Cina Forse melamina anche nelle uova e non solo nelle uova dopo il latte, il Notiziario della Coldiretti a questo proposito

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angelo7878
view post Posted on 23/9/2008, 17:28






nota mia: negli acquisti fate attenzione a pane, cioccolato, formaggi, latticini, latte, merendine. dessert, biscotti etc.

cioè latte, latticini, prodotti derivati dal latte e prodotti compositi, cioè quei prodotti che contengono anche latte e/o derivati del latte


Dalla Cina il latte alla melaMMina... non alla melaNina

22.09.2008 | Autore: Y&S

Mentre in Cina si allarga lo scandalo del latte in polvere contaminato, ci interessa segnalare che si sta verificando, su più fonti di informazione, un piccolo errore legato proprio alla sostanza che ha intossicato, fino ad ora, 53.000 bambini cinesi.

Ciò che ha ucciso quattro bimbi da metà Settembre è la cosidetta melaMMina o melaMina, non “melaNina” come è stato riferito da diversi radio, giornali, telegiornali e siti web.

La melanina, contenuta nella pelle, è fondamentale per gli esseri umani poichè protegge dalle radiazioni ultraviolette del sole, oltre che permettere alla pelle di assumere il colore scuro dell’abbronzatura.

La melammina, invece, è una materia prima utilizzate nella fabbricazione di colle, vernici e plastiche. Mescolata al latte e alle farine fa sembrare più alto il valore proteico, ma provoca calcoli e insufficienza renale grave, con danni permanenti e a volte mortali.

Ovviamente la cosa non mette assolutamente in secondo piano la situazione in Cina. Che venga chiamata melanina o melamina, il problema è piuttosto grave: in totale si tratta di 53.000 bambini intossicati (80% sotto i due anni di età), di cui 40.000 circa sono (pare) fuori pericolo, altri 13.000 sono tuttora ricoverati, di questi un centinaio sono molto gravi. Dopo i primi quattro decessi, si spera che la situazione possa al più presto rientrare affinchè non vi siano altre piccole vittime.

Negli ultimi giorni si è diffusa la notizia che il problema del latte alla melammina non riguarderebbe l’Italia, in quanto è fatto divieto di importazione, dal 2002, di latte e derivati dalla Cina all’interno dell’Unione Europea.
Invece sono arrivate diverse smentite. Sui banconi dei supermercati vi sono diversi tipi di prodotti cinesi, importati dai rivenditori diretti o tramite catene straniere, contenenti latte: merendine, dessert, biscotti.
Resta pertanto il dubbio sulla qualità di questi prodotti, non essendoci certezze sulla provenienza del latte stesso.

La precauzione non è mai troppa, di conseguenza si consiglia di evitare certi prodotti.
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estratto da qui
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ALIMENTI: COLDIRETTI SU LATTE CINESE, RISCHI ANCHE PER FALSI MADE IN ITALY


Roma

23 settembre 2008

(Adnkronos Salute)

