Energia nucleare in Italia Opinioni, considerazioni, interviste, studi, documenti, Le condizioni estrattive di oggi pesano molto sull'aumento dei prezzi del petrolio

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angelo7878
view post Posted on 23/5/2008, 16:14








23/5/2008 - INTERVISTA ALLO SCIENZIATO TULLIO REGGE

Nucleare: "La tecnologia è sicura, Cernobil non farà il bis"

Professor Tullio Regge, da premio Einstein della Fisica lei come vede l’energia nucleare? Una promessa per il futuro, una schifezza del passato che ritorna, o che altro?

«Il nucleare è già una realtà per l’Italia perché siamo circondati da centrali in Francia, Svizzera, Germania e Slovenia. E per quanto riguarda la tecnologia è collaudatissima. In Francia con 54 impianti non hanno mai avuto un incidente in 40 anni. Un tecnico di una centrale nella valle del Rodano che ho visitato mi ha detto che la cosa peggiore che è successa è stata una grandinata che ha danneggiato il tetto del reattore. Ma sotto c’erano diversi metri di cemento armato... quindi questa cosa gli ha fatto solo la barba. Per il resto, nulla».

Ma Cernobil non è stata una fantasia.

«Io ho seguito per filo e per segno Cernobil. Non c’era il doppio guscio, perciò la centrale era come se fosse messa lì in una stalla in campagna. L’impianto di moderazione era a barre di magnesio che rendeva il reattore instabile. E i tecnici si sono messi a togliere le barre tanto per vedere che cosa succedeva. Una stupidata fra le tante che hanno fatto».

Però dare la colpa all’errore umano non assolve il reattore, finché l’uomo resta una parte necessaria del sistema.

«Ma quando i tecnici hanno fatto esplodere la centrale stavano facendo una cosa che non avrebbero dovuto. Quello non è stato un errore, è stata una vera scempiaggine. E comunque le centrali non si fanno più così. Neanche le nuove centrali russe, da allora, hanno più avuto incidenti».

Questo cancella i morti, i tanti malati a distanza?

«L’esplosione di Cernobil ha fatto 59 morti. L’Organizzazione mondiale della sanità dice che le vittime a distanza per cancro alla tiroide sono state 300. E per carità, è una cosa che mi fa orrore, anche perché erano quasi tutti bambini. Però il fumo ogni anno fa 5 milioni di morti, di cui 90 mila in Italia, inclusi bambini per fumo passivo. Una Hiroshima all’anno solo in Italia. Bisogna essere prudenti col nucleare, ma anche fare un calcolo razionale dei rischi reali. E in ogni caso un incidente del tipo di Cernobil non ci può più essere».

Le centrali che vengono detta «a sicurezza intrinseca» lo sono perché hanno degli apparecchietti di cui ci tocca fidarci?

«No, si fermano automaticamente quando si supera una certa temperature perché le leggi della fisica impongono che succeda questo. Non è questione di apparecchi».

Non resta però irrisolto il problema delle scorie da sistemare per 10 mila anni?

«In Francia le sistemano in cave saline a un chilometro di profondità. Perché saline? Perché dove c’è il sale, evidentemente, non ci sono mai state infiltrazioni d’acqua che possa dilavare le scorie. Quanto ai 10 mila anni: la radioattività si dimezza ogni 30 anni, per cui in un secolo non resta quasi più niente. E le scorie sono fuse in barre di metallo, a loro volta chiuse in casseforti metalliche. E ci sono rilevatori di tutti i tipi, per cui se ci fosse qualcosa di anomalo si potrebbe intervenire. Mica si buttano lì le scorie e non ci si pensa più».

Non le sembra che le centrali atomiche siano un bersaglio fin troppo invitante per i terroristi?

