parte della forza e della vita
La Rivoluzione si tramanda da uomo ad uomo e da cuore a cuore
E percepisco quando guardo le stelle che siamo figli della vita
... La morte è poca cosa.
________________________________________

THE BALLAD OF SACCO AND VANZETTI, PART THREE

(Lyrics by Joan Baez, Music by Ennio Morricone)

My son, instead of crying be strong
Be brave and comfort your mother
Don't cry for the tears are wasted
Let not also the years be wasted
Forgive me, son, for this unjust death
Which takes your father from your side
Forgive me all who are my friends
I am with you, so do not cry
If mother wants to be distracted
From the sadness and the soulness
You take her for a walk
Along the quiet country
And rest beneath the shade of trees
Where here and there you gather flowers
Beside the music and the water
Is the peacefulness of nature
She will enjoy it very much
And surely you'll enjoy it too
But son, you must remember
Do not use it all yourself
But down yourself one little step
To help the weak ones by your side
Forgive me, son, for this unjust death
Which takes your father from your side
Forgive me all who are my friends
I am with you, so do not cry
The weaker ones that cry for help
The persecuted and the victim
They are your friends
And comrades in the fight
And yes, they sometimes fall
Just like your father
Yes, your father and Bartolo
They have fallen
And yesterday they fought and fell
But in the quest for joy and freedom
And in the struggle of this life you'll find
That there is love and sometimes more
Yes, in the struggle you will find
That you can love and be loved also
Forgive me all who are my friends
I am with you
I beg of you, do not cry
© 1971, 1978 Edizioni Musicali RCA, S.p.A. (ASCAP)

THE BALLAD OF SACCO & VANZETTI, PART 3

(Baez-Morricone)

Figlio mio, invece di piangere sii forte
sii coraggioso e conforta tua madre
non piangere perché le lacrime sono sprecate
non lasciare che anche gli anni siano sprecati

Perdonami figlio, per questa morte ingiusta
che ti porta via tuo padre
perdona tutti coloro che sono miei amici
io sono con te, quindi non piangere

Se tua madre cerca di essere distratta
dalla tristezza e dalla depressione
portala a camminare
lungo la campagna tranquilla
e riposa sotto l'ombra degli alberi
dove qua e là raccogli fiori
oltre la musica e l'acqua
è la pace della natura
che lei apprezzerà molto
e sicuramente anche tu l'apprezzerai
ma figlio, devi ricordarti
non agire tutto da solo
ma abbassati solo un passo
per aiutare i deboli al tuo fianco

Perdonami figlio, per questa morte ingiusta
che ti porta via tuo padre
perdona tutti coloro che sono miei amici
io sono con te, quindi non piangere

I più deboli che piangono per un aiuto
il perseguitato e la vittima
sono tuoi amici
e compagni nella lotta
e sì, qualche volta cadono
proprio come tuo padre
sì, tuo padre e Bartolo
sono caduti
e ieri combatterono e caddero
ma nella ricerca di gioia e libertà
e nella lotta di questa vita troverai
che c'è amore e a volte di più
sì, nella lotta troverai
che puoi amare e anche essere amato

Perdona tutti coloro che sono miei amici
io sono con te,
ti prego non piangere
-----------------

Edited by angelo7878 - 16/3/2007, 11:31
 
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angelo7878
view post Posted on 16/3/2007, 18:23





Ricordo a tutti gli utenti che questo non è un topic riservato a Tulip Noire e a me.

Mi farebbero piacere domande, osservazioni, riflessioni di altri.

Anche se non ho terminato di rispondere a Tulip Noire - mi occorrerà ancora molto tempo per finire - tutte le persone che lo desiderano possono intervenire e, naturalmente, anche sulle risposte che dò via via a Tulip Noire.

In ogni caso sono disponibile e contento di rapportarmi a qualsiasi domanda e/o altre comunicazioni di tutti.
 
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mimì baby
view post Posted on 20/7/2007, 22:09




hai dei desideri o progetti importanti che sei riuscito o non ha potuto realizzare?
Se la risposta è affermativa, e se ti và di dirlo, quali sono?
Quanto ti rammarica o quanto pesa nella tua vita di oggi questa non realizzazione.
 
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elenoire586
view post Posted on 19/10/2007, 21:22




Ciao Angelo .....Forse devi rispondere a Mimì da circa 3 mesi .....
Vabbè , comunque , ti chiedo formalmente :
come mai l' altro giorno eri senza pantaloni? Quale esperienza ti ha invaso sì tanto il corpo da cancellare me dalla tua mente?
Se vorrai rispondermi sarò lieta di leggere il tuo racconto ...... Baci El
 
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angelo7878
view post Posted on 22/10/2007, 10:48






Perché avevo i pantaloni abbassati quel pomeriggio prima di venire al bar per un caffè insieme a te, Ele


In tempi di segretarie virtuali offerte ovunque a costi bassi da società di servizi, mi sono dovuto accollare la segretaria che m’hai mandato per farmi assistere sul lavoro dopo che m’hai reso cieco, ricordi?, i miei occhi che ti sei presa dopo avermi spremuto bene bene quella sera a casa tua? Gli occhi che poi hai congelato?

