Coral Castle

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view post Posted on 6/2/2008, 00:20




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A poco meno di 50 km da Miami, proseguendo verso sud per l’Autostrada 1 in Florida, si può giungere a Homestead, una piccola cittadina nel cuore dello stato. In questo paese si trova uno dei più bizzarri ed incredibili edifici costruiti dall’uomo: il Coral Castle. Di primo acchito la struttura in sé non rivela nulla di incredibile; alcuni in essa vedono importanti reperti storici provenienti da ere ormai dimenticate e costruiti da antiche popolazioni per antichi culti, altri invece vedono una specie di bizzarra costruzione postmoderna “sfogo” di qualche eccentrico architetto. Entrambe le considerazioni invece risultano errate. La struttura ha visto la luce nei primi anni del novecento e l’artefice dell’edificio è un unico minuto grande genio; il suo nome è Edward Leedskalnin. Egli, con la sola forza delle sue braccia e con l’ausilio di pochi rudimentali attrezzi come carrucole, corde, martelli e scalpelli ha estratto e scolpito più di 1.100 tonnellate di roccia corallina. Ancora nessuno tra scienziati ed ingegneri che hanno studiato e tuttora studiano il Coral Castle è riuscito a dare una spiegazione fisica sul metodo di costruzione usato da Leedskalnin; l’unica affermazione sul metodo di costruzione proviene dal costruttore stesso il quale affermò: “Ho scoperto i segreti delle piramidi. Ho trovato come gli egizi e gli antichi costruttori in Perù, Yucatan e Asia, unicamente con attrezzi primitivi, trasportarono ed eressero blocchi di pietra pesanti parecchie tonnellate.”

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Una delle sculture più importanti e degne di nota è lo stesso portale di accesso alla struttura: il “Nine ton Gate”. Esso è costituito da un unico blocco di pietra corallina largo 2 metri, alto 2 metri e 30 cm, profondo circa mezzo metro e dal peso approssimativo di appunto 9 tonnellate. Questo incredibile monolito dista dalle pareti del castello esattamente 6 mm da ambo i lati. Molti ingegneri e scienziati si sono recati sul luogo per cercare di capire come Ed abbia potuto trovare il baricentro esatto dell’enorme blocco di pietra. Esso è talmente ben equilibrato nel suo asse che anche un bimbo lo avrebbe potuto aprire con la semplice pressione del suo dito. Dico “avrebbe” perché oggi non è più cosi. Nel 1986 infatti, un gruppo di ingegneri e di scienziati rimossero il portale per compiere degli studi su di esso. Per rimuoverlo furono utilizzati 6 uomini ed una gru da 50 t. Una volta rimosso il portale fu scoperto che Ed centrò e bilanciò il pezzo di roccia da 9 t perforando perfettamente dall’alto al basso i 2,30 m di portale facendo passare attraverso di esso un’asta di ferro che poggiava su di un vecchio cuscinetto di un camion. In questo modo il portale poteva aprirsi ruotando sul proprio asse. Oggi solo un perforatore ad alta velocità laser-controllato potrebbe fare lo stesso lavoro.
Il Portale, equipaggiato con i nuovi cuscinetti, con l’albero sostituito, nuova lubrificazione ed una rilegatura dei pezzi di pietra con un adesivo particolare, fu rimesso al suo posto il 23 luglio 1986. Il risultato fu un duro colpo per i ricercatori e per i gestori del castello: il monolito non era più perfettamente equilibrato e perse definitivamente la sua capacità di ruotare anche per ore con una semplice spinta.