«Certo, se arrivano dei disgraziati con una bomba è un problema. Non nego i rischi, non dico di fare il nucleare e basta. Bisogna farlo sicurissimo, con tutte le misure di sicurezza e di controllo. Mi auguro che si facciano dei gusci con tanti metri di cemento che non solo resistano alla grandine ma anche a un aereo che vi venga fatto schiantare sopra, per incidente o di proposito».

Supponga che qualcuno dica: io non sono anti-nuclearista per principio, ma aspettiamo una generazione, così avremo gli impianti a fusione con molti problemi in meno.

«Beh, la fusione controllata si farà con un isotopo dell’idrogeno che si chiama trizio ed è radioattivo. Quindi non è detto che sarà più sicura. La tecnologia attuale è collaudatissima e sicura e anche gli impianti di terza e quarta generazione sono frutto dell’evoluzione di questa tecnologia collaudata e sicura».
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estratto da qui
 
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rincoglionix
view post Posted on 23/5/2008, 18:48




Grazie Angelo.
Grazie di cuore perché osservo due o tre cavolate (per sempio fine anni 80 c'è stata una fuga di acqua contaminata da una centrale verso Marsiglia, ma pochi lo sanno) che spero siano dovute al giornalista, come spesso accade. Ogni tanto leggo mail della società chimica che si lamenta di aver pregato giornalisti di non scrivere alcune minchiate....e come sempre non serve a niente....
Grazie di cuore perché sollevi il dibattito. Un dibattito a cui tengo. Giusto ieri parlavo ad inglese che a 10 anni (da compiere, sono di giugno) avevo notato i pompieri, sotto casa mia con un contatore geiger. E la teacher mi ha detto: cavolo deve essere schoccante per un bambino. A me non ha fatto molto effetto ma da allora ho cercato di pensare alla problematica inquinamento (e ci sta in mezzo tutto, riciclo compreso) con le basi che ho. Purtroppo spesso bisogna diffidare di sti fantomatici esperti che appaiono sui massmedia, anche se si fregiano del titolo di professori (le volte glieli regalano i giornalisti) perché magari sono eterni ricercatori, fannulloni o quasi, che spesso appaiono, sparano la loro, e spariscono per un po'. Non pare sia questo il caso, mentre scrivevo mi è venuto uno scrupolo di coscienza, anche se mi pare di sentire RUBBIA che parla di chimica e energie alternative. Mi sembro io che parlo di radioattività.

Bene, premesso questo lungo torpiloquio di cagate: IO CI STO. Abbassamento delle bollette (i cugini se la fan pagare) e riduzione di altri mezzi di produzione più inquinanti. Un unico P I C C O L O inconveniente è che non so proprio dove, geologicamente, sia bene fare un deposito appropriato di scorie. Quello di cui si dimentica il Prof è l'intensa attività geosismica del nostro paese, che va dal bresciano alla sicilia, dalle vallate a ridosso delle alpi alle isole..... E qui mi fermo alla mia ignoranza per sapere se ci sta un "sì va bene" o un "assolutamente no".


A presto.

Rinco
 
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Pegaso2
view post Posted on 24/5/2008, 14:54




Chissà perchè rimango scettico, forse perchè ignorante in materia? Non so, fatto è che stiamo trasformando questo pianeta in una cloaca e mi domando a quando la natura che ha già incominciato ad incazzarsi con noi ci vomiterà tutto asddosso sotterrandoci definitivamente?

Premetto non sono un verde, anzi non li sopporto, soprattutto i loro sermoni nauseabondi da saccenti nati, però una domanda me la pongo.................................................................
Premesso come letto e sentito da più parti le centrali di nuova generazione siano sicure al 100%, premesso che le scorie si riesca a sotterrarle e non diano più problemi, premesso che; per avere i benefici economici per il popolo sembra ci vogliono 50 anni.

