Roma CAI ex Alitalia - Il Consiglio d'Amministrazione di Air France Klm approva, l'acquisto del 25% di CAI che riunisce il suo Consiglio d'Amministrazione il 12 gennaio

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angelo7878
view post Posted on 4/6/2008, 12:08





Alitalia, il prestito ponte rafforzerà il patrimonio


Giovedí 22 Maggio 2008

I contribuenti italiani possono dare ufficialmente l'addio ai cinque euro a testa (compresi neonati ed evasori) che erano stati costretti a "prestare" all'Alitalia il 5 maggio. Il cosiddetto prestito ponte da 300 milioni di euro, un prestito statale, verrà utilizzato per coprire le perdite della compagnia e per reintegrare il patrimonio netto ormai azzerato dalle perdite, come se fosse capitale.

Lo prevede una norma d'emergenza approvata ieri dal Consiglio dei ministri a Napoli, nel decreto legge fiscale. «Verrà fatto un utilizzo temporaneo del prestito ponte ai fini del patrimonio per evitare che il collegio sindacale ponga la questione», ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Il Tesoro, da quanto trapela, non nominerà nuovi amministratori fino all'assemblea di bilancio, prevista a fine giugno. Ma è tramontata la candidatura di Mario Resca.

Di fatto, è come se il Governo avesse anticipato una ricapitalizzazione con fondi statali, la trasformazione in capitale di un prestito. Un passaggio ardito dal punto di vista legale. Irritata l'Unione europea, che ha opposto un «no commenti», mentre attende spiegazioni sul prestito ponte autorizzato con il decreto legge del 23 aprile del Governo Prodi, concordato con Silvio Berlusconi. Il decreto sul prestito è stato approvato ieri dal Senato, ora passa alla Camera.

Lunedì 26 maggio il consiglio di amministrazione della compagnia, i tre superstiti presieduti dall'avvocato Aristide Police, deve approvare il bilancio 2007. Secondo stime ufficiose, la perdita, già accertata in 364 milioni prima delle tasse, salirà ad almeno 500 milioni. Il cda ha infatti già annunciato una «prevista svalutazione con data contabile al 31 dicembre 2007 sugli aeromobili in flotta per circa 97 milioni», oltre alla «rilevazione delle imposte dell'esercizio».

Sommato alla perdita di 215 milioni del primo trimestre 2008 e a quelle successive, non ancora contabilizzate, il passivo abbatterebbe il patrimonio netto sottozero. Scatterebbe così l'obbligo di convocazione dell'assemblea per un aumento di capitale, secondo l'articolo 2447 del codice civile. Se non provvede il cda, deve farlo il collegio sindacale, presieduto da Enrico Laghi. E, come ogni anno, ci sono ostacoli per la certificazione del bilancio con la Deloitte.
Con la prima trimestrale 2008 il cda ha già comunicato che il patrimonio netto è sceso a 96 milioni per il gruppo e a 196 milioni per Alitalia Spa.

Visto che dopo il ritiro di Air France-Klm, respinta dai sindacati e da Berlusconi, non si concretizzano nuove offerte né l'ipotizzata cordata italiana, il Governo ha usato i 300 milioni versati per sostenere la liquidità, in buona parte già spesi, come fossero capitale. È come se lo Stato fosse risalito dal 49,9% quasi al 100% dell'Alitalia: una ricapitalizzazione impropria, per decreto, come se si trattasse delle Fs, delle Poste o dell'Anas, non di una società quotata in Borsa. All'Economia sperano che prima dell'assemblea arrivi un'offerta per la privatizzazione, da imprenditori italiani, o forse in un ritorno dei francesi.

Il cda Alitalia ha nominato ad interim il segretario generale, Leopoldo Conforti, «responsabile dell'ente risorse umane». Una toppa per rimediare al mancato rinnovo del contratto a Massimo Cestaro, cessato l'8 maggio. Conforti è l'esperto legale che sovrintende ai lavori del cda, che sovente si protraggono fino a mezzanotte.
Lufthansa, nonostante i conti brillanti, ha annunciato la chiusura della filiale di Padova e il licenziamento delle nove impiegate.
(G.D.)
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estratto da qui
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martedì 27 maggio 2008

Alitalia e la finanza pubblica transgender

Appare come un caso di ermafroditismo giuridico-economico la formula utilizzata nell'ultimissimo decreto salvAlitalia secondo la quale il prestito ponte di 300 milioni di euro potrà essere utilizzato per "far fronte alle perdite che comportino una diminuzione del capitale versato e delle riserve al di sotto del livello minimo legale". A seconda delle esigenze di Alitalia, in sostanza, la somma elargita dalle casse pubbliche sembra poter assumere la forma di:

a) finanziamento temporaneo, sottoposto a una precisa scadenza,

o:

b1) aumento di capitale proprio, ma avente anch'esso carattere transitorio, finalizzato al ripianamento di perdite consistenti che metterebbero a repentaglio la continuità aziendale, oppure, in una interpretazione alternativa alla precedente:

b2) ripianamento di perdite finalizzato a non dover abbattere il capitale al di sotto del minimo legale e non dover richiedere il suo reintegro ai soci.