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Giunti all’interno del castello si può notare, sulla destra, un’imponente torre quadrata provvista di scalini esterni che portano all’unico ingresso della torre posto quasi alla sommità di essa. All’interno della torre si può vedere l’abitazione vera e propria di Leedskalnin. Al centro della stanza è collocata una branda di cuoio e tutto attorno, per terra e appesi alle pareti, si possono trovare utensili da lavoro come martelli, scalpelli, corde ecc… Questa enorme struttura è composta da circa 243 tonnellate di roccia intagliata in giganteschi blocchi di pietra corallina pesanti dalle 4 alle 9 tonnellate ciascuno. Solo il tetto della torre è costituito di una trentina di blocchi ognuno da una tonnellata. Lampade ad olio e pozzi d’acqua fresca fornivano tutto il necessario per vivere in questa straordinaria struttura. Scendendo dalla torre, tornando al cortile, si può notare un piccolo altare che poggia sulla parete a sud. Esso è costituito da due blocchi di pietra corallina e il suo significato è tuttora un mistero.
Volgendo lo sguardo verso il vasto cortile si possono notare alcune sedie scolpite nella roccia. Ma una in particolare giunge immediatamente allo sguardo: si tratta di una enorme sedia a dondolo dal peso di una tonnellata. Ed scolpì la sedia su di un enorme blocco di pietra sotto il quale applicò due assi di roccia a cui diede una forma ricurva. Anche se l’intero risultato potrebbe sembrare decisamente scomodo, in realtà è incredibilmente equilibrato e riposante.
Accanto ad essa si possono trovare alcune sedie non a dondolo che assomigliano ad un salottino orientato al sole del mattino e a mezzogiorno. Ma queste strutture non sono le uniche ad avere un orientamento ed un significato celeste.
Osservando meglio il castello infatti si possono notare molte sculture rappresentanti lune, soli e pianeti del sistema solare tutti orientati a precise fenomenologie planetarie. Inoltre, accanto alle mura del castello, si può ammirare un enorme monolito alto 7,5 metri e dal peso di 30 tonnellate. Quasi alla sommità dell’enorme blocco di pietra si trova un foro che lo trapassa da parte a parte e all’interno del suddetto foro si possono intravedere due aste di ferro che si incrociano perfettamente al centro di esso quasi a rappresentare un mirino. Questo “mirino” centra esattamente la stella polare.
Questo rudimentale utensile astronomico chiamato appunto “Polaris Telescope” aiutò Ed a tracciare un diagramma raffigurante il percorso della Terra attorno al Sole e gli permise di costruire una meridiana molto precisa.
Essa è perfettamente calibrata al solstizio d’inverno e al solstizio d’estate rispettivamente il 21 dicembre e il 21 giugno. Essa è stata costruita in modo da poter segnare l’ora compresa tra le 9 del mattino e le 16 ovvero l’arco di tempo in cui, a detta del costruttore, un uomo dovesse lavorare. La precisione della meridiana è stupefacente: la larghezza di un pollice umano rappresentava 5 minuti con uno scarto di errore massimo di 1 minuto. Ovviamente questo straordinario strumento è tarato in modo da segnare l’ora solare.

