Amano Takashi, un giardino nell'acquario

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view post Posted on 20/4/2008, 16:38




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Amano Takashi nacque il 18 luglio 1954 a Niigata. Cominciò ad interessarsi di piante e animali acquatici fin da piccolo. Alla scuola superiore vinse il premio per la ricerca scientifica indetto dalla prefettura per uno studio sulla carpa crociata coreana. Sempre in quel periodo, cominciò a studiare la relazione tra pesci e piante. Studente sensibile, fu l'iniziatore di un movimento ecologista nella sua città.
Iniziò a costruire e fotografare acquari nel 1972. Nel 1976 cominciò a pubblicare foto naturalistiche e articoli su pesci e piante tropicali, frutto dei suoi viaggi in Egitto, Etiopia, India, Kenya, Tanzania, Uganda, Yemen del Sud, nonché in molte sperdute isole tropicali, dove approfondì lo studio dell'ecologia dei corsi d'acqua. Nel 1991 vinse il suo primo concorso fotografico con "Diario di un camaleonte". Lo stesso anno "Il geco sul muro" vinse la medaglia d'argento al Fuji Film Nature Photo Contest. Seguono poi altri riconoscimenti.

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Amano fu anche un ciclista professionista dal 1974 al 1990 nonché un buon pittore ad acquarello. Ora si limita a gestire la sua azienda di Urushiyama, nella prefettura di Niigata.
E' stato più volte affermato che Amano ha iniziato una rivoluzione contro i rigidi concetti dell'acquariofilia, rendendo le piante protagoniste incontrastate e trasformando il lavoro degli appassionati in un'arte: gli acquari diventano maestri di vita, insegnando alla gente l'intreccio che esiste tra la varie forme di vita.
Lo stile ADA è usato in Giappone da circa l'80% degli acquariofili. Il desiderio di avere un pezzo di natura a casa propria è comune a tutte le culture, ma soltanto per i giapponesi, da sempre appassionati di giardinaggio e pieni di ammirazione per la bellezza della natura, la risposta è stata l'Acquario Naturale, una forma d'arte, come la pittura o la fotografia, dove però l'uomo deve ricreare un ecosistema naturale, in tutta la sua naturale bellezza. Infatti, il consiglio che dà Amano è: osservate la natura:

Il mio sogno è stato sempre quello di esprimere il significato e la bellezza di ciò che Madre Natura può conferirci, con la realizzazione dell'Acquario Naturale. Per poter raggiungere questo obiettivo, credo di aver acquisito nel corso della mia vita nozioni dai diversi campi della scienza, dell'arte e della filosofia. [...] Credo veramente che l'Acquario Naturale non sia soltanto un semplice acquario di pesci tropicali e piante acquatiche, ma la creazione di un piccolo sistema ecologico confinato in un piccolo spazio. [...] L'attuale nostra civilizzazione si è formata a scapito del nostro prezioso ambiente naturale. [...] Per il nuovo millennio, vorrei intraprendere delle azioni per ricostruire un nuovo rapporto tra la natura e l'uomo. Per prima cosa, ho dato il via al concetto di Nature Biotop ed ho già iniziato il piano di rivitalizzazione delle acque giapponesi. Io credo che una misura immediata da dover attuare all'inizio di questo secolo sia quella di prendere coscienza del nostro ambiente naturale che è stato troppo negletto nel processo di sviluppo della nostra società civile.(1)