Da qualunque punto di vista la si analizzi, questa formula appare come un istituto giuridico di fantasia che non trova precedenti nella lunga storia dell'uso italiano del diritto pubblico al servizio dello statalismo economico. Ed è tanto più inaccettabile se si considera che influisce su un'azienda organizzata in forma societaria, regolata dal diritto comune e operante in mercati ampiamente liberalizzati.
Tutte le altre imprese soggette al codice civile si finanziano con due sole modalità, capitale di debito e capitale proprio, alimentato dai conferimenti dei soci e dall'accantonamento di utili non distribuiti. Entrambe le tipologie sono soggette a regole precise e l'unico istituto che permette di transitare dall'una all'altra è il prestito obbligazionario convertibile (ma non riconvertibile all'indietro).
L'idea che si possa "far fronte (giuridicamente e non solo finanziariamente) alle perdite che comportino una diminuzione del capitale versato" con capitale di debito fornito transitoriamente per decreto legge dal socio pubblico (tra l'altro non socio unico ma solo di maggioranza relativa) credo non trovi precedenti nella storia del capitalismo occidentale. Sarei davvero stupito se i vettori che competono con Alitalia e non possono godere dei vantaggi derivanti da simili acrobazie giuridiche non presentassero ricorso contro il provvedimento appena emanato così come se esso passasse indenne sotto i riflettori di Bruxelles.
A ben riflettere, e dovendo giustificare l'ingiustificabile, un modo migliore sarebbe quello di sostenere con Bruxelles che il finanziamento di 300 milioni non è un prestito e neppure un aumento di capitale, bensì un indennizzo dello Stato per i danni provocati all'azienda attraverso le interferenze nella gestione, l'assegnazione di obiettivi impropri e la nomina di manager incompetenti tesserati dai partiti. Non un aiuto di Stato, quindi, ma il rimborso per un danno di Stato.

pubblicato da Ugo Arrigo

professore di Politica Economica all'Università di Milano Bicocca

su "Liberalizzazioni" il blog sulla concorrenza dell'Istituto Bruno Leoni di Torino
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estratto da qui


Edited by angelo7878 - 4/6/2008, 14:20
 
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angelo7878
view post Posted on 4/6/2008, 15:40






Il governo Prodi che cosa aveva fatto prima del governo Berlusconi?

Aveva approvato il decreto legge n. 80 del 23 aprile 2008 secondo il quale

veniva concesso un prestito detto "ponte" ad Alitalia (ponte verso dove?)

da 300 milioni di Euro presi dalla Contabilità Speciale n. 1201.

Che cosa prevede questa Contabilità Speciale normalmente?

"
FIT- Fondo per l'Innovazione Tecnologica

Il Fondo per l'Innovazione Tecnologica (FIT) ha come finalità quella di promuovere e diffondere l'innovazione basata sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) nelle Piccole e Medie Imprese.

Il Bando di accesso al FIT, emanato nell'ottobre 2003 con decreto dal Ministero delle Attività Produttive e diretto all'intero territorio nazionale, è destinato oltre che alle PMI, alle Università ed Enti pubblici di ricerca e ai Centri di ricercain partnership con le imprese."

Ci capiamo allora, meno sostegni all'innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese (private), meno soldi alla ricerca pubblica e a quella mista pubblica-privata!!!

Il governo Berlusconi che cosa fa?

Emette un nuovo decreto legge n. 93 del 27 maggio 2008 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 maggio, detto decreto fiscale, nel quale riprende le disposizioni a favore del trasporto pubblico aereo - leggi Alitalia - cambia la natura dei 300 milioni di Euro erogati ad Alitalia facendola diventare parte del capitale di Alitalia al posto del "prestito" (prestito del governo Prodi e sulla cui restituzione da parte di Alitalia entro la fine del 2008 nessuno ha creduto).

Il decreto Prodi andrà a decadere perché non verrà convertito in legge entro sessanta giorni dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale che avvenne il 24 aprile 2008 e resta in vigore fino al sessantesimo giorno (è stato approvato dal Senato ma non ancora dalla Camera).

Il nuovo decreto legge gli si sovrappone e ne nasce una confusione incredibile.

Il nuovo decreto legge è probabile che invece venga convertito in legge dal Parlamento entro i sessanta giorni consentiti.

Tanto è che è già in discussione in Parlamento il disegno di legge per convertirlo in legge.

Una discussione contraddistinta - tra l'altro - da continue proposte di modifiche del testo del nuovo decreto.

In ogni caso:

quale copertura è disposta per i 300 milioni di Euro ad Alitalia dal nuovo decreto legge del governo Berlusconi?

"Si tagliano 205 milioni dall'istituzione del Fondo di competitività e sviluppo e 85 milioni dal Fondo di finanza di impresa. Ma siccome ciò non bastava, si è completata l'opera recuperando dieci milioni di euro dall'accantonamento del Ministero della solidarietà sociale".

Cioé il governo Berlusconi ha confermato le cattive scelte del governo Prodi aggravandole.

Si tratta di soldi derivanti dalla fiscalità pagata da tutti e già destinati:

al sostegno della competitività - tramite l'incremento dell'utilizzo di tecnologie nella produzione e il conseguente aumento di produttività - delle piccole e medie imprese italiane;

al sostegno della ricerca italiana in tecnologie;

a spese sociali.

Si tratta di soldi che non torneranno mai indietro allo Stato e per salvare una compagnia aerea italiana, pubblica, che negli ultimi dodici esercizi sociali ha riportato undici bilanci in negativo.











 
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angelo7878
view post Posted on 11/6/2008, 15:57






11/06/2008 ore 13:38

Ue: no alla sospensione degli aiuti


BRUXELLES

Alla luce della "buona collaborazione con le autorità italiane" la commissione Europea "non ha ritenuto necessario ordinare la sospensione" dell'aiuto erogato alla compagnia attraverso la concessione da parte dello Stato di 300 milioni di euro. E' quanto si legge in una nota di Background distribuita oggi dalla commissione Europea in occasione della decisione di aprire un'inchiesta approfondita sulla concessione del prestito ponte imputato poi in conto capitale.

