Internamente, il freddo è calato.
Ancora una volta, il parossismo della rincorsa sta lottando per gli ultimi sprazzi di luce.
Il desiderio di evitare l’eterna caduta.
Il fallimento.
L’essere Luna anche stasera.
Compagna vicina nel diaframma celeste, che guarda la vita inumidita dal pianto e si oscura, Luna vive all’ombra della distanza con la nebbia di guardia all’orizzonte.
Eternamente separata da colui che ama, il brillante e il caldo.
Il Sole vivo.
Il traguardo di un successo difficile e precluso.
L’interno di pietra scatena maree rivoluzionarie, il suo cuore di latte si agita e ruota. Un richiamo che attira e rigurgita la sua intera esistenza.
Necessità opposte portano ad eccessi irresistibili da tempo immemorabile, lei è l’incantatrice.
La strega.
L’incompresa e la maledetta.
Luna ha ben capito, non riesce a levarselo dalla testa, la gloria dei raggi del giorno non sempre le spetta. L’uomo non può comprendere il mistero della sua forma, talvolta anela alle sue fatture da etera ma in altre circostanze si irrigidisce, respinge i suoi rimandi con cautela.
Una mistica seduttiva e intensa opera con sfumature tra di loro.
Rinchiusa nella sua nicchia notturna, Luna rinasce e muore tra le acque di un ciclo inquietato.
Sospesa in un limbo di scorrerie indecifrate, vige su un mondo privo di albori, prigioniera di non riuscire a cambiare la costanza del suo moto senza vedere l’alba quando è al suo massimo zenit.
Ha solo una concessione, pochi minuti, l’eccitazione somma.
Ogni ultima ora, quando il corso degli eventi richiude il cerchio, un’energia risonante si oppone tra la notte e il giorno.
Con le prime luci del mattino, Luna esce dal seme del buio e si apre al flusso graduale irradiato dal Sole.
Travolta dal calore, infuocata da un fascio di Potenza, si incendia finché scompare, tra le tenebre che tornano a infittirsi e la notte mentre ridiscende.
Le stelle appartano una musica blu scura e il vento brilla sul corpo illuminato.
In contrappunto, il ventre dell’empireo luccica, gli astri splendono come voci su un manto di seta. Madreperla accecata, Luna è Piena.
Addirittura rossa.
S’anella su stessa e, ad ogni giro, desidera che tutto abbia una fine. Un’eclissi.
La fusione totale.
La magia di un sembiante di luce unito al suo chiarore.
Rinuncia ad essere l’Unica. La sinuosa.
La seduttrice.
La calcolata.
Recando sensazioni palpabili alle brame della volta, lascia che la cornice nera sia sepolta, e varca la notte della sua dimora immortale.
Luna, Regina del mondo addormentato, raggiunge la meta.
Raddoppia la luce propria.
Si spoglia del conservare i ripieghi di un riflesso, con il compito di restare tra gli epiteti del mondo, la casa, il tesoro, lo scopo, e la consapevolezza di essere magnifica.
Diversa.
Un archetipo indicibile. Una fantasia nascosta.
fonte:
www.iomilu.com
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