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Qualsiasi elemento dell'acquario è parte integrante della sua filosofia.
Ad esempio, il substrato composto di materiale naturale ricavato dal terreno è costituito da particelle che catturano le sostanze di rifiuto che galleggiano in acqua senza l'utilizzo di composti chimici che normalmente sono usati per combattere le particelle in sospensione, regala un'acqua limpida, mantiene bassa la durezza e il ph, stimola la colonizzazione batterica creando così le perfette condizioni per le radici delle piante. Questi risultati sono stati ottenuti dall'ADA studiando direttamente gli habitat tropicali. Questo tipo di fondo, che è in realtà un fango favorisce il lavoro dei batteri attraverso il loro processo di nitrificazione, trasformando i composti azotati che a loro volta vengono consumati dalle piante. La sua struttura, poi, attraverso la costante circolazione dell'acqua favorisce il rifornimento di ossigeno a batteri aerobici. Quando, infatti, l'ossigeno risulta insufficiente si attiva l'azione dei batteri anaerobici che producono sostanze tossiche come l'acido nitroso.
Le vasche sono in cristallo, senza plastica e con silicone ridotto al minimo e poco visibile, perché è dal contenitore che inizia a farsi evidente il concetto di semplicità e trasparenza, per garantire un panorama senza confini.
Anche il semplice diffusore per l'anidride carbonica è realizzato completamente in vetro, per meglio integrarsi nell'ambiente e non provocare la benché minima interferenza estetica.
Per quanto riguarda l'illuminazione, si consideri che nelle foreste pluviali delle ragioni tropicali cresce una ricca vegetazione, il cui fitto fogliame filtra la luce del sole. Con i loro 8.000° Kelvin, queste lampade hanno una composizione dello spettro molto simile a quello naturale.
I prodotti ADA sono di qualità, ricchi di creatività, design e funzionalità: un aspetto esteticamente accattivante, ma semplice. Quasi l'intera linea di prodotti è realizzata a mano. La filosofia Amano si estende anche agli interni della sede dell'azienda, ispirata da elementi architettonici tradizionali giapponesi. Pensiamo, ad esempio, al largo uso di vetrate, per creare un contatto diretto con la natura, per risvegliare il senso visivo e olfattivo. La sede dell'ADA è circondata di verde. Questo verde non solo rilassa, ma rivitalizza la mente.
Amano è un artista sia quando realizza acquari che quando fotografa. Egli cerca di di catturare e conservare nel tempo la bellezza della natura presente nei suoi acquari anche attraverso la fotografia, cercando di fissare il "shun", il momento di maggior gradimento quando l'acquario presenta i toni più belli. Gli equipaggiamenti e il personale sono, anche in questo caso, il massimo della professionalità.
L'immagine che Amano riesce a proiettare di sé è quella di una persona sensibile e intuitiva, che ha fatto riflettere sull'estetica dell'acquario. E' stato il primo a creare in acquario degli ambienti ispirati alla natura. Può sembrare molto innaturale ricreare un acquario ispirandosi magari ad una fotografia che ritrae montagne, ma è un discorso capzioso: l'acquario è e sarà sempre qualcosa di artificiale.
Anche i più scettici non possono negare che Amano sia stato un innovatore. Pensate solo alla luce, alla scelta dei fondi, all'utilizzo della sezione aurea(2), alla sistemazione delle pietre, all'uso di piante galleggianti, ai muschi, alle felci, all'introduzione del gamberetto Yamatonuma Ebi (Caridina japonica), gran mangiatore di alghe, etc.

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In effetti, nessuno nega che Amano sia un artista, un fotografo e un esperto acquariofilo. Francesco Nardelli, naturalista, definisce Amano "uomo dalle molteplici qualità". Ma per alcuni appassionati il suo modo di fare rappresenta l'esatta antitesi di ciò che essi ritengono valido, soprattutto perché educativo al rispetto della natura e dei pesci in particolare. La sua idea di acquario è definita addirittura un pericolo.
Le vasche sarebbero basate quasi esclusivamente su concezioni estetiche: bellissime, ma carenti dal un punto di vista etologico, perché non studiate partendo dalle esigenze degli animali, puro elemento decorativo. Meglio sarebbe, in certe vasche, evitare completamente l'inserimento di esseri viventi. Il messaggio che trasmette è quello che gli acquariofili naturalisti aborrono: l'acquario-oggetto, solo un bel soprammobile da sfoggiare.
Ma è veramente così? Amano è un'artista, possibile che abbia così poca sensibilità? In fondo, la prima cosa che si nota è proprio che i pesci sono pochi, l'acquario non è affollato.
Amano sembra rivoltare l'accusa e dire che sono gli acquari "olandesi" ad essere orientati verso la costruzione artistica attraverso "una perfetta armonia e un'assoluta bellezza", che però "ostentano" in modo troppo plateale. Nel suo libro chiarisce, inoltre, il giusto rapporto tra estetica e rispetto della natura come "armonia nel disordine":

Una vasca arredata in modo squisitamente artistico e con molto gusto può risultare estremamente antiestetica quando le piante non vi crescono [...]. Se le piante non sono combinate perfettamente bene ma crescono rigogliose, allora si avrà sicuramente un paesaggio sommerso di grande bellezza. [...] le piante in acquario devono essere sane.

