25 Febbraio 2009
Pronte le nuove regole per il diritto di scioperodi Giorgio Pogliotti
Obbligo del referendum consultivo prima degli scioperi indetti da piccole sigle. Per servizi di particolare rilevanza l'adesione da parte del singolo lavoratore va fornita preventivamente. Nei trasporti potrà diventare obbligatorio lo sciopero virtuale.
Sono alcune delle novità del disegno di legge delega sulla regolamentazione e prevenzione dei conflitti collettivi che sarà esaminato oggi al pre-consiglio dei ministri. Il testo, in tre articoli, viene presentato "fuori sacco" dal ministro Maurizio Sacconi (Lavoro) e ricalca le linee guida approvate dal Consiglio dei ministri lo scorso 17 ottobre: è prevista una soglia del 50% di rappresentatività per la proclamazione di uno sciopero. Per tutte le sigle che non raggiungono questa soglia scatta l'obbligo di indire un referendum consultivo preventivo. Oltre all'adesione individuale dei lavoratori, è prevista la comunicazione con un «congruo anticipo» della revoca dello sciopero, con l'obiettivo di «eliminare i danni provocati dall'effetto annuncio». Quanto allo sciopero virtuale, potrà diventare obbligatorio per determinate categorie professionali che erogano servizi strumentali o complementari nel settore dei trasporti.
Novità in arrivo anche per l'attuale Commissione di garanzia: viene trasformata in Commissione per le relazioni di lavoro che avrà il compito di verificare l'effettivo grado di partecipazione agli scioperi, anche per fornire a Governo e parti sociali un monitoraggio sull'andamento dei conflitti. Per valutare il grado di rappresentatività dei soggetti che proclamano le agitazioni la Commissione potrà utilizzare la certificazione all'Inps dei dati di iscrizione al sindacato. La Commissione che avrà anche competenze di natura arbitrale e conciliativa obbligatorie, potrà avvalersi di strutture e personale del ministero del Lavoro, oltre che del personale oggi in servizio alla Commissione di garanzia. Sarà composta da massimo cinque membri scelti su designazione dei presidenti di Camera e Senato, tra esperti di relazioni industriali, e nominati con decreto del Presidente della Repubblica. La relazione tecnica spiega che il Ddl delega non comporta nuovi oneri per la finanza pubblica; la riduzione del numero dei commissari (da 9 a 5) produce una riduzione della spesa da 1 miliardo e 50 milioni a 588 milioni. «I 462mila euro risparmiati saranno utilizzati in via prioritaria per assolvere i nuovi compiti».
Il raggio d'azione della nuova normativa si estende oltre i servizi pubblici essenziali. Il testo prevede il divieto di forme di protesta lesive «anche per la durata o le modalità di attuazione del diritto alla mobilità e alla libertà di circolazione», anche attraverso l'individuazione di specifiche procedure nei contratti e negli accordi collettivi sui servizi non essenziali. Inoltre è prevista una disciplina sul fermo dei servizi di autotrasporto che farà riferimento in modo specifico alle prestazioni essenziali da garantire e alla durata massima dell'astensione dal lavoro.
Il Governo è delegato anche a rivedere il regime sanzionatorio per la violazione delle regole da parte dei promotori del conflitto, delle aziende che tengono comportamenti sleali e dei singoli lavoratori negli scioperi spontanei. È prevista l'applicazione delle sanzioni da parte di Equitalia, mentre l'attuale meccanismo affida la competenza ai datori di lavoro.
Il ministro Sacconi ha spiegato che il contenuto delle deleghe potrà essere orientato da un avviso comune di associazioni datoriali e sindacati. Ma dai contatti in corso tra Cgil, Cisl e Uil ancora non è emersa una proposta comune. Questa partita risente del clima negativo che si respira tra le confederazioni, dopo l'intesa del 22 gennaio sulla riforma del modello contrattuale senza la firma della Cgil. Nell'audizione di ieri alla commissione Lavoro della Camera, Guglielmo Epifani ha annunciato che i prossimi rinnovi saranno una «giungla», settore per settore «si procederà a seconda dei rapporti di forza», la Cgil presenterà piattaforme slegate dai contenuti dell'intesa di palazzo Chigi. Epifani non ha risparmiato critiche al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che ha respinto la proposta avanzata dal presidente di Confindustria di destinare alle imprese in crisi i soldi del Tfr destinati al fondo Inps per il 2009: «Non è vero che Tremonti vuole difendere i lavoratori dicendo di no», ha detto il leader della Cgil. «Il ministro ha il problema che gli mancano 5 miliardi di euro nel suo bilancio. Il Tfr è garantito sia se sta in azienda sia se va all'Inps, essendo garantito da un fondo di garanzia per le imprese che falliscono».
I PUNTI PRINCIPALIIl referendumReferendum consultivo preventivo obbligatorio per i sindacati che non superano la soglia del 50% di rappresentatività per la proclamazione di uno sciopero, con adesione individuale del singolo lavoratore in servizi o attività di particolare rilevanza
Sciopero virtualeLo sciopero virtuale può essere reso obbligatorio per categorie professionali che erogano servizi strumentali o complementari nei trasporti
Contro l' effetto-annuncioÈ prevista la comunicazione con un «congruo anticipo» della revoca dello sciopero
Ex commissione di garanziaCompetenze di natura arbitrale e conciliativa, anche obbligatorie, affidate alla Commissione per le relazioni di lavoro, che prende il posto della Commissione di garanzia, e avrà il compito di verificare l'effettivo grado di partecipazione agli scioperi
No alle proteste lesiveDivieto di forme di protesta lesive «anche per la durata o le modalità di attuazione del diritto alla mobilità e alla libertà di circolazione», anche attraverso l'individuazione di specifiche procedure nei contratti e negli accordi collettivi sui servizi non essenziali. Una disciplina sul fermo dei servizi di autotrasporto farà riferimento specifico alle prestazioni essenziali da garantire e alla durata massima dell'astensione dal lavoro
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estratto da qui