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Accanto alla meridiana si può osservare un fontana chiamata “Moon Fountain” proprio per la sua particolare composizione. Essa infatti è scolpita in tre pezzi di roccia corallina dei quali quello più a sinistra rappresenta il primo quarto di luna mentre quello a destra della fontana rappresenta l’ultimo quarto. La luna piena è rappresentata dalla fontana stessa dal peso approssimativo di 23 tonnellate. I quarti di luna invece ne pesano 18 ciascuno. Ed usò la fontana come stagno per i pesci in cui si potevano trovare, oltre ad essi, anche varie piante come i giacinti d’acqua, sicuro che i visitatori si sarebbero fermati ad osservarlo. La pietra corallina è una roccia molto porosa per cui Ed fu costretto a “rinforzare” la fontana con del cemento. Al centro della fontana Ed pose una stella a sei punte e alimentò il flusso d’acqua con una vecchia pompa situata dietro la fontana. Oggi la fontana è usata come pozzo dei desideri e il denaro raccolto in questo modo è devoluto in beneficenza.
Sulla parete a nord poi sono raffigurati i pianeti di Saturno e di Marte. Quest’ultimo è costruito accanto ad una pianta di Palmetto che sta a significare la credenza da parte dell’autore all’esistenza di vita sul Pianeta Rosso.
Molte altre sculture rappresentanti sistemi astronomici sono presenti all’interno del castello come ad esempio il cosiddetto “bagno degli uccelli” formato da tre cerchi concentrici rispettivamente di 3,15 metri, 1,5 metri e 46 centimetri di diametro. Essi rappresentano le tre principali suddivisioni del nostro Sistema Solare individuando Mercurio, Venere, Terra e Marte nel cerchio più piccolo ed interno, Giove Saturno e Urano nel cerchio medio e Nettuno e Plutone nel cerchio più esterno.
Rimanendo sempre nel versante nord del complesso, si può ammirare l’imponente obelisco in cui Ed scolpì le date più importanti della costruzione come la data di inizio dei lavori e la data dello spostamento dell’intero complesso da Florida City a Homestead e la propria data e luogo di nascita. In cima all’obelisco grande quanto il più imponente obelisco di Stonehenge, Ed scolpì un buco con la forma della stella della Lettonia suo paese natale.
Questo obelisco alto più di 8 metri e dal peso di 30 tonnellate è piantato saldamente al suolo in un buco di quasi 2 metri di profondità.

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Il lato romantico di Ed è messo in evidenza dal tavolo chiamato “Feast of Love”. Esso è un tavolo a forma di cuore dal peso di circa 2 tonnellate. Sempre pratico anche nel romanticismo Ed pensò che mantenere a lungo dei fiori al centro del tavolo fosse un’impresa ardua. Risolse il problema ponendo al centro del tavolo un vaso di Ixora. Questa pianta messa dalle sapienti mani di Leedskalnin restò al suo posto, viva e vegeta per oltre 50 anni.
Un altro famoso tavolo di Ed, il “Florida State Table” lungo 6 metri e circondato da 10 sedie, fu scolpito nell’esatta forma e proporzioni dello Stato. Scolpito nell’angolo sud-orientale del tavolo c’e un bacino colmo d’acqua che rappresenta il lago Okeechobee. Esso poteva essere usato come boccia per le dita, bagno degli uccelli o boccia per il punch.
Una curiosità: egli immaginò la sedia a capotavola essere per il governatore della Florida e lui e tutto il resto dei senatori si sarebbero seduti li attorno per decidere di alzare le tasse.
Altra costruzione dedicata alla genialità di Leedskalnin. Questa volta però non si tratta di una scultura in pietra corallina bensì di una pentola a pressione. Ed, utilizzando una carcassa di una vecchia automobile, costruì una specie di barbecue che all’occorrenza, una volta inserito il cibo al suo interno, poteva essere chiusa ermeticamente fungendo da pentola a pressione. Ed la pose in una specie di camino in pietra corallina e ancor oggi a volte i bambini in gita scolastica vengono invitati ad arrostire hot dog nella sua pentola.

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Flotte di ingegneri edili e di scienziati vengono attratti ogni anno dal Coral Castle per cercare di capire in che modo sia stata costruita quest’opera apparentemente impossibile. Ad esempio a metà degli anni settanta un gruppo di ricercatori vollero provare ad imitare Leedskalnin. Scolpirono e scavarono un blocco di pietra corallina dal peso di 30 tonnellate equivalente al grande obelisco all’interno del castello. Per trasportare il blocco si servirono di un bulldozer: il mezzo non riuscì nemmeno a sollevarlo.
Molte affascinanti teorie vennero formulate negli anni per cercare di dare una spiegazione quantomeno plausibile alla straordinaria opera del piccolo lettone.
Molti ricercatori o meglio “para”ricercatori ipotizzano che Ed abbia in qualche modo scoperto il funzionamento delle “World Grid” ovvero uno schema invisibile di linee energetiche circondanti la terra che concentrano grosse quantità di energia tellurica nei punti di intersezione. Quindi Ed avrebbe sfruttato l’energia dell’intersezione di queste linee per riuscire a spostare questi enormi blocchi di pietra. A questo proposito Ray Stoner, il ricercatore scrittore del libro “The Enigma of Coral Castle”, afferma che Ed non spostò il castello per la minaccia dell’espansione di Florida City bensì perché un fatidico errore di calcolo intercettò il punto focale dell’intersezione delle linee a 16 km dal punto in cui si trovava realmente. Per questo motivo il castello fu mosso da Florida City a Homestead, proprio per fare in modo che le strutture del castello massimizzassero le energie telluriche dell’incrocio delle linee energetiche.

