| Roma, 9 dic. (Adnkronos Salute)
La genetica? Per superare i cent’anni serve più a lui che a lei. I geni infatti sono influenzati dal sesso. E sono i maschi a essere più favoriti dalle varianti genetiche 'buone' legate alla longevità: in pratica, per il sesso forte il Dna è fondamentale per vivere a lungo, mentre le donne puntano sulla loro capacità di adattamento. Nonostante tutto sono le signore, che pure si ammalano di più e ricorrono più frequentemente a cure mediche e ospedaliere, a vincere la battaglia della longevità, con un guadagno di ben sette anni di vita più. E’ il 'paradosso femminile', come spiega Claudio Franceschi, specializzato negli studi sui centenari e docente di immunologia all'università di Bologna, a margine del III seminario nazionale sulla salute della donna, in corso oggi e domani a Roma all’Istituto superiore di sanità, organizzato in collaborazione con la Società italiana di farmacologia (Sif). "I miei studi dimostrano che la stessa variante di un gene - spiega Franceschi, che è anche coordinatore scientifico del progetto europeo Geha, sulla genetica della longevità - ha effetti diversi negli uomini e nelle donne. Abbiamo osservato che per raggiungere i cento anni, gli uomini si appoggiano di più alla genetica rispetto al gentil sesso: nei maschi abbiamo riscontrato, infatti, più correlazioni tra varianti genetiche indice di longevità". Le donne, probabilmente, "usano altri trucchi, per sopravvivere di più. Sono molti i fattori da indagare: psicologici, sociali, biologici". Ma la capacità di adattamento, secondo l’esperto, potrebbe essere legata anche alla 'debolezza' della donna che "si ammala di più, ma di malattie non mortali. E, quindi, attraverso piccoli adattamenti, si fortifica", conclude.
|