A rischio non solo il latte cinese e i suoi derivati, "ma anche i prodotti lattiero caseari del falso Made in Italy realizzati in Cina, come ad esempio la caciotta e il pecorino 'naturali e italiani' fatti stagionare dal latte di mucche e pecore allevate nel distretto di Shanghai e confezionati nel gigante asiatico con tanto di bandiera italiana". Lo sostiene la Coldiretti in una nota, sottolineando che lo scandalo del latte cinese alla melamina "ha fatto emergere in tutta la sua drammaticità la mancanza di garanzie sanitarie e qualitative che offrono i prodotti taroccati Made in China. Se per il consumatore italiano le 'falsificazioni' presenti sul mercato cinese possono apparire stravaganti, come ad esempio nel caso del pecorino (Italian cheese) con raffigurata sulla confezione una mucca al posto della pecora, la situazione è diversa per gli stranieri che possono essere ingannati sulla reale origine del prodotto in vendita". "Occorre bloccare la mozzarella e gli altri formaggi taroccati che si moltiplicano sugli scaffali dei supermercati cinesi con il crescere della domanda interna - prosegue la Coldiretti - Provocano danni economici e di immagine incalcolabili alla produzione nazionale, perché rischia di radicarsi nei consumatori un'idea del Made in Italy che non ha nulla a che fare con il prodotto originale. L'emergenza del latte alla melamina deve dunque essere occasione per un impegno concreto contro l'agropirateria, a garanzia della trasparenza nel commercio ma anche della qualità e della salute dei cittadini. Anche se non esporta latte e suoi derivati in Italia, la Cina è il Paese che ha ricevuto dall'Unione europea il maggior numero di notifiche per prodotti alimentari irregolari, perché contaminati dalla presenza di micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge, sulla base della Relazione sul sistema di allerta per alimenti e mangimi nel 2007. Su un totale di 2.933 notifiche, ben 390 - ricorda la Coldiretti - sono state rivolte alla Cina per pericoli derivanti dalle contaminazioni dovute soprattutto a materiali a contatto con gli alimenti per la migrazione, non solo di metalli pesanti, ma anche di ammine aromatiche, ftalati ed adipati". Numerosi anche i casi di presenza di residui farmaci veterinari o di micotossine. "Si tratta - precisa la Coldiretti - della conferma della presenza di gravi difficoltà da parte del gigante asiatico di adeguarsi alle norme di sicurezza alimentare nel rispetto degli impegni assunti a livello internazionale. Il latte in polvere contaminato è dunque solo l'ultimo caso, che getta un ombra sulla campagna di immagine sulla sicurezza avviata dal Governo cinese dopo la messa sotto accusa per i rischi alla salute di dentifrici, alimenti per animali domestici a causa della presenza irregolare di melamina tossica, anguille, pesce gatto, ma anche succhi e conserve con pericolosi additivi". Nel Paese asiatico si registrato un aumento del 27% delle morti per avvelenamento da cibo nel 2007, rispetto all'anno precedente, sostiene la Coldiretti. E le autorità sono intervenute con il ritiro delle licenze per la produzione a centinaia di industrie alimentari per problemi legati alla sicurezza. "L'Italia non importa latte e suoi derivati dalla Cina, ma nel 2007 - avverte la Coldiretti - sono quasi triplicate le importazioni di pomodoro concentrato per un quantitativo che equivale a circa un quarto dell'intera produzione di pomodoro coltivata in Italia. Se il pomodoro in scatola rappresenta circa un terzo del valore delle importazioni nazionali con 140 milioni di chili, dalla Cina arrivano anche aglio, mele e funghi in scatola. Di fronte all'estendersi dell'allarme sui rischi dei prodotti cinesi occorre immediatamente - conclude la Coldiretti - estendere l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti per favorire i controlli, permettere l'immediato ritiro dal mercato dei prodotti eventualmente pericolosi e garantire così la sicurezza dei cittadini".
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estratto da qui
 
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angelo7878
view post Posted on 16/10/2008, 15:04





16/10/2008 ore 11.25

Latte alla melamina, sequestri a Napoli

Confiscati oltre dieci quintali. Zaia: «Reale pericolo per i consumatori».
Era destinato a negozi etnici cinesi



ROMA

«Tra i dieci e i quindici quintali di latte alla melamina provenienti dalla Cina sono state sequestrate a Napoli». Sul mercato degli alimentari torna la paura dei prodotti contaminati, e l'annuncio arriva direttamente dal ministro per le Politiche Agricole Luca Zaia: «Si tratta del risultato di una grossa operazione che fa parte di una stagione tolleranza zero».

Il responsabile dell’agricoltura ha spiegato che «si tratta di circa 10-15 quintali di latte alla melamina, latte cinese, si parla anche di carni, di pesce e altri prodotti che non si potrebbero commercializzare». «La grande preoccupazione - ha concluso Zaia - è che se non ci fosse stata questo intervento ci sarebbero stati problemi di reale pericolo per i consumatori». Intanto i primi tre casi di positività alla melamina: sono stati accertati in altrettanti campioni di prodotti alimentari cinesi - due di latte e uno di yogurt - in seguito ai controlli di laboratorio disposti dal Ministero del Welfare dopo lo scandalo del latte cinese contaminato. Lo ha annunciato il sottosegretario alla Salute Francesca Martini.