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Bruce Cathe, nel suo “The Energy Grid” uno dei più importanti libri del settore, afferma che “il sito “Coral Castle”, è matematicamente relazionato alla griglia energetica terrestre, come lo sono le altre importanti strutture antiche. Leedskalnin non ha spostato il tutto per caso. Questa posizione geometrica era estremamente vicina a un punto che potrebbe essere ideale per lo sfruttamento del moto armonico gravitazionale. Il fatto che egli abbia avuto accesso alle conoscenze segrete è molto più evidente nella relazione del Coral Castle col sistema di griglie energetiche mondiale.”
Stoner, nel suo libro, fa presente che per costruire il Coral Castle erano necessarie alcune condizioni particolari come il fatto di trovarsi esattamente in un vortice energetico esso stesso allineato con determinati eventi astronomici sufficientemente precisi da stabilirne con esattezza le ricorrenze periodiche. Inoltre l’opera dovrebbe avere una forma precisa e addirittura il materiale con cui è costituito ha una sua rilevanza.

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Questi prerequisiti ricordano molto le formule teoriche e gli esperimenti compiuti sull’energia delle piramidi a metà degli anni settanta dove gli angoli di incidenza (varianti di 15,2 gradi) e i materiali con cui erano costituite (granito cristallino e calcare) ne determinavano il successo. Nel libro “Using Pyramid Power” lo scrittore James Wyckoff scrive: “Gli antichi egizi sapevano che la forma e l’angolo delle piramidi contenevano una mistica forza energetica”.
Molte tradizioni da ogni parte del globo menzionano fatti in cui venivano fatte levitare pietre molto grosse. Dalla Gran Bretagna ci giunge la tradizione in cui Merlino, in uno dei suoi viaggi in Irlanda, scoprì Stonehenge e decise di smontarlo pietra dopo pietra e trasportò ogni masso facendolo “fluttuare in aria” fino alla pianura di Salisbury. Gli isolani di Ponape nel Pacifico del Sud ricordano lo spostamento di un grosso monolito di basalto (la colonna di Nan Mandol) ad opera di due maghi che lo fecero fluttuare in aria.
Ipotizzando che la testimonianza dei ragazzini che videro Leedskalnin in azione sia vera, ovvero che videro blocchi di pietra corallina “fluttuare in aria come aerostati”, si potrebbe considerare il fatto che egli abbia veramente riscoperto le antiche tecniche di costruzione perse durante i secoli le quali sfrutterebbero le energie gravitazionali terrestri.
A tal proposito Cathe asserisce che “in certe posizioni nel globo ci sono località dove le forze di gravità possono essere manipolate dalle applicazioni di certe armonie geometriche. Dove queste condizioni geometriche esistono, è evidentemente possibile per persone che hanno conoscenza nell’uso delle forze gravitazionali, costruire enormi edifici di materiale voluminoso. Stonehenge, le antiche piramidi, il tempio di Baalbek, e pure le piramidi in centro e sud America furono il risultato di una combinazione di conoscenze ed anomalie gravitazionali. Coral Castle, credo occupi una di queste posizioni.”

