Modigliani Amedeo, scultura

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>VOODOO<
view post Posted on 19/12/2007, 14:45




Modigliani Amedeo (Livorno 1884 - Parigi 1920).

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Studiò a Livorno con G. Micheli, allievo di G. Fattori; fu poi alle scuole di belle arti di Firenze (1902) e di Venezia (1903), risentendo le suggestioni dello Jugendstil, della cultura figurativa secessionista, di Klimt.

Nel 1906 si stabilì a Parigi. Era il periodo dell'esplosione fauve e della nascita della pittura cubista: tali esperienze d'avanguardia furono utilizzate da Modigliani, unitamente alla fondamentale lezione cézanniana, per la definizione di uno stile che si sarebbe sviluppato in termini estremamente personali e caratterizzati. A Parigi M. fu influenzato da H. de Toulouse-Lautrec, P. Gauguin, V. Van Gogh e soprattutto da P. Cézanne, da cui riprese quella costruzione delle figure per grandi masse cromatiche che si avverte già in opere del 1909 come Il mendicante di Livorno e Il suonatore di violoncello (entrambe a Parigi, Coll. P. Alexandre).

Dopo un breve soggiorno italiano, nel 1909 Modigliani si stabilì definitivamente a Montparnasse. È il momento dell'amicizia con Brancusi, della comune scoperta della scultura negra e della forza espressiva e ritmica della linea.

Ma, a differenza di quello del Brancusi, il «primitivismo» della scultura di Modigliani si sostanzia di suggestioni culturali di più vasta latitudine tra le quali sono da segnalare l'arcaismo greco ed etrusco e, in minor misura, il medioevo romanico e gotico, nonché alcuni spunti decorativi derivati dall'arte khmer: elementi tutti che si amalgamano in strutture plastiche assolutamente nuove e di mirabile coerenza, nelle quali vengono esaltate le possibilità espressive e dinamiche della pietra grezza.

Da blocchi di pietra sono infatti ricavate tutte le superstiti sculture di Modigliani, consistenti da un nudo in piedi (Galleria Nazionale di Canberra) e da circa 24 teste femminili quasi tutte dai moduli allungati quasi più di quelli di tante sue figure dipinte e dalle scabre superfici in parte lasciate allo stato grezzo e sulle quali appena emergono o si incidono i dati fisionomici: nasi che, come osservò l'amico Zadkine, «scorrono simili a frecce verso la bocca», gli occhi ovoidali privi di pupille e dalle palpebre serrate sotto le perfette arcate sopracciliari quasi a raccogliere un insondabile mistero e che assimilano queste erme - talvolta appena abbozzate sul retro - a idoli assorti e remoti.

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Le sculture di Modigliani trovano una esatta corrispondenza nei suoi bellissimi disegni di puro carattere lineare che, in un certo senso, ne costituiscono la matrice. Non è chiaro per quale motivo egli cessasse di scolpire e non terminasse nemmeno le sue ultime opere, ma senza dubbio la sua esperienza plastica ha attinto altissimi esiti di ispirazione e di rigore stilistico, ancorché essa si configuri come un fatto isolato e praticamente senza seguito nell'arte italiana.

Eseguì inoltre una serie di cariatidi che traduce poi in un'unica scultura (1913-14, New York, Mus. Nat. of Mod. Art).

L'esperienza della scultura è un passaggio chiave per l'individuazione della funzione costruttiva della linea, determinante nella pittura di Modigliani dopo il 1914.

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fonte: www.scultura-italiana.com
 
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