I tre campioni sono stati sequestrati a Modugno (Bari) e Poggio Marino (Napoli): in essi è stata rilevata una «consistente» presenza di melamina e gli alimenti in questione erano «sostanzialmente destinati all’infanzia», ha precisato Martini, nel corso di una conferenza stampa per illustrare i risultati dei controlli dei Carabinieri dei Nas sui prodotti alimentari di origine cinese dopo l’allarme legato al latte contaminato. «In questi tre campioni - ha precisato Piccinno - sono stati rilevati dai 3 ai 22 milligrammi per chilogrammo di melamina, contro un limite previsto pari a 2,5 milligrammi per chilogrammo». I campioni, ha reso noto il comandante dei Nas, sono stati sequestrati in punti di vendita etnici: «Non si tratta - ha sottolineato Piccinno - di quantità di sostanza letale, ma comunque nociva». A destare allarme, ha inoltre precisato, è il fatto che si tratta «in sostanza di alimenti destinati all’infanzia».

Al momento comunque - ha affermato dal canto suo il direttore generale sicurezza alimenti al ministero del Welfare Silvio Borrello - «non ci sono pervenute segnalazioni di conseguenze alla salute dei cittadini». Finora - ha reso noto l’esperto ministeriale - «sono 26 i campioni di prodotti alimentari provenienti dalla Cina e risultati positivi alla melamina in tutta Europa, inclusi i tre campioni italiani». Per quanto riguarda i controlli effettuati in Italia dal 22 settembre al 13 ottobre, sono state ispezionate dai carabinieri dei Nas 855 strutture che si occupano di importazione e distribuzione di prodotti alimentari cinesi. Sono stati quindi prelevati 127 campioni e inviati ai competenti laboratori di analisi. Finora sono pervenuti i risultati dei 48 campioni inviati all’Istituto zooprofilattico di Teramo e che mostrano, appunto, tre positività alla melamina«.
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estratto da qui
 
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angelo7878
view post Posted on 28/10/2008, 18:35







Cina, l'allarme melamina scatta anche per le uova
Negli Usa Wal-Mart ne blocca la distribuzione


PECHINO

28 ottobre 2008

La catena di supermercati americana Wal-Mart ha bloccato oggi la distribuzione di uova del fornitore cinese Hanwei: i suoi prodotti sono risultati contenere una forte dose di melamina nel corso di un controllo effettuato ad Hong Kong.

«Misura precauzionale». Il portavoce della catena da Shangai ha precisato: «Non stiamo sostenendo che queste uova non sono nella norma. Stiamo semplicemente adottando una misura precauzionale per essere pienamente responsabili verso i nostri clienti».

La Fao chiede garanzie. Intanto Zhang Zhongjun, uno dei responsabili in Cina della Fao, ha già chiesto a Pechino di accertarsi che la melamina non sia entrata nella catena nutritiva degli animali. «Se è il cibo per animali ad essere contaminato - ha detto Zhang - allora esiste la possibilità che siano contaminati anche maiali, polli e pesce».

Coldiretti: «Serve l'etichetta». «Con l'allarme per la contaminazione di melamina che si è esteso dal latte alle uova, diventa necessario estendere l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti». Così la Coldiretti commenta il blocco della distribuzione delle uova cinesi da parte di Wal-Mart. «Le importazioni in Italia di prodotti agroalimentari dalla Cina - secondo Coldiretti - raggiungeranno il valore di mezzo miliardo di euro nel 2008 e riguardano principalmente ortaggi e legumi, tra cui spicca il concentrato di pomodoro. Sulla base dei dati Istat dal gigante asiatico arrivano anche pesci, crostacei e molluschi, semi, sementi e piante medicinali, frutta, gomme, resine ed estratti vegetali ed aglio».