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Nonostante la vasta quantità di studi e teorie formulate su questo complesso, nessuno è ancora riuscito a capire non solo i modi e i metodi di costruzione ma nemmeno il significato stesso dell’opera. A che scopo costruire questa enorme struttura? Per quale motivo Leedskalnin “sacrificò” vent’anni della sua vita nella progettazione e realizzazione dell’edificio? A queste e ad altre innumerevoli domande ancor oggi molti studiosi e ricercatori stanno cercando di dare una risposta.

Oggi il Coral Castle attira turisti e curiosi da ogni parte del mondo rivelandosi come una delle opere architettoniche più straordinarie e misteriose del XX secolo.


Edward Leedskalnin

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Edward Leedskalnin è nato da una famiglia di contadini a Stramereens Pogosta, un piccolo villaggio nei pressi di Riga in Lettonia il 10 agosto 1887. All’età di 26 anni arrivò a progettare il suo matrimonio con la sua amata Agnes Scuffs, solo ed unico amore della sua vita. Ma un avvenimento inaspettato segnò per sempre la vita di Ed: la sua futura sposa decise di annullare il matrimonio addirittura il giorno prima delle nozze. Secondo alcune voci ella accusò Ed di essere troppo vecchio e povero per riuscire ad avere uno stabile rapporto matrimoniale con lei. Egli aveva infatti 10 anni più della consorte.
Affranto ed amareggiato, Ed decise di emigrare in Nord America e più precisamente in Canada dove trovò lavoro presso una segheria. Poco dopo sarebbe scoppiata la Prima Guerra Mondiale.
Purtroppo, a causa del clima freddo e del duro lavoro che svolgeva, Ed contrasse un ceppo di tubercolosi che lo costrinse a trasferirsi verso i climi più caldi e miti del Sud America. Trovò alloggio dapprima in California e successivamente in Texas lavorando sempre come operaio o manovale nei cantieri delle allora nascenti grandi città americane. Infine, nel 1918, Ed si stabilì in Florida dove, per ben 12 dollari, acquistò un acre di terra a Florida City. E fu proprio in questo luogo che diede il via ai lavori di quella che diventerà la più grande, strabiliante ed incredibile opera architettonica del ventesimo secolo: Il Coral Castle.
Quello che più fa scalpore nella costruzione di questo complesso e che ha mobilitato scienziati ed ingegneri in ogni angolo del pianeta è il fatto che Ed scolpì ed eresse l’intero edificio completamente da solo e senza l’aiuto di grossi macchinari o sofisticate tecnologie moderne. I suoi attrezzi infatti non erano altro che seghe, martelli, scalpelli, catene, tripodi ed altri primitivi utensili costruiti in maniera più o meno artigianale.
Da prendere in considerazione poi il fatto che Ed era alto 1,52 m, pesava poco meno di 52 Kg ed inoltre la malattia che contrasse debilitò parecchio il suo fisico. In più la bassa estrazione sociale di cui faceva parte, non gli permise di avanzare negli studi terminando cosi il suo percorso scolastico ad un livello elementare.
Nessuno sa come questo “Piccolo Lettone” abbia potuto compiere un’opera cosi maestosa ed incredibile anche, e soprattutto, perché egli era un fanatico del mistero e lavorava alla sua opera solamente dopo il tramonto e solo quando era certo che nessuno lo stesse osservando. Se ad esempio qualche conoscente giungeva per una visita, egli smetteva immediatamente di lavorare ed intratteneva tranquillamente l’ospite senza però dargli modo di vedere o capire le sue tecniche di costruzione.
L’unica testimonianza attualmente conosciuta sulla costruzione del Coral Castle proviene dalle dichiarazioni di un gruppo di ragazzini che una notte lo spiarono riuscendo ad eludere la ferrea sorveglianza di Ed. Essi dichiararono di aver visto “fluttuare blocchi di pietra corallina in aria come aerostati ad idrogeno”. Purtroppo non fu mai dato credito a questa segnalazione considerata solamente frutto di giovani fantasiose menti adolescenziali.
Verso la conclusione dell’opera, un altro grande avvenimento contribuì ad infittire il mistero che aleggia attorno al Coral Castle e al “Piccolo Lettone”. Molti anni sono passati dall’inizio della costruzione dell’opera e quello che anni addietro era un semplice paese di campagna iniziò a concretizzare piani di espansione cosi ampi da minare la tranquillità e la segretezza dei lavori di Ed.