"La commissione è tuttavia libera di valersi della facoltà" di ordinare la sospensione dell'aiuto "secondo l'evoluzione del caso", si legge ancora nella comunicazione dove si ricorda che questa facoltà è stata utilizzata di rado. Quanto alla possibilità che la sentenza sulla ricapitalizzazione di Alitalia avvenuta tra il '97 e il 2001 che la Corte di giustizia europea dovrebbe pronunciare il 9 luglio prossimo, Bruxelles osserva che ''anche qualora la prima decisione della commissione a questo riguardo fosse annullata dal tribunale, Alitalia ha beneficiato di un altro aiuto per il salvataggio nel 2004 e quindi, secondo il principio dell'aiuto una tantum oggi non può più beneficiare di nuovi interventi né per il salvataggio né per la ristrutturazione. Anche per quanto riguarda il decreto varato il 3 giugno scorso sulle condizioni per la privatizzazione della compagnia, Bruxelles osserva che il provvedimento "non ha un'influenza diretta e immediata sulla misura oggetto dell'indagine avviata oggi. La commissione intende tuttavia raccogliere informazioni supplementari al riguardo e non è in grado, in questa fase, di fare ulteriori commenti".

"Ad Alitalia - ha spiegato un portavoce della Commissione Europea - non si chiede di rimborsare la somma erogata. La decisione di sospendere un aiuto di Stato, del resto, è piuttosto rara". Il portavoce ha sottolineato quindi come la compagnia di bandiera italiana "potrà utilizzare questi soldi erogati durante il periodo dell'indagine aperta dalla Commissione", che è di massimo 18 mesi. "Questo - ha aggiunto il portavoce - è assolutamente normale".
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estratto da qui
 
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angelo7878
view post Posted on 1/8/2008, 12:58






01/08/2008 ore 08:07

Berlusconi: soluzione Alitalia in autunno

(di Paolo Rubino)

ROMA

"Credo che all'inizio dell'autunno riusciremo a raggiungere il risultato che vogliamo e cioé di una nuova compagnia di bandiera che abbia i conti in attivo". Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi mostra ancora fiducia sul salvataggio di Alitalia, indica i tempi guardando a inizio autunno per la soluzione, e affronta così il delicatissimo tema degli esuberi: "Ci sarà da verificare con quante persone dovrà funzionare la nuova Alitalia ma contro questa eventualità ce ne è una sola, che è il fallimento, quindi ventimila persone che perdono il posto di lavoro".

I primi passi nella direzione che verrà indicata dall'advisor Intesa Sanpaolo verranno probabilmente fatti dopo la pausa estiva. Così anche i nomi degli imprenditori italiani disposti ad entrare in una cordata per Alitalia, che "saranno resi noti a settembre", ha indicato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti. 'Abbiamo a certezza di un piano industriale che tiene, ci sono i capitali, ci sono i soci e stiamo trattando con delle compagnie straniere'', ha indicato Berlusconi, spiegando però di doversi "fermare quà perché, essendo nella fase iniziale delle trattative, è meglio non rivelare".

Intesa Sanpaolo, che a inizio giugno ha avuto il mandato di disegnare un piano di salvataggio, sarebbe ormai pronta a chiudere il dossier. Al momento la scadenza formale resta fissata al 10 agosto, ma la presentazione ai vertici della compagnia potrebbe arrivare in tempi più brevi, prima del cda di Alitalia convocato l'8 agosto per l'esame dei conti del primo semestre: per quella scadenza la compagnia dovrà avere in mano elementi convincenti per sostenere di poter guardare avanti senza arrendersi al fallimento. La riunione dell'8 agosto potrebbe comunque slittare ad un'altra data, entro il mese".

Poi toccherà al governo intervenire per mettere il moto l'attuazione del piano garantendo strumenti adeguati alla complessità dell'operazione. E' ancora sul tavolo l'ipotesi di modifiche alla legge Marzano, la procedura prefallimentare per il salvataggio delle grandi aziende in crisi: i ritocchi necessari per affrontare la ristrutturazione di Alitalia potrebbero essere varati con un emendamento al Ddl che contiene la manovra economica o con un provvedimento ad hoc, non prima di fine agosto o dei primi giorni di settembre.

La strada del commissariamento, comunque, non piace al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, perché, a suo avviso, significherebbe pregiudicare la continuità aziendale.

Il governo potrebbe quindi intervenire con un decreto ad hoc per la gestione degli esuberi.

Sulla vicenda Alitalia il governo riferirà in Parlamento lunedì prossimo o più probabilmente martedì, con una informativa urgente alle commissioni Trasporti e Bilancio di Camera e Senato.

Quanto alle indiscrezioni sulla struttura del piano di Intesa Sanpaolo, fonti vicine all'advisor confermano che "il punto centrale" è l'integrazione dell'intera Air One con le attività operative di Alitalia, mentre è esclusa la cessione di rami d'azienda della compagnia di Carlo Toto. Circostanza che dovrà passare l'esame dell'Antitrust perché così "la nuova Alitalia" avrebbe una quota del mercato nazionale intorno al 65%. Il giudizio del garante della concorrenza, ha indicato il presidente Antonio Catricalà, "dipenderà da come la quota si colloca per le singole rotte". Potrebbe pesare la posizione di monopolio sulla Roma Milano.

La compagnia attende sull'orlo del fallimento. Segnali positivi arrivano dall'indebitamento, che a fine giugno non peggiora rispetto al mese precedente (a quota 1,115 miliardi), senza contare il prestito ponte da 300 milioni ricevuto dal governo. Mentre in cassa restano 375 milioni di liquidità. Così Alitalia, come ha ricordato un recente report di Citigroup, non può guardare oltre fine anno.
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estratto da qui
 
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angelo7878
view post Posted on 27/8/2008, 15:37







Nasce la nuova Alitalia. Esuberi verso Poste e Catasto

di Laura Serafini


27 agosto 2008

La revisione della legge Marzano, condizione indispensabile chiesta dagli investitori che si candidano a rilevare la nuova Alitalia, non è più un miraggio. In un vertice di due ore ieri il ministro per l'Economia, Giulio Tremonti, i colleghi per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola, e per i Trasporti, Altero Matteoli, e il sottosegretario alla presidenza, Gianni Letta, hanno messo a punto gli ultimi dettagli del decreto-legge all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri convocato per domani (per oggi intanto è prevista la riunione di pre-consiglio).