L'acquario ADA è l'acquario costruito intorno alle piante. Durante l'infanzia, il proprietario di un negozio di acquari gli disse: quando le piante crescono rigogliose, i pesci sono sani. Si ammalano poco, perché l'acquario è equilibrato.
Nessun acquario ricrea fedelmente i luoghi di origine. Nessun biotopo è ricreabile in acquario. Gli acquari, in quanto tali, devono soddisfare al meglio le esigenze vitali dei pesci e delle piante, ma se vengono incontro anche al nostro gusto estetico, che si rifà a ciò che ha sempre visto, non è un male. Per questo gli acquari di Amano risultano più armoniosi. Chiaramente ai pesci questo non interessa, ma nemmeno li danneggia.
Se veramente amiamo i pesci, allora perché non li lasciamo a casa loro? Il voler tenere degli animali come i pesci in cattività è pur sempre una forzatura alla natura. D'altra parte, se proprio volessimo ricreare un ambiente naturale, intendendo con questo "reale", probabilmente dovremmo ricreare un ambiente inquinato, perché tali sono molti fiumi dalle nostre parti. Senza esagerare, almeno non dovremmo correre dietro alle alghe, cercando di eliminarle. E come la mettiamo con le stagioni, che in natura influenzano parecchio l'ambiente? Per non parlare poi del fatto che la natura è molto più omogenea di quanto si creda: avete mai visto in natura parecchie specie diverse di piante così vicine e combinate, come negli acquari? Quindi, chi più chi meno, tutti gli acquariofili hanno allestito una scenografia, più che un ambiente naturale.
Al di là delle provocazioni, ritengo che Amano abbia trovato un giusto compromesso che, in nome dell'estetica cara ai giapponesi, non trascura troppo le esigenze dei pesci. Guardare delle vasche ADA stupisce e commuove. Più che acquari, sembrano composizioni. Per alcuni è un male.
Forse non è vero che Amano abbia ricucito il rapporto con la natura, però è indubbio che sia una persona con una grande passione, tanta esperienza e molta pazienza. Allestire un acquario per le piante è più difficile.
Una vasca ADA è creata secondo i canoni della filosofia zen che già regolano i giardini. Questi acquari sono la rappresentazione della natura "idealizzata", allo stato dell'arte da un punto di vista della mente umana in generale e giapponese in particolare, e ciò compatibilmente con le esigenze vitali degli ospiti animali. Amano ha detto a riguardo dell'approccio zen:

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L'approccio zen all'acquariofilia è difficile da descrivere a parole. L'obiettivo non è tanto quello di riprodurre un qualche habitat naturale, ma di creare una composizione che evochi delle emozioni in chi la guarda. E' un'arte vivente e l'acquario è una tela. Proseguendo con l'analogia, un acquario che riproduce un biotopo naturale è realistico, il mio Acquario Naturale è impressionistico.(3)

Durante un viaggio in Europa, Amano visitò il giardino di un castello. Gli sembrò "un delizioso e curato gioiello" almeno quanto era "noioso e senza spirito". Al contrario, egli definisce il Ryouanji di una bellezza "pura e naturale". La frase "imparare dalla natura per creare la natura" riassume in pieno il concetto di Acquario Naturale. Gli acquari, secondo Amano, devono andare ben oltre il tentativo di imitare il mondo che ci circonda per rappresentare il luogo in cui si fondono le forze creative della natura e dell'uomo. E secondo il prof. Kawanabe Hiroya, zoologo della Kyoto Daigaku, "in natura non esiste un paesaggio così meraviglioso" come quello visto in questi acquari.
Amano realizza acquari in grado di affascinare chiunque li osservi non solo per la loro bellezza, ma anche per il senso di pace e di tranquillità che emanano. Nelle sue creazioni traspare il desiderio di far scaturire la bellezza nello spazio più ristretto possibile, esprimere ciò che è grande nel piccolo. Tachihara Masaaki scrisse che "gli asiatici ritrovano la bellezza nella vita di tutti i giorni". In essi si manifesta fiducia nella natura.