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Cosi, nel 1936 egli decise di spostare interamente il castello. Comprò 10 acri di terra a Homestead, a 16 km da dove iniziò i lavori, con i soldi che guadagnò dalle prestazioni di lavoro che offriva ai contadini nelle zone vicine. Smantellò il castello, ormai quasi completamente finito, per spostarlo, blocco dopo blocco, nella sua nuova posizione dove peraltro si trova tutt’oggi.
Per fare questo egli contò, per la prima ed unica volta nella storia del Coral Castle, su di un aiuto esterno. Ed noleggiò un camion ma ancora una volta insistette affinché l’autotrasportatore se ne andasse durante il caricamento dei blocchi di pietra sul rimorchio. Per questo motivo il camionista giungeva tutte le mattine alle 9:00 per tornare nel tardo pomeriggio trovando il cassone del camion colmo di rocce. Ed pose delle travi di ferro sotto i blocchi in modo che fungessero da rotaie e in questo modo, per quasi un mese, spostò i blocchi di pietra dalla Florida a Homestead ed impiegò i successivi 3 anni per ricostruire e completare il Castello nella sua attuale posizione.
Durante il trasferimento però, capitò un fatto inaspettato: il camionista, dopo nemmeno mezz’ora dalla sua dipartita, tornò a prendere il cestino del pranzo che aveva sbadatamente dimenticato sul sedile del camion. Rimase senza fiato nel vedere che già molte pietre di diverse tonnellate ciascuna erano già ordinatamente impilate sulle travi pronte per essere caricate. Egli ricordò: “Era impossibile caricare quei giganteschi blocchi in meno di mezz’ora, nemmeno con una torretta a vapore! E Ed non era equipaggiato, aveva solo attrezzature semplici e un argano a catena. Tuttavia erano li accatastati come fustelli di legno”. Preso da sconcerto e timore, il camionista se ne andò prima che tornasse Ed.
Completò il Castello sempre col favore delle tenebre e negli ultimi 4 anni aggiunse anche blocchi fungenti da mura alti 2 metri e mezzo, larghi alla base 1,2 m con uno spessore medio di 1 metro. Questi inespugnabili bastioni pesano almeno 6,5 t. ciascuno.
Completata l’opera, Ed organizzò alcune visite facendo pagare il giro 25 cent, ma preferì sempre rimanere solitario all’interno delle sue grandi mura.
L’intero complesso fu costruito dal 1920 al 1940 compreso lo spostamento da Florida City a Homestead. Egli non rivelò mai a nessuno il segreto della costruzione del Coral Castle ma alle richieste su come avesse potuto trasportare massi pesanti diverse tonnellate, egli rispondeva di aver riscoperto le leggi del peso, della misurazione e del sistema di leve usato dagli antichi costruttori egizi e che quei perduti principi implicano in qualche modo il rapporto tra la terra e determinate posizioni dei corpi celesti.
Famosa infatti la sua affermazione: “Ho scoperto I segreti delle piramidi. Ho trovato come gli egizi e gli antichi costruttori in Perù, Yucatan e Asia, unicamente con attrezzi primitivi, trasportarono ed eressero blocchi di pietra pesanti parecchie tonnellate”. A riprova di ciò sono proprio le pietre del Coral Castle che con una media di 6 t. sono pesanti più del doppio dei blocchi di granito della Grande Piramide di Giza.
Molto poco si sa della vita di Ed principalmente perché viveva in totale solitudine e riservatezza ma le poche testimonianze arrivate ai giorni nostri indicano che fosse una persona riservata ma amichevole. A volte la sua riservatezza gli costava caro come quando alcuni giovani zoticoni del villaggio lo malmenarono cercando di farsi dire dove Ed teneva un fantomatico tesoro nascosto nel castello. Ed subì senza dir nulla. Dopo la sua morte furono trovati 3.500 dollari: i risparmi di tutta una vita, ma nulla più.