Tra le novità la possibilità di cedere rami d'azienda, personale, contratti (tra cui i leasing degli aerei) con tempi accelerati sinora non consentita dalla precedente impostazione della Marzano. L'accordo politico c'è, anche se si starebbe valutando l'opportunità di varare un decreto per gli aspetti più urgenti e una ddl delega per gli approfondimenti di dettaglio. Sul percorso di spacchettamento e rilancio di Alitalia pensato dall'advisor IntesaSanPaolo si erge comunque l'ostacolo della gestione degli esuberi, stimati in circa 7 mila. Il numero potrebbe variare alla luce della rinegoziazione del costo del lavoro di Alitalia chiesta dagli investitori.
La questione, diciamo sociale, è in cima alla lista delle preoccupazioni del Governo che a questo proposito da settimane sta lavorando a un proprio piano. Il progetto prevede la possibilità di riassorbire il personale in eccedenza nella pubblica amministrazione e in società controllate dallo Stato. In particolare nelle scorse settimana è stata vagliata la prospettiva di distribuire buona parte dei 5mila dipendenti provenienti da Alitalia (gli altri 2mila dovrebbero almeno in parte passare a Fintecna) presso il Catasto, l'Agenzia delle Entrate e le Poste. Tutte realtà che fanno riferimento al ministero dell'Economia.

L'operazione non è facile: sulle Poste tra l'altro grava anche il problema dei 30mila precari utilizzati dalla società che potrebbero (nonostante una norma cautelativa inserita in Finanziaria) agire in giudizio per ottenere l'assunzione. E ancora: nel caso di amministrazioni tecniche, come quelle finanziarie, va valutata la possibilità di riconvertire addetti alla manutenzione degli aerei o personale impiegato nella ristorazione.
Il Governo, secondo indiscrezioni, avrebbe già sondato informalmente alcune rappresentanze sindacali e la reazione sarebbe stata possibilista. Certo, viene chiesta l'assicurazione, in cambio, che i prepensionamenti siano ben remunerati e la riconversione sia su base volontaria.
Sullo sfondo, del resto, c'è il precedente del salvataggio Olivetti (azienda in cui l'a.d. di Intesa, Corrado Passera, è stato manager) che fu possibile anche grazie allo spostamento di 2mila dipendenti presso attività statali nel Nord Italia.

Nel frattempo la cordata destinata a rilevare il controllo della new company Alitalia (liberata da personale in eccesso e da 1,2 miliardi di debiti) diventa sempre più affollata. Rispetto ai dieci investitori resi noti lunedì con la partecipazione alle riunione organizzata da IntesaSanPaolo, ieri ne sono emersi ufficialmente (anche se per tre di loro già si sapeva che erano in corsa) altri cinque che si riservano un piccolo investimento (sotto i 20 milioni): Marcegaglia, Tronchetti-Provera, Gavio e, a sopresa, Bellavista Caltagirone con Acqua Marcia (da non confondere con l'imprenditore-editore Francesco Gaetano) e Davide Maccagnani, della famiglia che fino allo scorso anno possedeva la fabbrica di munizionamento convenzionale Simmel Difesa di Colleferro. L'occasione è stata la costituzione della nuova newco, con 16 soci, "Compagnia aerea italiana" (per ora sotto forma di srl, ma destinata a diventare spa quando il piano Intesa diventerà operativo) di cui Rocco Sabelli è stato temporaneamente nominato amministratore unico. Nel frattempo, tra oggi e venerdì, giorno di convocazione del cda Alitalia, si terranno i consigli di amministrazione delle società che fanno capo ai 16 "capitani coraggiosi", tra cui quello di Atlantia, per dare un primo via libera al piano. Sempre oggi sarebbe prevista una trasferta di manager di IntesaSanPaolo a Parigi per illustrare il progetto ad AirFrance per valutare le possibilità di un'alleanza internazionale.
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estratto da qui
 
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el_conquistador
view post Posted on 27/8/2008, 21:30




beh non so voi, ma io sono stufo di tutta questa roba di Alitalia... sono stufo di dover lavorare per gli altri (nella fattispecie per dei piloti ed ingenieri stra-pagati) e dover pagare io gli stipendi...

se è in allimento DEVE chiudere!

ecco che verrebbero fuori i soldi per maestri, medici e strutture che ne hanno bisogno...
 
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Shanty
view post Posted on 27/8/2008, 22:23




CITAZIONE (el_conquistador @ 27/8/2008, 22:30)
beh non so voi, ma io sono stufo di tutta questa roba di Alitalia... sono stufo di dover lavorare per gli altri (nella fattispecie per dei piloti ed ingenieri stra-pagati) e dover pagare io gli stipendi...

se è in allimento DEVE chiudere!

ecco che verrebbero fuori i soldi per maestri, medici e strutture che ne hanno bisogno...

Quoto :devil1.gif:

Devono aspettare che succede qualche disgrazia per capire che devono chiudere i battenti?

Si sa, quando si è in crisi, la prima cosa che viene trascurata è proprio la sicurezza, iniziano a scarseggiare i controlli etc... vedi ultimi disastri aerei.
 
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angelo7878
view post Posted on 28/8/2008, 14:34





28 agosto 2008

Nella bozza possibile cessione di parti dell'azienda con semplice trattativa privata

Cdm su Alitalia: riforma della Marzano e via libera a immediata vendita di asset

Approvato il decreto e disegno di legge per la modifica delle procedure di commissariamento

ROMA

Via libera del Consiglio dei Ministri al decreto legge e al disegno di legge delega su Alitalia. Il primo provvedimento, secondo indiscrezioni, vara una riforma delle procedure previste dalla Legge Marzano per il commissariamento come strumento per il salvataggio delle grandi aziende in crisi. Il secondo pone le basi per una riforma più ampia delle norme che regolano l'amministrazione straordinaria.