La domanda è:_

prima di arrivare a costruire le centrali nucleari che sicuramente porteranno molto, dimolto beneficio ai grandissimi costruttori, (Vedi Berlusconi Milano 2 e 3) e a noi in bolletta se tutto va bene e ci saremo, nel duemilacinquanta (e l'ho scritto in lettere apposta per fane capire la lunghezza) ci sono oggi fonti energegetiche sicure con investimento sopportabile da poter spalmare sulla popolazione e che diano frutti sicuri subito e una sicurezza pari alle centrali nucleari ultime?


Esempio eoliche, pannelli radianti solari ma anche produttori di energia elettrica, oltre a sfruttar bene tutte le sorgenti d'acqua che abbiamo in Italia?

E' proprio necessario partire oggi con investimenti massicci in costruzioni di Centrali che si riverseranno come al solito sulla schiena dell' essere umano (tasche) e che potrebbero fra un pò distruggergli la casa dove abità? (Pianeta).

La stessa cosa per la raccorta dei rifiuti non separata vedi gassificatori <inceneritori termici distributori di microparticelle cancerogene e stoccaggio rifiuti che prima o poi riaffioreranno.

Sono troppo pessimista? Può essere non penso di aver la scienza infusa sotto questo punto di vista, ma un po di anni addosso e un pò d'esperienza sulle spalle si, anche se questa potrebbe non bastare per esprimersi in questa delicata materia, che ci tocca e ci potrebbe toccare tutti da vicino di quì a poco.


Comunque sia una cosa è certa, le centrali nucleari arricchiranno i soliti noti, e per gli altri invece non si sà. :huh: :interro-06.gif: :interro-06.gif: :interro-06.gif:
 
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angelo7878
view post Posted on 24/5/2008, 15:36






Non ho ancora letto bene i due post che precedono

di Rincoglionix e di Pegaso.

Ciononostante scrivo

senza entrare nel merito

perché capisco che

avrei dovuto spiegare

il mio atteggiamento

nel proporre il tema

dell'energia in Italia

in questo Forum.

Atteggiamento mio che è

eguale quasi sempre e dovunque

nel Forum.

Mi preoccupo di fare un servizio

agli utenti del forum e

non di portare l'attenzione

delle persone sulle mie idee

convinzioni, orientamenti, opinioni,

considerazioni, ragionamenti etc.

Il servizio consiste principalmente

nel fornire strumenti, conoscenze,

logiche che io ritengo utili

alla formulazione personale

di domande ben poste e

alle quali ciascuno darà la propria

risposta, almeno provvisoriamente e

fino a quando troverà un'altra risposta

che gli sembrerà meritevole di sostituire

la precedente risposta.

Non è mia intenzione fare

altro da questo.

So che qualche volta non ci riesco

resto però fedele a quell'intenzione

e cerco di condurre il mio lavoro qui

conformemente ad essa.

Ovvio che successivamente

o contemporaneamente

al servizio che rendo

esprimo i miei orientamenti

ma non consento loro di prendere

il sopravvento sul servizio.

O almeno ci provo.

Relativamente al tema

dell'energia in Italia

non ho una mia valutazione

precisa e completa.

E' tanti anni che non studio più

il problema e devo riprenderlo

praticamente da zero

anche in considerazione

degli avanzamenti di

scienze e tecniche e tecnologie

dello specifico campo.

Qui oltre a sollecitare

la libera espressione dei

pensieri in merito

da parte di quanti

più utenti è possibile

mi preoccuperò

di riportare

le riflessioni sul tema

che incontro nelle mie

letture e ricerche

e che mi sembrano

degne di

essere portate

all'attenzione del Forum.

Ovviamente riporterò

sia riflessioni

favorevoli

che contrarie

alla ripartenza della

produzione di energia

nucleare in Italia.

Ripeto:

per me è sufficiente

che le riflessioni di altre

persone siano intelligenti,

creative, ben ponderate.

Non le scelgo perché

dicono SI' oppure NO.

