Conquistador ha scritto in un altro Topic, quello dedicato all'esame di maturità 2008, in particolare alla prima prova, quella eguale per tutti, il tema d'italiano:
QUOTE (el_conquistador @ 19/6/2008, 11:15)
Angelo, mi è venuta un'idea.....
facci il tuo esame di maturità su questa poesia.... analizzala..... come alle superiori!! ti ricordi ancora come si fa?
io non ho mai scelto le poesie da analizzare... sempre e soltanto il saggio breve
Va bene Conquistador, farò il commento, come tu desideri.
E lo scriverò presto.
Mi ricordo, eccome! se mi ricordo.
Mi ricordo, sì mi ricordo
e non ho scordato che i miei commenti
non piacevano ai vari insegnanti di lettere
- tranne che a una brava insegnante, una sola.
I miei commenti nel tema erano troppo personali,
si discostavano dall'autore del brano in prosa o della poesia
da commentare, ne facevano a meno
e trattavo lo scritto da commentare
quasi come se fosse di autore anomino e quindi potesse
diventare mio e trattavo il mio commento
quasi come se fosse un'opera mia da creare.
Era un mio abbandono, una mia creatività e una
speranza residua ma tenace nella scuola e nel mondo degli adulti,
una speranza che mi capissero.
Era un mio sentire.
La disciplina non lo consentiva.
Venivo regolarmente rimproverato e prendevo
delle severe sgridate.
A questo tipo di temi mi davano sempre l'insufficienza.
I miei commenti "non erano allineati" a ciò che ci si
attendeva dallo studente per la "formazione classica".
A me non interessava - faccio per dire, per semplificare, ma non era certo così -
ciò che in origine ha detto (o ciò che ha voluto dire)
l'autore con il brano in prosa o con la poesia da commentare.
Io comunicavo ciò che sentivo io leggendo ciò che era
oggetto del tema.
E comunicavo gli stimoli che me ne venivano.
Non andavamo d'accordo io e il tipo di formazione
che in questo caso ci veniva proposta.
E non riuscivo a desistere, a fermarmi, a controllarmi,
a disciplinarmi, andavo dritto per la mia strada.
Tanti anni dopo, più di vent'anni dopo e impegnandomi
in un lungo e faticoso cammino di lavoro su me stesso
ho capito che in quelle circostanze descritte avevo
una parte di ragione e una parte di torto.
Il torto stava nel non riconoscere la compresenza di buone
e cattive ragioni nell'opposizione che mi facevano gli insegnanti di lettere
ai temi di commento di opere letterarie per come li svolgevo.
Da adolescente e da giovane ero troppo impegnato
a fare fronte a ben altri, importanti problemi della mia vita psichica,
per trovare la forza di capire che l'adeguamento
che mi veniva richiesto nelle situazioni dette
conteneva anche cose buone che mi sarebbero servite
nella vita e che difatti poi mi sono a lungo mancate.
Mi fa piacere, Conquistador, che tu voglia
leggere un mio commento a questa poesia.
Forse è stata innanzitutto la poesia a piacerti,
a colpirti positivamente
e ti piacerebbe ora leggerne un commento
che sia un tentativo d’interpretarla utile poi
a che il tuo godimento di questa poesia
sia più pieno e consapevole.
Questo potrai averlo da me se mi convincerò
a scriverne un commento al modo della scuola,
un secondo commento.
Nella tua richiesta a me piace leggere qualche altra cosa
che forse c’è e forse no.
La spontaneità sincera e il modo garbato
che hai avuto di porla
me la fanno leggere come
una tua richiesta di soddisfare “un desiderio
che hai dentro di tornare ragazzo seppure per breve tempo”,
appena quello breve di leggere il mio commento
alla poesia di Montale utilizzata per il tema
d'italiano alla maturità 2008.
Così “anch’io tornerei ragazzo” per
il tempo (quanto tempo mi occorrerà?) di svolgere il tema.
Proprio così perché svolgerò il tema
allo stesso modo
di quando ero ragazzo per quella misura
che mi riuscirà di fare risonanza dentro di me
al ragazzo che fui.
Su questo commento m’impegno,
il primo commento,
non saprei se scriverò in un momento successivo
il secondo commento, quello di tipo scolastico,
quello che dovrebbe “sviscerare”
la poesia secondo lo stesso Montale, il tipo di
commento che non appartiene a me ragazzo
pur se frequentavo la scuola.
A te farebbe egualmente tornare ragazzo
perché è il tipo di commento che
conoscesti a scuola e che gli insegnanti pretendevano.
Su questo secondo tipo di commento
non m’impegno perché lo farei
da quell’adulto e anziano che sono,
cioè un’altra cosa.