Acqua in bottiglia di mais, non di plastica articolo del settembre 2007
Le bottiglie di PLA, ovvero di “plastica” ricavata dal mais invece che dal petrolio, potrebbero arrivare sugli scaffali il prossimo gennaio grazie all’interessamento di un imbottigliatore delle Alpi Marittime. L’acqua Sant’Anna sarà distribuita in bottiglie di PLA, biodegradabili al 100% in 80 giorni, e la cui produzione produce il 50% di emissioni in meno, rispetto al PET.
Negli Stati Uniti c’era già Biota, ad essere venduta in una bottiglia di PLA e l’esperienza è stata sfruttata con una collaborazione tra la Sant’Anna e la canadese Husky, specializzata nelle macchine che trasformano le fialette di PLA (meno ingombranti da trasportare) in bottiglie. Le bottiglie arrivano infatti alle sorgenti in forma compatta, vengono poi modellate da un getto di aria calda che le gonfia, dando loro la forma finale in cui le conosciamo. Le nuove bottiglie costeranno un po’ di più rispetto a quelle tradizionali, ma essere i primi a proporle sul mercato italiano potrebbe essere un buon vantaggio competitivo, specie in questi tempi in cui la sensibilità dei consumatori per gli impatti ambientali dei prodotti acquistati è in costante aumento.
questa potrebbe essere una soluzione valida sperando che prenda piede ...
Polietilene tereftalato ovvero il materiale in cui son prodotte le bottiglie di plastica per l'acqua .
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Progetto compostiIl polietilene tereftalato o polietilentereftalato (denominazioni commerciali: Arnite, Impet e Rynite, Ertalyte, Hostaphan, Melinex e Mylar films, e le fibre Dacron, Diolen, Tergal, Terital, Terylene e Trevira), fa parte della famiglia dei poliesteri, è una materia plastica composta da ftalati adatta al contatto alimentare.
In funzione dei processi produttivi e della storia termica può esistere in forma amorfa (trasparente) e semi-cristallina (bianca ed opaca).
I monomeri posson esser sintetizzati per esterificazione tra acido tereftalico e glicol etilenico (con formazione di acqua) o per transesterificazione tra glicol etilenico e dimetil tereftalato (con formazione di metanolo). La polimerizzazione è una reazione di policondensazione dei monomeri (con formazione di glicol etilenico reimmesso nel processo). Da entrambe le reazioni, (esterificazione e transesterificazione) si può formare del diglicole etilenico che può essere assorbito dal polimero e far abbassare le proprietà del polimero stesso a causa della sua degradabilità alla temperatura.
Il triossido d'antimonio (Sb2O3) è il catalizzatore di reazione che può migrare e ritrovarsi ancora nei prodotti finiti.
La compatibilità del PET per il contatto con gli alimenti è sancita dalla Direttiva 2002/72/CE della Commissione Europea e successive modifiche (2004/19/CE), comunque si continua ad effettuare indagini per la verifica di eventuali nuovi rischi per la salute nei prodotti usati come contenitori per alimenti (bottiglie per bevande in primis).
Oltre alla forma omopolimera, è possibile la copolimerizzazione, ad esempio con alcoli bifunzionali di peso superiore al glicol etilenico, o con isomeri dell'acido tereftalico. Si ottengono prodotti con diverse proprietà conseguenti a modifiche dell'habitus cristallino, utili in usi particolari del prodotto, per migliorare la termoformabilità o la stabilità dimensionale del polimero.
Viene utilizzata anche per le sue proprietà: elettriche, resistenza chimica, prestazioni alle alte temperature, autoestinguenza, rapidità di stampaggio
Viene indicato anche con le sigle PET, PETE, PETP o PET-P.
Esempi di applicazioni sono: sacchetti in polietilene, buste in polietilene, film in polietilene (es. MYLAR di DuPont), tubi in polietilene, polietilene espanso, lastre in polietilene, bottiglie in polietilene, bottiglie in PET, contenitori in PET.
Preforma in PETDa Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La preforma in PET, comunemente nota come preforma, è un manufatto ottenuto dallo stampaggio di PET atto a diventare bottiglia, tramite apposito processo di soffiatura. Tipicamente la bottiglia in PET che si ottiene dalla preforma omonima è destinata a contenere bevande ad uso alimentare.
Indice
Caratteristiche Una preforma è caratterizzata da un finish, la bocca, che non sarà modificato dal soffiaggio e rimarrà invariato nel contenitore soffiato; il finish si differenzia per il diametro e per la tipologia di filetto, ovvero l'insieme dei rilievi trasversali che sono presenti su di esso e che garantiscono la possibilità di avvitamento ad un tipo di tappo, in materiale plastico(tipicamente in HDPE o PP); e da una struttura tubolare, che sarà soffiata, la cui grammatura, ovvero il peso in grammi, e forma sono fondamentali per le caratteristiche finali della contenitore soffiato. Infatti più la preforma è pesante e più il contenitore risulterà resistente, mentre la forma, ovvero la lunghezza, influisce sulla distribuzione del PET nel contenitore finale e deve essere studiata in funzione della forma del contenitore stesso, pertanto una distribuzione sbagliata del PET potrebbe creare dei punti di accumulo o di mancanza di polimero alterando drasticamente le performance del contenitore.
La miscela di PET, utilizzata per produrre le proforme può essere addizionata di sostanze coloranti che conferiscono quindi il colore anche alla bottiglia soffiata, i colori più comuni sono (blu, rosso, giallo, ambra).
Idoneità al contatto alimentareDovendo essere utilizzata per la produzione di bottiglie ad uso alimentare, la preforma in PET deve superare una serie di test di idoneità al contatto alimentare, i quali si prefiggono di verificare che i costituenti molecolari del PET non migrino per contatto nell'alimento che vi è contenuto. Comunemente i costituenti del PET la cui migrazione viene controllata sono il Glicole Etilenico, il Glicole Dietilenico e l'Acido Tereftalico.