Per lui non c’era altro che il suo lavoro. Lavorava instancabilmente dal tramonto all’alba, e durante il giorno leggeva libri sulle correnti magnetiche e sulle forze cosmiche riposandosi solo qualche ora nel tardo pomeriggio. Il suo orto produceva ogni tipo di ortaggio e a volte cacciava qualche coniglio. Non aveva l’automobile, non poteva permettersela. Aveva però una vecchia dilapidata bicicletta senza gomme con la quale percorreva quotidianamente più di 6 Km fino a Florida City per le spese giornaliere.
Nel dicembre del 1951 Ed si ammalò. Affisse un cartello alle porte del Castello con scritto “Vado all’ospedale”. Tre giorni dopo morì nel sonno probabilmente a causa della malnutrizione e della nefrite che lo aveva colpito.
Dopo la sua morte Harry, l’unico suo parente in vita residente in Michigan, ereditò quello che era conosciuto come il “Rock Gate Park”, cosi infatti lo aveva chiamato Ed, ora conosciuto come Coral Castle.
Nel 1953, poco dopo la morte di Ed, Harry vendette la proprietà ad una famiglia dell’Illinois. Durante il trasloco fu ritrovata una scatola con gli effetti personali di Ed. Al suo interno vennero alla luce 35 contratti da 100 dollari l’una. Tutti i risparmi accumulati da Ed per lo più costituiti dalle visite da 10 e 25 cent, dalla vendita di appezzamenti di terreno di sua proprietà e dalla vendita dei suoi scritti.
Egli infatti ha redatto alcuni opuscoli sulle sue opinioni personali. “A book in every home” che contiene le ideologie fondamentali di Ed. “Sweet sixteen, Domestic and Political Views” in cui parla delle sue ideologie politiche e sentimentali con particolare riferimento alla sua “Dolce Sedicenne” Agnes Scuffs. Scrisse poi alcuni interessanti opuscoli sulle sue teorie riguardanti l’elettromagnetismo terrestre e le iterazioni tra le forze cosmiche e terrestri. Infine Il suo “Mineral, Vegetable and Animal Life” contiene le sue teorie sul ciclo della vita.

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Non solo le tecniche e le modalità di costruzione ma addirittura lo scopo stesso del Coral Castle è tuttora un mistero. Venne posta spesso a Ed la domanda sulle motivazioni di una cosi imponente struttura ed egli rispondeva, o meglio, lasciava supporre che avesse lavorato tutta una vita nella speranza che la sua “Dolce Sedicenne” Agnes potesse rimanere in qualche modo impressionata dall’enorme, maestoso lavoro e tornasse assieme a lui; cosa però che non avvenne mai. Questa affermazione può trovare riscontro tra le innumerevoli sculture dedicate all’amore come il tavolo a forma di cuore. Ma moltissime altre sculture creano un alone di mistero attorno al Coral Castle e lasciano ad intendere che ci sia qualcosa di molto più importante del semplice amore non corrisposto. Alcune strutture infatti rappresentano sistemi planetari come il nostro Sistema Solare, quadrature con pianeti esterni, fasi lunari in relazione con le griglie energetiche terrestri e molto altro ancora.
Forse Ed., con la costruzione del Coral Castle, ha voluto tramandare ai posteri un messaggio. Forse, tra questi enormi blocchi di pietra corallina, si trova proprio la chiave per risolvere il mistero della costruzione di questa incredibile struttura.
 
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