Lo scandalo della melamina è esploso a settembre, quando quattro bambini cinesi sono morti e in migliaia sono stati ricoverati con problemi alle reni dopo aver consumato latte in polvere avariato. Alcuni produttori allungavano il latte con l'acqua e poi aggiungevano la melamina, una sostanza chimica che in forti dosi è velenosa, per far aumentare il contenuto proteico del loro prodotto. Nell'estate del 2007 gli Stati Uniti avevano bloccato l'importazione dalla Cina di alcune marche di cibo per animali domestici, perché contenevano una dose eccessiva di melamina.
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estratto da qui
 
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angelo7878
view post Posted on 29/10/2008, 13:46




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N.796- 28 ottobre 2008

CINA: COLDIRETTI, ALLARME SI ESTENDE DA LATTE A UOVA, SERVE ETICHETTA

Con l’allarme per la contaminazione di melamina che si è esteso dal latte alle uova, mentre le autorità di Hong Kong hanno messo sotto controllo anche la carne, diventa necessario estendere l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza a tutti gli alimenti per consentire scelte di acquisto consapevoli e scongiurare pericoli per la salute. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che il rischio è che la melamina sia entrata in Cina nella catena nutritiva degli animali con la possibilità che siano contaminati anche maiali, polli e pesce come sottolineato dalla Fao.

Le importazioni in Italia di prodotti agroalimentari dalla Cina raggiungeranno il valore di mezzo miliardo di euro nel 2008 e riguardano principalmente ortaggi e legumi (secchi, conservati o loro preparazioni) tra cui spicca il concentrato di pomodoro. Sulla base dei dati Istat dal gigante asiatico - continua la Coldiretti - arrivano anche pesci, crostacei e molluschi, semi, sementi e piante medicinali, frutta , gomme, resine ed estratti vegetali e aglio.

Di fronte all'estendersi dell'allarme sui rischi dei prodotti cinesi occorre immediatamente - sostiene la Coldiretti - estendere l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti per favorire i controlli, permettere l'immediato ritiro dal mercato dei prodotti eventualmente pericolosi e garantire così la sicurezza dei cittadini.

Si tratta quindi di completare - sostiene la Coldiretti - il percorso iniziato dopo “mucca pazza” nel 2002 quando è stata introdotta per la prima volta in Europa l'etichettatura di origine della carne bovina. L'Italia si trova peraltro avvantaggiata in questo percorso grazie all'approvazione della legge N. 204/04 sull'etichettatura d'origine obbligatoria di tutti gli alimenti ottenuta con il sostegno di un milione di firme raccolte dalla Coldiretti. Un pressing che ha portato all'obbligo di indicare varietà, qualità e provenienza nell'ortofrutta fresca, all'arrivo dal primo gennaio 2004 del codice di identificazione per le uova, all'obbligo di indicare in etichetta, a partire dal primo agosto 2004 il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto, dall'obbligo scattato il 7 giugno 2005 di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco, all'etichetta del pollo Made in Italy per effetto dell'influenza aviaria dal 17 ottobre 2005, all’etichettatura di origine per la passata di pomodoro a partire dal 1 gennaio 2008 e all’ultimo obbligo di indicare anche l’origine delle olive impiegate nell’olio.

Ma molto resta ancora da fare e - conclude la Coldiretti - l'etichetta resta anonima per la carne di maiale, coniglio e agnello, per la pasta, le conserve vegetali come il pomodoro proveniente dalla Cina e i succhi di frutta, ma anche per i formaggi non a denominazione di origine.

L'ETICHETTA CON L'ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI


I CIBI CON L’INDICAZIONE DI PROVENIENZA

Carne di pollo e derivati

Carne bovina

Frutta e verdura fresche

Uova

Miele

Passata di pomodoro

Latte fresco

Pesce

Olio di oliva


I CIBI SENZA L’INDICAZIONE DI PROVENIENZA

Pasta

Carne di maiale e salumi

Carne di coniglio

Frutta e verdura trasformata

Derivati del pomodoro diversi da passata

Latte a lunga conservazione

Formaggi non dop

Derivati dei cereali

Fonte: Elaborazioni Coldiretti
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estratto da qui
 
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