IMMEDIATA VENDITA ASSET

Secondo la bozza della legge delega all'esame del Consiglio dei ministri il commissario straordinario di una grande impresa in crisi - quelle interessate dalla legge Marzano, tra le quali ovviamente Alitalia - potrà anche procedere a «un'immediata vendita di asset ancora fruttuosi, garantendo così maggior elasticità al modello procedimentale». Le norme danno il via libera alla creazione della nuova Alitalia.

NORME ANTITRUST SOSPESE

Il testo del Dl su Alitalia, così come prevede la bozza entrata in Consiglio dei Ministri, a quanto si apprende ha previsto una accelerazione dei tempi per la vendita di asset e la possibilità di farlo con una trattativa privata dopo una perizia sul valore. Nel testo anche deroghe alla normativa antitrust per spianare la strada all'integrazione prevista tra gli asset operativi di Alitalia e la compagnia Air One.

COMMISSARIAMENTO

Il decreto prevede inoltre che l'ammissione al commissariamento (il commissario, come previsto, sarà Augusto Fantozzi) possa essere decisa anche dal Presidente del Consiglio e non più solo dal ministro dello Sviluppo. «La durata dell'amministrazione stroardinaria» potrà essere da 1 a 2 anni in funzione della complessità della procedura, e che possa essere prorogata fino a un massimo di «un ulteriore anno in caso di eccezionali esigenze sopravvenute», si legge nella bozza del ddl delega approvata dal Consiglio dei ministri.

TUTELA RISPARMIATORI

Sarebbero poi previste norme di tutela per i piccoli risparmiatori. Il decreto varato dal Consiglio dei ministri su Alitalia prevede infatti indennizzi ai piccoli azionisti ricorrendo al fondo stanziato dalla finanziaria 2006 per far fronte alle frodi finanziarie con i fondi dei cosiddetti conti dormienti: i risparmiatori che hanno azioni Alitalia sarebbero cioè tutelati grazie all'accesso al fondo speciale alimentato dai conti correnti non movimentati da almeno dieci anni.

COLANINNO

Il presidente operativo della nuova compagnia sarà Roberto Colaninno. Il consiglio di amministrazione di Immsi ha infatti conferito al presidente «ogni più ampio potere per negoziare termini, condizioni e modalità dell'operazione», che prevede «l'assunzione da parte di Roberto Colaninno della carica di presidente operativo nella Compagnia Aerea Italiana». A tale proposito, il consiglio di amministrazione del gruppo ha approvato la partecipazione al progetto di integrazione e rilancio di Alitalia, con l'assunzione di una quota in Compagnia aerea italiana, ovvero della «nuova« Alitalia, per un investimento complessivo non superiore a 150 milioni di euro. Lo si apprende da una nota diffusa dopo la riunione del cda della finanziaria che fa capo alla famiglia Colaninno.

ESUBERI

Circa la questione esuberi, il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta ha assiucrato che «è assolutamente esclusa ogni forma di riassorbimento nella pubblica amministrazione o nelle Poste». «Non esiste - ha spiegato Brunetta - alcuna forma di ammortizzazione sociale attraverso passaggi nella pubblica amministrazione o in aziende assimilabili come le Poste».
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estratto da qui
 
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angelo7878
view post Posted on 15/9/2008, 16:42





15 settembre 2008 ore 16:46

ALITALIA: SACCONI, AVANTI NEGOZIATO SOLO CON SI' A ACCORDO QUADRO

Roma

(Adnkronos)

La condivisione dell'accordo quadro sul piano industriale per il salvataggio di Alitalia e' la premessa per poter procedere nel negoziato sui contratti dei dipendenti della nuova Alitalia. E' questa la condizione posta dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, in una lettera di accompagnamento al testo dell'accordo quadro, definito la notte scorsa con Cgil, Cisl, Uil e Ugl inviata questa mattina a tutte e nove le sigle sindacali presenti in Alitalia. "Il governo -recita il testo della missiva diffusa da alcuni rappresentanti sindacali- auspica che questo documento sia condiviso da tutte le organizzazioni sindacali e associazioni professionali alle cui valutazioni viene rimesso quale premessa per l'ulteriore negoziato sui contratti".
(Mcc-Fin/Gs/Adnkronos)
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estratto da qui
 
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angelo7878
view post Posted on 16/9/2008, 18:03







martedì 16 settembre 2008 ore 11:52

Alitalia: spiragli dagli autonomi, giovedì decisivo Il premier: "Se salta tutto è colpa dei sindacati"

di Antonio Signorini

Roma

Bucati tutti gli ultimatum ufficiali, fino al limite oltre il quale non si può proprio andare. I sindacati non hanno sprecato nemmeno uno dei minuti a loro disposizione per contrattare; la trattativa per la nascita della nuova Alitalia ne ha risentito: è andata per le lunghe ed è destinata ad arrivare fino all’ultimo giorno utile.

Dopo il via libera ufficioso di domenica all’accordo quadro (quello nel quale si mettono nero su bianco esuberi, flotta e obiettivi della compagnia) da parte di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, ieri sono stati fatti altri piccoli passi in avanti, tra mille difficoltà e incertezze. Ma segnali positivi ci sono stati, anche da chi fino a ieri non lasciava nemmeno uno spiraglio, i piloti e gli assistenti.

La giornata non è cominciata bene. Ad esempio, era in agenda l’ufficializzazione del sì al accordo quadro da parte dei segretari generali, ma le quattro confederazioni (in particolare la Cgil) hanno preferito aspettare le sigle che non avevano partecipato al primo passaggio, in primo luogo l’Anpac, potente sindacato dei piloti, complicando il lavoro del governo, in particolare ai ministri del Lavoro e delle Infrastrutture Maurizio Sacconi e Altero Matteoli. La convocazione delle associazioni professionali a Palazzo Chigi è arrivata ieri pomeriggio, mentre le «aquile» di Alitalia insieme agli assistenti di volo, davano vita a manifestazioni e cortei per il centro di Roma, contro chi, a loro dire li voleva escludere e contro il piano siglato dai confederali.