Arriva alla mattina, non saluta, si siede al mio posto e tira fuori la prima di una serie di “schiscette” con le quali andrà avanti tutto il giorno.

Inizia con un “tiramisù” accompagnato da uno zabaione di due uova e zucchero che si prepara lì per lì spesso anche schizzandomi mentre sbatte le uova nella mia tazza preferita.

Beve birra calda, quasi bollente sostenendo che arriva prima al sangue.

Alla fine rutta.

Iniziamo il lavoro, le detto ciò che deve scrivere, alla fine m’arrendo perché scrive ciò che vuole lei ed è grasso che cola se me lo racconta, inutile dire che ho perso molte amiche.

Alle 12.00 puntuale tira fuori la seconda schiscetta, normalmente mangia fette di cotechino e polenta con formaggio (Asiago), in via straordinaria mangia wurstel e crauti.

Dopo pranzo dice che deve fare movimento per digerire, mi tira giù i pantaloni e lavora a prescindere...

Alla sera, finita la tortura con lei sul lavoro, si piazza da padrona a casa mia perché dice che gli affitti a Milano sono alti...

La mia Tigre mi guarda strano, cucina, lei mangia per quattro, quando ha finito rutta, guarda ciò che vuole in televisione e se ne va a letto...

Ele, facciamo così: ho trovato un oculista chirurgo che fa il trapianto d’occhi.

Potresti restituirmi i miei, mi faccio fare un trapianto e ti riprendi la segretaria?



 
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elenoire586
view post Posted on 22/10/2007, 11:16




ah ah ah ah .....
Ok ok Angelo facciamo come vuoi tu , ma dev'essere l'aria che tira dalle tue parti ad averle alterato il carattere...Giuro che qua da noi è brava , casta e pura come una scolaretta , veste elegante e con quel suo fare quasi sublime accontenta anche i miei colleghi più esigenti . Da noi non mangia molto , uno snack di tanto in tanto e beve solo thè alla vaniglia ..... Profuma di rosa selvatica ed indossa biancheria in seta.
Unico neo : ha 54 anni e non è più un firellino.....
Per questo te l' avevo mandata!!!!!
Volevo che non cadessi in tentazione.
Ma dato che l' hai trasformata in un camionaro , bè direi che puoi pure dirle che è LICENZIATA... ti mando il pacco (con gli occhi) per posta celere , ricaricami la poste pay di 4/5 euro , così li metto in una busta che trattiene le temperature e non si sciupano!!!!
PS dimenticavo , li ho tenuti in frigo e si sono un pochino sciupati quando mia nonna li ha scambiati per le sue palline antistress e ne ha fatto un uso ...hem direi non proprio consono....
Ok baci baci
 
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angelo7878
view post Posted on 22/10/2007, 13:49




La tua postepay l'ho ricaricata di 100 Euro perché l'importo è comprensivo di quella ventina di cene al mese che consumo a casa tua.

La tua nonnetta sarà bene che io non la incontri a casa tua perché da come l'ho capita, l'unica volta che l'ho intravista, è un tipo che più che scambiare i miei occhi per palline antistress è facile che li scambi per palline del piacere come quelle visibili qui se si seleziona

compra, per favore, la busta termica per la spedizione dei miei occhi congelati e manda per corriere privato

mercoledì 24 ho l'appuntamento per il trapianto

martedì sera la segretaria parte in treno per tornarsene a casa sua, vedrai che appena arriva e viene da te in ufficio riprenderà le sue solite maschere che con me ha abbandonato, purtroppo

è vero lei ha cinquantaquattro anni, me l'ha detto, ma che cosa c'entro io?

Secondo te devo accompagnarmi solo con donne ultra mature?

Ma poi che c'entra mature/non mature?

Vuoi mettere la tua segretaria con Ornella Muti o con tutte le donne che Dove ha scelto per la sua campagna Pro-Age?

Ad esempio:

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e così contnuando:

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elenoire586
view post Posted on 22/10/2007, 14:17




:blink: OK , PENSAVO SOLO CHE UNA 50 ENNE POTESSE PACARE I TUOI BOLLENTI SPIRITI
 
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angelo7878
view post Posted on 22/10/2007, 17:05






se si tratta di una donna piacente, dolce e appassionata, ad esempio tu, certo che mi piace e mi placa

grazie del pensiero relativo alla donna cinquantenne (comunque me lo dovevi per via del furto d'occhi, era il minimo)

sto meglio molto meglio con te, Ele :o: :D
 
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61 replies since 1/11/2006, 14:08   837 views
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