:)



 
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guidopatek
view post Posted on 24/5/2008, 15:37




CITAZIONE (Pegaso2 @ 24/5/2008, 15:54)
La domanda è:_


Esempio eoliche, pannelli radianti solari ma anche produttori di energia elettrica, oltre a sfruttar bene tutte le sorgenti d'acqua che abbiamo in Italia?

:interro-06.gif: :interro-06.gif: :interro-06.gif:

beh .. temo che se ricoprissimo tutta l'italia di pale e pannelli ... arriveremmo, sì e no, al 1% del fabbisogno ....

le centrali idroelettriche che ci sono, ci sono ... ma la maggior parte sono state abbandonate già dagli anni '60 .. e restano scheletri a futura memora :(
 
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angelo7878
view post Posted on 25/5/2008, 12:13






Nucleare, la fusione fredda funziona

di Ludovica Manusardi Carlesi


22 maggio 2008

Ce l'hanno fatta: il primo esperimento pubblico di Yoshiaki Arata di Condensed Matter Nuclear Science, meglio nota come fusione fredda è stato un successo. Poche ore fa all'Università di Osaka è stata dimostrata, di fronte a un pubblico qualificato, la realizzazione di quello che viene definito ormai "Arata Phenomena". La prova è stata compiuta facendo diffondere Deuterio gassoso su una matrice a struttura nanometrica di 7 grammi composta per 35% di palladio e per il 65% di ossido di zirconio alla pressione di 50 atmosfere, la metà della pressione di una idropulitrice per autolavaggio. Il calore, prodotto fin dall'inizio, e cioè in concomitanza dell'immissione del Deuterio, ha azionato un motore termico che si è messo in moto cominciando a girare.
Dopo circa un'ora e mezzo l'esperimento è stato volutamente fermato per effettuare le misure della presenza di Elio-4 a testimonianza dell'avvenuta fusione. Non sono state evidenziate emissioni di origine nucleare pericolose ( l'elio-4 è inerte). L'energia riscontrata è stata circa di 100.000 Joule, equivalente grosso modo a quella necessaria per riscaldare di 25 gradi un litro di acqua ( si tenga presente la modesta quantità della matrice nanometrica, 7 grammi). Quanto all'Elio, la quantità è assolutamente confrontabile e compatibile con l'energia prodotta, ed è la firma inequivocabile dell'avvenuta fusione nucleare. Al di là delle quantità misurate, si apre ora un capitolo nuovo nella comprensione dei comportamenti e delle reazioni che hanno luogo nella materia condensata, comportamenti che sembrano differire dai modelli fin qui seguiti dalla fisica nucleare classica.

A partire da oggi inizia un'altra fase, altrettanto delicata, legata principalmente a due fatti: la ripetizione dell'esperimento con una quantità maggiore di Palladio-Zirconio per ottenere quantitativi maggiori di energia; l'estrazione dalla matrice dell'elio senza danneggiarla e poterla così riutilizzare.
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estratto da qui
 
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angelo7878
view post Posted on 25/5/2008, 12:40




Atomo di terza generazione in pista

di Federico Rendina

Sabato 24 Maggio 2008

Niente da fare. Lo staff del ministro dello Sviluppo Claudio Scajola chiarisce: il piano governativo per il ritorno al nucleare con la "prima pietra" entro cinque anni non guarda alle promesse dei reattori di quarta generazione, teoricamente più economici e sicuri. Punta invece alla scelta più realistica dal punto di vista industriale ma sicuramente più indigesta sul versante politico e sociale: la tecnologia nella mente di Scajola è quella di terza generazione, sia pure nella sua versione "evoluta". Quella usata per le centrali Epr messe in cantiere in Francia (a cui partecipa anche la nostra Enel) ma adottata con qualche variante anche dai finlandesi per la centrale da 3,2 miliardi di euro in costruzione a Olkiluoto.