Il tavolo con le cinque agguerrite associazioni professionali è stato guidato dal sottosegretario alla presidenza Gianni Letta, come avevano chiesto le stesse sigle autonome Anpac e Up, Anpav, Avia e Sdl. Caute, ma sostanzialmente positive le reazioni. Il principale sindacato degli assistenti di volo, l’Anpav, si è detto disponibile a condividere i contenuti dell’accordo quadro su Alitalia. L’Avia ha detto che non ci sono le condizioni per firmare e ha rinviato tutto a giovedì.

Ma la risposta più attesa era quella dell’Anpac ed è stata positiva. «Finalmente abbiamo avuto la possibilità» di sederci al tavolo. «Abbiamo espresso riserve, mercoledì saremo riconvocati sui punti che noi riteniamo critici. Siamo consapevoli della gravità della situazione, dei sacrifici, ma vogliamo essere certi di un tracciato preciso per uscire fuori dalla crisi», ha detto il presidente Fabio Berti.

Già oggi le trattative riprenderanno. E torneranno nei binari consueti, cioè ci saranno tutte le nove sigle. Poi, giovedì, il giorno della verità, l’ultimo utile per capire se la Cai nascerà oppure se si lascerà fallire Alitalia. Nella mattinata di dopodomani è infatti previsto l’ultimo incontro ufficiale tra la società il governo e le organizzazioni dei lavatori. Poi il consiglio di amministrazione di Cai che dovrà decidere se proseguire o rinunciare all’offerta.

Le condizioni della società sono chiare e ieri sono state ribadite dall’amministratore delegato di Intesa SanPaolo Corrado Passera a Sacconi e Matteoli. Serve un’intesa sindacale abbastanza solida da mettere al riparo la nuova compagnia da un decollo tra le proteste e gli scioperi. Quindi, dovranno essere d’accordo sicuramente i quattro confederali. Ma anche la principale sigla degli assistenti, l’Anpac, appunto.

Superata l’impasse politica, quindi, rimangono sul tavolo solo questioni di merito. Che non sono di semplice soluzione. La Cai ha già dato disponibilità a riconoscere la specificità dei piloti, agganciandoli al contratto dei dirigenti della compagnia. Poi ha messo sul piatto altri 100 milioni per le retribuzioni. Ma i piloti chiedono meno esuberi e vorrebbero che la Cai partisse con una flotta più numerosa rispetto ai 60 nuovi aerei previsti dall’accordo quadro. Condizioni che difficilmente gli azionisti accetteranno.
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estratto da qui
 
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angelo7878
view post Posted on 19/9/2008, 12:02






La cronologia della vicenda Alitalia

18 settembre 2009

Dopo Air France esce di scena anche Cai nel futuro di Alitalia. La decisione della Cai di ritirare, dopo settimane di serrato confronto, l'offerta per l'ex compagnia di bandiera segna così solo l'ultimo atto di una difficile vicenda che si protrae, ormai, da quasi due anni. Da
quando cioè, nel dicembre del 2006, il Governo Prodi decise di cederne il controllo. Ecco le tappe principali degli ultimi 20 mesi.

1 dicembre 2006. Il Consiglio dei ministri del Governo Prodi decide la cessione del controllo della compagnia.

17 gennaio 2007. Decade Cda. L'aamministratore delegato Cimoli resta per l'ordinaria amministrazione.

9 febbraio. Berardino Libonati è il nuovo presidente.

13 febbraio. Cinque le cordate in gara per le offerte non vincolanti: AirOne di Carlo Toto con Intesa-Sanpaolo; il fondo salva-imprese di Carlo De Benedetti M&C; Matlin Patterson Global
Advisers; Texas Pacific Europe; Unicredit Banca Mobiliare.

17 luglio. AirOne è l'ultimo concorrente ancora in corsa:lascia la gara, che fallisce.

31 luglio. Libonati lascia, Maurizio Prato presidente.

30 agosto. Il cda vara un «piano di sopravvivenza» con esuberi, tagli di voli e ridimensionamento di Malpensa.

25 settembre. Con Prato nuovo tentativo di cessione, tratta direttamente con i potenziali partner su mandato del Tesoro.

21 dicembre. Il cda sceglie Air France-Klm per la trattativa in esclusiva per la cessione del 49,9% del Tesoro.

14 marzo. Air France-Klm presenta l'offerta. Dopo il sì diAlitalia e del Tesoro si va avanti nella messa a punto dell'operazione, aprendo anche il tavolo con i sindacati.

18 marzo. Comincia tutta in salita la trattativa con i sindacati. In borsa il titolo perde quasi il 50% in due sedute.

19 marzo. Spinetta annuncia che gli esuberi sono 2.100.Intanto la vicenda Alitalia entra nella campagna elettorale.

20 marzo. Il leader del Pdl Silvio Berlusconi rilancia la cordata italiana con AirOne e Intesa, ma la banca smentisce.

2 aprile. Non c'è accordo con i sindacati. Il numero uno Jean-Cyril Spinetta torna a Parigi: Air France si ritira.

4 aprile. Berlusconi chiede che Alitalia resti italiana e promuove il progetto di una cordata tricolore.

14 aprile. Pdl e Lega vincono le elezioni.

22 aprile. Il governo uscente concede un prestito ponte da 300 milioni di euro per mantenere in vita la compagnia.

30 maggio. Il governo assume il compito di individuare il nuovo proprietario. Advisor viene nominata Intesa Sanpaolo.

4 giugno. Il titolo viene sospeso a piazza Affari.

11 giugno. la Commissione Ue apre un'indagine sui 300 milioni del prestito-ponte ma non ne blocca l'utilizzo.

26 agosto. Nasce la newco con i primi 16 soci, per dare vita alla Compagnia Aerea Italiana. Rocco Sabelli è l'amministratore delegato.

28 agosto. Cdm vara modifica legge Marzano e commissariamento, Augusto Fantozzi indicato commissario della bad company.