Note

1. Dal catalogo dell'azienda "ADA 2000 Concept and Products".
2. La sezione aurea mostra come la natura stessa segua regole matematiche senza "snaturarsi". Affinché un oggetto sia armonioso, ognuna delle sue parti deve essere in relazione con le altre. Noi reagiamo positivamente ad oggetti così costruiti: sono piacevoli agli occhi, perchè mettono in relazione il prodotto dell'uomo al mondo naturale. Infatti, la sezione aurea, che è considerata la legge universale dell'armonia, si può trovare in natura. Le foglie della robinia sul ramo, ad esempio, sono tra di loro distanziate da spazi che hanno come proporzione la sezione aurea. Oppure la spirale di certe conchiglie marine (ad esempio quella del Nautilus) si può completamente inscrivere in una serie di rettangoli i cui lati sono proporzionati con tale rapporto. Sebbene l'universo frattale sia stato scoperto in chiave moderna da Benoit B. Mandelbrot, nel 1975, la sua storia appartiene alle conoscenze esoteriche dell'antico Egitto e pertanto, alla filosofia orfica e pitagorica. Già dai tempi arcaici dell'antico Egitto, infatti, si assumeva l'organicismo della Natura e le sue leggi numeriche come fattori essenziali che preesistono a tutti gli eventi, i quali seguono sempre il medesimo divenire. Fu il matematico greco Euclide, nel libro VI degli Elementi, che definì con una formula matematica tale rapporto: la sezione aurea è la parte del segmento che è media proprozionale fra l'intero segmento e la parte rimanente. La sezione aurea di un segmento, in forma approssimata, è 0,618. Se a è la lunghezza del segmento considerato e si denota con x quella della parte maggiore, il problema si traduce nella proposizione:

a : x = x : (a - x)

cioè nell'equazione di 2° grado:

a(a - x) = x²

onde risulta che lo stesso problema si può formulare nei termini seguenti: dividere un segmento in due parti tali che il rettangolo dell'intero segmento e di una delle sue parti sia equivalente (cioè abbia estensione uguale) al quadrato dell'altra parte. Sotto questa forma il problema è risolto negli Elementi di Euclide nella proposizione 11 del libro II. La lunghezza della parte maggiore nella divisione in media ed estrema ragione del segmento di lunghezza a è data dalla radice positiva dell'equazione di 2° grado sopra indicata:

x = ((5-1)/2)a = 0,618...

e questo segmento in molti trattati elementari moderni si designa col nome di sezione aurea del segmento a (circa il 61,8% di a). La sezione aurea del segmento a è il lato del decagono regolare di raggio a; ed è anche il raggio del pentagono regolare di lato a. Nell'arte figurativa e nell'architettura le leggi numeriche hanno governato fin dalle civiltà arcaiche. Cosiffatte proporzioni sono la base delle piramidi egizie, come del tempio greco e delle cattedrali gotiche. La sezione aurea è anche stata usata ampliamente in pittura, in molti quadri, soprattutto dal Rinascimento, questa proporzione veniva usata moltissime volte all'interno dell'opera. Si dice, ad esempio, che nella rappresentazione di un panorama l'orizzonte deve dividere l'altezza del quadro secondo la sezione aurea per ottenere un risultato più soddisfacente. La sezione aurea, in quanto legge strutturale del corpo umano, ha conosciuto in Leonardo da Vinci (1452-1519) un geniale assertore, nel suo scritto "De Divina proportione" (Venezia, 1509). A partire dal Rinascimento la Sectio Aurea acquista il crisma della bellezza estetica. Secondo Luca Pacioli ed Alfred Dürer, la Sectio Aurea era elemento proporzionale analogico tra la figura umana e la natura oggettiva. La sezione aurea si incontra ovunque in modo insistente, in natura, come nella scienza e nell'arte, e contribuisce alla bellezza di tutto ciò che ci circonda. Vari esperimenti suggeriscono che la percezione umana mostra una naturale preferenza per le proporzioni in accordo con la sezione aurea.
3. Cfr. Amano, Takashi. The Glittering Shores Of Paradise, in "Tropical Fish Hobbyist", vol. XLIV, giugno 1996, pp. 70-71.

fonte: www.nipponico.com

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hannibal_lecter
view post Posted on 20/4/2008, 18:39




VOO ma sei esperto di acquari ? :lol:
 
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=VOODOO=
view post Posted on 20/4/2008, 19:52




CITAZIONE (hannibal_lecter @ 20/4/2008, 19:39)
VOO ma sei esperto di acquari ? :lol:

:fa106.gif: :fa106.gif: :fa106.gif:
Atre Giapponese -_-
 
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hannibal_lecter
view post Posted on 20/4/2008, 20:14




CITAZIONE (=VOODOO= @ 20/4/2008, 20:52)
CITAZIONE (hannibal_lecter @ 20/4/2008, 19:39)
VOO ma sei esperto di acquari ? :lol:

:fa106.gif: :fa106.gif: :fa106.gif:
Atre Giapponese -_-

:lol: :lol: :lol:
 
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