Rischia così di tornare in alto mare l'ipotesi di una convergenza di intenti, e possibilmente di programmi operativi, tra i poli di centro-destra ora al governo e di centro-sinistra. Le disponibilità al dialogo accese ieri l'altro dagli annunci di Scajola («entro cinque anni il via alle centrali nucleari di nuova generazione») si sono trasformate ieri in fermi altolà, lanciati nel centrosinistra anche dagli uomini meno avversi all'atomo elettrico.

E qualche barricata si alza perfino negli schieramenti politici vicini alla coalizione di Governo. Per dire, in sostanza, che se di parla di quarta generazione (si veda Il Sole 24 Ore di ieri) una convergenza è possibile. Ma se l'ipotesi è quella di recuperare semplicemente terreno con le soluzioni già disponibili, che in ogni caso confermano tutti gli stranoti problemi di costo di costruzione e di gestione delle scorie, il robusto fronte del no italiano rimarrà irremovibile.
«Non siamo in campagna elettorale. Agli annunci devono seguire provvedimenti. Se ci saranno li giudicheremo nel merito» avvertiva ieri mattina Walter Veltroni nella conferenza stampa del Governo Ombra. «Non si capisce che tempi ci siano, non si capisce di quale generazione di nucleare si parli. È chiaro che a seconda dei casi si tratta di un approccio qualitativamente diverso» aggiungeva Veltroni.

Anche perché «il nucleare non è una centrale o due, è un sistema» insisteva l'ex ministro dello Sviluppo, Pier Luigi Bersani, osservando che nel frattempo «abbiamo riammesso l'Italia nei luoghi della ricerca per il nucleare di quarta generazione», ovvero «il nucleare buono». E «abbiamo cominciato ad individuare le procedure per un deposito di superficie» delle scorie, perché senza risolvere questo problema «di ritorno al nucleare non si può nemmeno discutere».
«Serve una filiera» conferma dall'Enea il presidente Luigi Paganetto, pronto ad accelerare sulla quarta generazione e comunque scettico sull'opportunità di affrontare gli enormi problemi della "filiera" concentrando le risorse sull'attuale tecnologia.

E mentre il fronte duro dei "no nuke" rivitalizza lo scontro («la sinistra è perfettamente in grado, nel caso, di promuovere un nuovo referendum contro il nucleare» avverte l'ex sottosegretario all'Economia Alfiero Grandi, di Sinistra Democratica) riaffiora anche l'anima antinuclearista della destra. Gli attivisti di "Fare Verde", il movimento di origine missina che nel 1987 si schierò apertamente per la chiusura del nucleare italiano, citano le posizioni antinucleariste del deputato di An Fabio Rampelli, che ha invitato il centro-destra a dire sì solo al nucleare di quarta generazione.

DOMANDE & RISPOSTE

Cos'è il nucleare di quarta generazione?

I futuri reattori di quarta generazione, sempre a fissione (la fusione rimane lontana alcuni decenni) sono concepiti all'insegna dell'economicità e della sicurezza, con la capacità di moltiplicare per 100 lo sfruttamento del combustibile, ma anche di utilizzare le attuali scorie, "autofertilizzandosi". I prototipi – nelle stime degli esperti – entro cinque anni.

Chi si occupa delle scorie italiane?

La Sogin Spa è la società statale incaricata di smontare le vecchie centrali e collocare i 55mila metri cubi di scorie.

Quali soluzioni per lo stoccaggio?

Manca ancora una soluzione. Sono stati proposti vari tipi di trattamento, dalla vetrificazione alla combustione in uno speciale bruciatore congegnato al Premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia. L'unica soluzione finora adottata è quella di chiudere le scorie in contenitori adeguatamente schermati e portarli in depositi temporanei (Italia) in attesa di individuare un sito di superficie o un deposito naturale geologicamente stabile.

Dove sono in Italia le scorie nucleari più pericolose?