1 settembre. Fantozzi riceve l'offerta della Cai.

4 settembre. Governo e sindacati trattano su Piano Fenice.

8 settembre. Confronto Cai-sindacati entra nel vivo, ma piloti lasciano tavolo su contratto unico.

10 settembre. Fantozzi comunica ai sindacati che, senza un accordo, avvierà subito la mobilità.

12 settembre. Cai ferma il negoziato; non ci sono le condizioni per procedere nelle trattative.

13 settembre. Fantozzi comunica ai sindacati l'avvio della cigs da lunedì e il rischio di stop di alcuni voli per mancanza di carburante. Berlusconi riavvia la trattativa.

15 settembre. Sindacati a Palazzo Chigi per la firma accordo quadro; per assistenti e piloti è «carta straccia».

17 settembre. Cai lancia l'ultimatum: o subito il via libera o ritiro dell'offerta.

18 settembre. Sei sigle, tra cui quelle dei piloti, presentano una sorta di controproposta. Cai si riunisce in assemblea e delibera all'unanimità il ritiro dell'offerta.
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estratto da qui
 
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hannibal_lecter
view post Posted on 19/9/2008, 12:37




una cosa non riesco a capire ... come mai i piloti e i sindacati esultassero cosi' tanto ..

alla fine ora rischiano di rimanere tutti a casa i dipendenti se Alitalia fallisce :unsure: :blink: :blink:
 
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angelo7878
view post Posted on 19/9/2008, 17:27






Non c'è proprio nulla per cui esultare dalla gioia in questa vicenda

che è messa malissimo da qualsiasi parte la si giri e la si volti

non ero e non sono un estimatore della soluzione scelta e praticata dal Governo Berlusconi

ma non avrei mai esultato se la scelta diversa fatta dal Governo Prodi fosse andata a buon fine

in entrambi casi ho letto una sconfitta che viene da almeno trent'anni d'incuria stupidità e ingordigia politica

chi ha esultato ora può averlo fatto - ipotizzo - perché pervaso da un "furore ideologico"

di più non saprei su questa esultanza...

 
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angelo7878
view post Posted on 22/10/2008, 16:23






Roma | 22 ottobre 2008

Votata alla Camera la fiducia su Alitalia. Scontenta la Lega


Passa il voto di fiducia alla Camera su Alitalia, i "Sì" sono stati 309, i No" 250. Scontenta la Lega.

Arrabbiati, anzi peggio, imbufaliti. Questo sarebbe il sentimento dei deputati leghisti e dello stesso leader Umberto Bossi. Tutta colpa della decisione del governo di portare in Aula alla Camera il testo del decreto legge Alitalia uscito dalle commissioni parlamentari, senza quindi accogliere alcuni emendamenti approvati in Comitato dei Nove delle commissioni Trasporti e Attivita' produttive.

Nel pacchetto delle ultime novita' c'era infatti una proposta del Carroccio che prevedeva la possibilita' per l'Esecutivo di stipulare accordi bilaterali per incrementare il numero di voli internazionali. Un primo passo, insomma, per la liberalizzazione degli slot.

L'obbiettivo - dice Massimo Polledri della Lega - è che ci sia da parte dell'esecutivo Berlusconi un "segnale politico chiaro" che porti ad un maggiore equilibrio tra Fiumicino e Malpensa e che si possano "liberare gli slot".
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estratto da qui
 
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angelo7878
view post Posted on 4/11/2008, 16:06




3 novembre 2008

«entro novembre la Nuova Alitalia individuerà il partner straniero, per Natale si vola»

Colaninno: «Nessun'altra convocazione per sindacati autonomi, trattativa chiusa»

Il presidente: «Possiamo assumere piloti di altre compagnie». Matteoli: «Niente cassa integrazione per chi non firma»


ROMA

La Cai non convocherà i sindacati autonomi di Alitalia che hanno chiesto un nuovo incontro con i vertici della compagnia. Lo ha detto il presidente Roberto Colaninno dal Vietnam dove partecipa a una missione di imprenditori italiani. «Non c'è nessuna convocazione: il problema è finito, chiuso». Commentando la presa di posizione dei sindacati autonomi, che hanno minacciato blocchi e proteste, Colaninno ha sottolineato che «quando Cai sarà ufficialmente il proprietario dei beni che abbiamo comprato da Alitalia e AirOne, quelli che saranno assunti potranno manifestare i loro interessi, quelli che non saranno assunti non potranno neanche entrare. Voglio dire, se uno non è assunto cosa viene a reclamare? Andranno a reclamare in casa degli altri?».

ASSUNZIONI PILOTI - Colaninno ha sottolineato che le assunzioni di Cai saranno aperte a tutti, compresi i piloti di altre compagnie, ad esempio della Ryanair, e ha aggiunto che la chiamata sarà individuale. Alla domanda se la chiamata sarà diretta, il numero uno della Cai ha risposto: «La chiami come vuole, sarà diretta o indiretta. Magari ci sarà qualcuno che non è di Alitalia e fa la sua domanda. Noi per esempio, potremo assumere anche i piloti di Ryanair». Anche se la compagnia low cost ha dichiarato di essere interessata proprio ai piloti Alitalia: «Appunto - ha puntualizzato Colaninno -. Vediamo chi fa le condizioni migliori».

OLTRE 12MILA ASSUNZIONI - Colaninno non ha commentato la posizione dei sindacati autonomi, che hanno minacciato blocchi e proteste: «Non faccio commenti su opinioni, convinzioni o interessi che vengono gestiti dagli altri. C'è un progetto che abbiamo sviluppato, abbiamo fatto un investimento e ci proponiamo di assumere 12.628 persone, tra personale di terra, assistenti di volo e piloti. Li assumeremo secondo i criteri che sono stati discussi e controfirmati dalle quattro organizzazioni sindacali, ovviamente mi è spiaciuto che questi contratti non abbiano trovato il consenso anche dagli altri rappresentanti dei lavoratori di Alitalia. Ciò detto, assumeremo quelli che sono interessati ad accettare di lavorare in Alitalia secondo queste condizioni».

