L'atleta sudafricano amputato bilaterale ha presentato appello contro l'esclusione dalle competizioni decretata dalla Iaaf. L'iniziativa, fondata su nuovi studi delle protesi, annunciata in Gazzetta.
Oscar Pistorius ospite della Gazzetta dello Sport. Bozzani
MILANO, 13 febbraio 2008 - Lo aveva annunciato alla Gazzetta dello Sport, e adesso è ufficiale: Oscar Pistorius ha presentato appello al Tribunale arbitrale dello sport di Losanna contro l'esclusione dalle competizioni decretata dalla Federazione internazionale di atletica leggera. L'atleta disabile sudafricano era stato dichiarato ineleggibile in base ai test svolti presso l'Istituto di biomeccanica e ortopedia di Colonia (Pistorius era stato messo a confronto con cinque atleti normodotati con i suoi stessi risultati cronometrici). Da qui l'appello, nella speranza di poter ancora puntare all'Olimpiade di Pechino dopo aver centrato il minimo sui 400 metri.
LA BOCCIATURA - Secondo la Iaaf, le protesi utilizzate da Pistorius costituiscono una violazione dell'articolo 144.2 del regolamento, in quanto garantiscono al 21enne sudafricano un "vantaggio tecnico". La decisione della federatletica internazionale si basa sulla relazione del professor Peter Brueggemann e sui risultati dei test eseguiti nello scorso novembre. Le protesi, comunemente identificate come "cheetahs", secondo il Consiglio della Iaaf "dovrebbero essere considerate aiuti tecnici in chiara violazione dell'articolo 144.2. Pertanto, Oscar Pistorius non è ammesso alle competizioni della Iaaf. E' evidente che un atleta che usi le protesi cheetah sia in grado di correre alla stessa velocità dei normodotati, con un consumo inferiore di energie (superiore al 30%)".
BATTAGLIA GAZZETTA - "Se avessi pensato che queste protesi mi davano un vantaggio allora avrei cambiato qualcosa - ha spiegato Pistorius - ma abbiamo consegnato i dati a diversi scienziati americani che si sono detti in disaccordo con le sperimentazioni di Colonia. Secondo loro, ad esempio, ci sono altri dati da considerare e i risultati vanno interpretati in maniera diversa". "Nel momento in cui la Iaaf decide di non ammetterlo all'Olimpiade - ha commentato il direttore della Gazzetta dello Sport Carlo Verdelli - viene il dubbio che qualcosa non funzioni. Per questo Pistorius sarà il nostro emblema per Pechino".
fonte:
www.gazzetta.it