I materiali più pericolosi in assoluto (terza categoria) si trovano concentrati a Caorso (1.032 barre di combustibile), a Trino (47 barre) e Saluggia (370 barre).
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estratto da qui
 
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Pegaso2
view post Posted on 25/5/2008, 19:33




CITAZIONE (guidopatek @ 24/5/2008, 16:37)
CITAZIONE (Pegaso2 @ 24/5/2008, 15:54)
La domanda è:_


Esempio eoliche, pannelli radianti solari ma anche produttori di energia elettrica, oltre a sfruttar bene tutte le sorgenti d'acqua che abbiamo in Italia?

:interro-06.gif: :interro-06.gif: :interro-06.gif:

beh .. temo che se ricoprissimo tutta l'italia di pale e pannelli ... arriveremmo, sì e no, al 1% del fabbisogno ....

le centrali idroelettriche che ci sono, ci sono ... ma la maggior parte sono state abbandonate già dagli anni '60 .. e restano scheletri a futura memora :(

Sei sicuro di questi dati Guido?

Per esempio quì da me un tizio ha messo costruito una centrale elettrica in un corso d'acqua non molto grande e gli affari a quanto mi risulta ui stanno andando bene.
Se incanalassimo l'acqua di tutte le sorgenti per farne piccole o medie Centrali (Vedi Alpi, dolomiti ecc) la percentuale di elettricità erogata arriverebbe massimo all'1° per cento? :unsure:
 
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rincoglionix
view post Posted on 25/5/2008, 20:32




Innanzi tutto ringrazio Angelo per lo spunto.

Le energie alternative non sono così poi molto convenienti. Prendere un paesaggio collinare e deturparlo con delle pale, sprecare KWh di energia per purificare il silicio, spendere TUTTI i soldi che si hanno per i pannelli solari (poi da distinguere quelli tipo calcolatrice, che producono corrente elettrica, o quelli che si installano sui tetti, che fanno riscaldano dell'acqua).... insomma quelle chiamate fonti di energia alternativa, e poi alternativa alla combustione di petrolio o carbone, non sono sempre convenienti come viene fatto credere, anche se magari i numeri dati qua nel topic sono alla marsigliese (=esagerati).

Un esempio di "spaccio di energia pulita" mi viene in mente dal mio "AMATISSIMO CONCITTADINO" Beppe GRILLO, quando parlava delle macchine a idrogeno. Bene, magari il centro di Milano sarebbe un po' meno inquinato (ma il vero inquinamento atmosferico cittadino viene dai vecchi bus o dagli impianti di riscaldamento) ma per produrre l'energia necessaria alla prodzione di idrogeno da qualche parte c'è una centrale elettrica che inquina. Magari a 2 km dal centro....

Tornando al nucleare come tutte le cose se fatte bene è sicura. Non mi preoccupa la centrale di per se stessa (l'Italia ha sempre avuto i migliori tecnici all'ANSALDO) ma a me quello che preoccupa davvero sono i depositi di scorie. Consorzi o menosono preoccupato perché, a quanto ne so, il nostro paese non dispone di zone geosismiche sicure, anche se dopo 30 la radioattività è quasi nulla (lo diceva il megaprof). Che poi debba essere fatto, come la TAV (e qui in Val Di SUSA c'è pieno di macchine con adesivi NOTAV), le riforme, e e gli inceneritori, lo penso da quando è passato il referendum contro il nucleare, che ricordiamoci fu una mossa puramente politica.

Un ultima cosa, mi permetto, di ridere ancora alle fantomatiche invenzioni dl nostro premio Nobel, che è un fisico Nucleare, ma dove Nucleare si intende un fisico studioso dell'atomo e della sua complessa composizione. Mi suona stupido voler progettare e ideare una strumentazione di smaltimento per chi non è in gradi di farlo.

Bene, vado a letto. Buone scorie a tutti.