«A NATALE SI VOLA» - Il presidente Cai ha annunciato che entro novembre la Nuova Alitalia individuerà il partner straniero e per Natale sarà pronta a decollare. «C’è da valutare quali sono gli effetti positivi delle varie combinazioni che si possono fare, devo dire che sia Air France che Lufthansa hanno delle caratteristiche estremamente interessanti. Faremo le nostre valutazioni e assieme all’assemblea e al consiglio di amministrazione decideremo penso entro novembre». Colaninno ha smentito l’esistenza di qualsiasi tipo di pressione politica sulla scelta del partner: «Non c’è stata nessuna pressione, voi non ci crederete ma non ho ricevuto alcuna raccomandazione. Ci sono indicazioni pubbliche sul partner che conoscete, ma quelle non sono pressioni». Infine, a chi gli chiedeva se la Nuova Alitalia sarà pronta a volare entro Natale, il presidente di Cai ha risposto: «Penso di sì».

MATTEOLI: «NIENTE CIG» - Sul futuro della Nuova Alitalia e sulla protesta dei sindacati autonomi è intervenuto anche il ministro dei Trasporti Altero Matteoli. «Ho qualche dubbio che i piloti che non sottoscriveranno il contratto con la Cai possano accedere alla cassa integrazione» ha detto, aggiungendo che la norma «è molto chiara», perché «se viene offerto un posto di lavoro a chi è in Cig e questi rifiuta perde il diritto al trattamento». «Credo che la Cai chiamerà i piloti e sottoporrà loro singolarmente il contratto» ha spiegato. Secondo Matteoli «nello spazio di un anno Cai può essere in condizioni di riassumere. Il commissario Fantozzi ha fatto i miracoli per andare avanti, ma ora dice che non ha più denaro. Ha aspettato altre offerte, ma Cai è l'unica arrivata e dobbiamo fare i conti con questa». Per quanto riguarda invece la bad company, Matteoli ha detto che se il prestito ponte di 300 milioni di euro dato dal precedente governo fosse giudicato aiuto di Stato dalla Ue, «Fantozzi dovrebbe restituirlo attraverso il ricavato di tutto ciò che vende». Rivolgendosi al fronte del "no", Matteoli auspica che «prevalga il buon senso. Il governo non potrà consentire scioperi». Chi che ha rifiutato l'accordo fra Cai e confederali, secondo il ministro, «racconta cose non vere, parla di macelleria sociale, di dipendenti incinte che non saranno assunte, ma Cai lo ha smentito».

DI PIETRO: «RICATTO POLITICO» - Parole che non piacciono al leader dell'Idv Antonio Di Pietro: «Se fossimo in uno Stato di diritto, il ministro Matteoli dovrebbe rispondere a un giudice delle sue parole quando afferma che chi non firma il contratto non avrà la cassa integrazione. In quelle parole ci sono gli estremi di un ricatto politico, con i lavoratori messi in una posizione per la quale se non si fanno tagliare un braccio tagliano loro la testa».

SCAJOLA: «PILOTI VOLERANNO» - Si mostra ottimista il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola: «Il buon risultato che Alitalia avrà permetterà alla stragrande maggioranza dei piloti italiani di poter volare e contribuire al successo della nuova società. Quei pochi che non avranno questa opportunità saranno accompagnati per trovare altre collocazioni». Il ministro si è detto convinto che il progetto della Cai andrà a buon fine: «Sono certo che Colaninno con la sua cordata, che è fatta non di imprenditori 'mordi e fuggi' ma di imprenditori della concretezza, riuscirà anche nel settore aereo a fornire un buon servizio e un buon prodotto».

RAGGIO: «DIRITTO A MOBILITÀ» - Il presidente dell’Enac, Vito Riggio, ha fatto un appello ai lavoratori di Alitalia perché rispettino il diritto alla mobilità dei cittadini. «Intanto voglio dare atto ai lavoratori di Alitalia perché fino ad ora in questa fase difficile hanno mantenuto la calma e hanno permesso che i voli si siano svolti con puntualità e in sicurezza - ha detto a Radio Anch'io -. Faccio però appello a questi lavoratori affinché non ledano il diritto alla mobilità perché sarebbe interruzione di pubblico servizio». Inoltre, ha ricordato Riggio, «qualora la Cai ritirasse l'offerta e non ci fosse un'offerta alternativa equivalente non avremmo più ossigeno e spazio per tenere in piedi la compagnia».

IBL: POSIZIONE DI OLIGOPOLIO - Per l'Istituto Bruno Leoni, il salvataggio di Alitalia porterà a un aumento dei costi del trasporto aereo nazionale. Lo sostengono Andrea Giuricin dell'Ibl e Ugo Arrigo, docente all'università di Milano-Bicocca, nel documento «Una 'fenice' da tre miliardi di euro». Secondo i due ricercatori «la struttura dei ricavi di Cai pone seri indizi in favore di rendite di posizione monopolistica nel mercato domestico italiano. Cai riuscirà ad avere introiti unitari più elevati del 36% rispetto al mercato spagnolo, che ha caratteristiche relativamente simili a quello italiano, e di circa il 32% in più rispetto alla vecchia Alitalia». La mancata liberalizzazione del trasporto aereo intercontinentale permetterà a Cai di mantenere una posizione di oligopolio. È la ragione per cui il 'Piano Fenice' costerà ai viaggiatori 3 miliardi di euro. Per Mingardi, «la nuova Alitalia potrà operare senza doversi confrontare con una concorrenza vera nei voli nazionali. Così i contribuenti saranno costretti a pagare la bad company, mentre i viaggiatori saranno forzati a sostenere una compagnia con una struttura dei costi chiaramente inefficiente e gonfiata».
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estratto da qui
 
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21 replies since 4/6/2008, 12:08   230 views
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