Rinco
 
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hannibal_lecter
view post Posted on 25/5/2008, 21:16




dunque sul fatto di quanto coprirebbe se ci dotassimo di energie rinnovabili al massimo della disponibilita' la percentuale e' sicuramente piu' alta dell'1% detto qui ma pero' sicuramente non sufficiente al fabbisogno nazionale .

le centrali idroelettriche sono state chiuse in molti posti per via della cara comunita' europea che da dei limiti di produzione, infatti dobbiamo comperare da Francia,Austria e Svizzera .

sul nucleare .. e' l'unica e logica soluzione per ridurre i costi dell'energia elettrica .. in Italia tutti dicono ma nooo non le vogliamo, ma tanto se scoppia in Francia un reattore muoriamo tutti lo stesso percio' tanto vale almeno farcela l'energia e poi le centrali non sono piu' quelle del tempo di Cernobil son molto piu' sicure ..

 
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guidopatek
view post Posted on 26/5/2008, 07:43




CITAZIONE (hannibal_lecter @ 25/5/2008, 22:16)
dunque sul fatto di quanto coprirebbe se ci dotassimo di energie rinnovabili al massimo della disponibilita' la percentuale e' sicuramente piu' alta dell'1% detto qui ma pero' sicuramente non sufficiente al fabbisogno nazionale .

il dato 1% non è mio ... cerco la relazione di un convegno cui ho partecipato un anno fa ...

cmq si parla solo di eolico e pannelli solari ... ovviamente solo dove si possono ragionevolmente installare ;)
 
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angelo7878
view post Posted on 26/5/2008, 18:14






a proposito di energie rinnovabili e di centrali idroelettriche

Energie rinnovabili

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera


Sono da considerarsi energie rinnovabili quelle forme di energia generate da fonti che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano o non sono "esauribili" nella scala dei tempi "umani" e, per estensione, il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future.

Mentre da un punto prettamente scientifico tale definizione non è rigorosa, in quanto in base ai postulati necessari per definire il primo principio della termodinamica (per cui nulla si crea o si distrugge), tutte le forme di energia sarebbero da considerarsi rinnovabili, da un punto di vista sociale, e quindi politico, si crea la distinzione in uso oggi fra fonti di energia considerate rinnovabili (il sole, il vento, ecc...), il cui utilizzo attuale non ne pregiudica la disponibilità nel futuro, e quelle non rinnovabili, le quali sia per avere lunghi periodi di formazione di molto superiori a quelli di consumo attuale (in particolare fonti fossili quali petrolio, carbone, gas naturale), sia per essere presenti in riserve non inesauribili sulla scala dei tempi umana (in particolare l'isotopo 235 dell'uranio, l'elemento più utilizzato per produrre energia nucleare), sono limitate nel futuro.

La classificazione delle diverse fonti è dunque soggetta a molti fattori, non necessariamente scientifici, creando di fatto situazioni di non uniformità di giudizio tra i diversi soggetti interessati.

Energia idroelettrica

da Wikipedia, l'enciclopedia libera

L'energia idroelettrica è quel tipo di energia che sfrutta la trasformazione dell'energia potenziale gravitazionale (posseduta da masse d'acqua in quota) in energia cinetica nel superamento di un dislivello, la quale energia cinetica viene trasformata, grazie ad un alternatore accoppiato ad una turbina, in energia elettrica.

L'energia idroelettrica viene ricavata dal corso di fiumi e di laghi grazie alla creazione di dighe e di condotte forzate. Esistono vari tipi di diga: nelle centrali a salto si sfruttano grandi altezze di caduta disponibili nelle regioni montane. Nelle centrali ad acqua fluente si utilizzano invece grandi masse di acqua fluviale che superano piccoli dislivelli; per far questo però il fiume deve avere una portata considerevole e un regime costante.

L'acqua di un lago o di un bacino artificiale viene convogliata, attraverso condutture forzate, a valle trasformando così la sua energia potenziale in energia di pressione e cinetica grazie al distributore e alla turbina. L'energia cinetica viene poi trasformata attraverso il generatore elettrico, grazie al fenomeno dell'induzione elettromagnetica, in energia elettrica. Per permettere di immagazzinare energia e di averla a disposizione nel momento di maggiore richiesta, sono state messe a punto centrali idroelettriche di generazione e di pompaggio. Nelle centrali idroelettriche di pompaggio, l'acqua viene pompata nei serbatoi a monte sfruttando l'energia prodotta e non richiesta durante la notte cosicché di giorno, quando la richiesta di energia elettrica è maggiore, si può disporre di ulteriori masse d'acqua da cui produrre energia. Questi impianti permettono di immagazzinare energia nei momenti di disponibilità per utilizzarla nei momenti di bisogno.

L'energia idroelettrica è una fonte di energia pulita (non vi sono emissioni) e rinnovabile, tuttavia la costruzione di dighe e grandi bacini artificiali, con l'allagamento di vasti terreni, può provocare lo sconvolgimento dell'ecosistema della zona con enormi danni ambientali, come è successo con la grande diga di Assuan in Egitto.

La produzione di energia idroelettrica può avvenire anche attraverso lo sfruttamento del moto ondoso, delle maree e delle correnti marine. In questo caso si parla di energia mareomotrice.

Selezionando qui si può leggere un documento del 2007 sulla produzione di energia elettrica in Italia da fonti di energia rinnovabile e in particolare da centrali idroelettriche

image




Molte vecchie centrali idroelettriche sono esemplari architetture industriali italiane

image
...

L'impianto di Grosotto entrato in funzione nel 1910, utilizza le portate dell'Adda captate in località Le Prese (quota 948,46 m slm) ed immesse in un canale derivatore della lunghezza di 12 km. . Nell’ottobre 2004 è stata ripristinata una delle 3 unità generatrici, con una potenza di 10 MW ed una portata di circa 4m³/s
...

 
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angelo7878
view post Posted on 27/5/2008, 17:13






ho fatto delle ricerche su regolamentazioni delle acque in Italia e della produzione di energia idroelettrica

l'Unione Europea ha emanato due Direttive

una del 2000 sulla protezione delle acque
modificata da una decisione del 2001

l'altra del 2001 sulla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili

non trovo così ostacoli punitivi allo sfruttamento delle acque per produrre energia elettrica

vero è che:

- in Italia la produzione da centrali idroelettriche

è in atto da più di un secolo

e una buona parte delle potenzialità

sono già state messe a frutto


- ci sono in Italia leggi nazionali, regionali, regolamenti provinciali

che disciplinano lo sfruttamento delle acque compreso quello al

fine di produzione di energia elettrica e proteggono le acque per più

aspetti; uno di questi è il "Deflusso Minimo Vitale" e coinvolge le centrali

idroelettriche perché queste - se non bene proporzionate - possono indurre

a eccessivi depauperamenti le acque dei corsi d'acqua utilizzati come fonti

rinnovabili di energia

 
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guidopatek
view post Posted on 27/5/2008, 18:42




con questi chiari di luna, io non sarei d'accordo a considerare l'acqua come fonte rinnovabile "tout court" ...

il principio del "nulla si crea, nulla si distrugge" è valido a livello dell'universo ... ma non scendendo a microlivelli ..

inoltre l'acqua è un bene primario ... da tutelare ( cosa che in Italia siamo bravissimi ad ignorare ) ... il pianeta ha sete ...

forse, per ora l'Italia no ... però non è la prima estate che si rischiano black-out o che manca l'acqua nei campi ...

e costruire mega bacini, a volte si può pagare caro ... l'ultima piena costrinse gli Svizzeri ad aprire le dighe ... e chi è a valle rischia l'esondazione ...
anche perchè gli alvei dei fiumi sono trascurati ...

 
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rincoglionix
view post Posted on 27/5/2008, 20:33




....per non contare della "bellezza" delle immagini delle condotte che scendono giù dala montagna.....
 
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35 replies since 23/5/2008, 16:14   503 views
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