Frédéric Chopin, compositore e pianista polacco

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†MurderouS_AngeL†
view post Posted on 2/3/2009, 15:43




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Ritratto incompiuto di Frédéric Chopin, dipinto da Eugène Delacroix.


Fryderyk Franciszek Chopin, il cui nome è noto anche nella variante francesizzata Frédéric François[1] Chopin [2] (Żelazowa Wola, 1º marzo 1810[3] – Parigi, 17 ottobre 1849), è stato un compositore e pianista polacco. È considerato il più grande compositore polacco ed uno dei più grandi pianisti di tutti i tempi.
Fu tra i rappresentanti principali del Romanticismo e venne chiamato il poeta del pianoforte. Tuttavia nella sua musica convergono elementi di derivazione classica: l'equilibrio tra le parti, l'estrema precisione della scrittura, la perfezione stilistica.

Le origini del suo linguaggio musicale si trovano in primo luogo in alcuni compositori preromantici, allora molto noti, come Johann Nepomuk Hummel, John Field e Maria Szymanowska, che gli trasmisero l'inclinazione all'inquietudine e al pessimismo e, sul piano strettamente musicale, la tendenza ad ampliare le possibilità della modulazione ed il gusto per l'architettura tripartita del Lied.

La musica di Chopin è profondamente influenzata anche dal dialetto musicale polacco: la musica popolare del suo paese. Infine, le sue melodie traspongono sul pianoforte l'ampio respiro e il morbido fraseggio del melodramma italiano contemporaneo, in particolare di Vincenzo Bellini[4].

Dal 1927 viene organizzato in Polonia il Concorso Pianistico Internazionale Frédéric Chopin, il primo concorso monografico del mondo, fondato da Jerzy Żurawlew e che lanciò, tra gli altri, anche Maurizio Pollini[4].

Tra i più celebri studiosi del musicista polacco figurano Gastone Belotti e Jaroslaw Iwaszkiewicz.

Biografia

Chopin trascorse la sua vita per metà in Polonia dove nacque, e per metà in Francia, dove si trasferì a circa vent'anni.

L'infanzia

Chopin nasce in una famiglia dedita alla musica.

Il padre, Nicolas, nato in Francia si trasferì definitivamente in Polonia molto giovane e vi rimase per tutta la vita. Fu prima governante e dopo essersi trasferito da Żelazowa Wola a Varsavia insegnò lingua e letteratura francese in alcune scuole della capitale e amministrò infine un istituto per i figli degli aristocratici polacchi più illustri.

La madre, Justyna Krzyżanowska, amava suonare il pianoforte. Frédéric ebbe tre sorelle: Ludwika, Izabela ed Emilia (quest'ultima morì molto giovane, all'età di 14 anni). Il suo primo insegnante privato fu un ceco, Wojciech Żywny. Fu lui a scoprire il grande talento musicale del suo allievo, e gli insegnò tutto ciò che sapeva.

I primi successi

Nel 1817 debuttò come compositore con la Polacca in Sol minore e la sua prima esibizione pubblica si tenne nel 1818.

Nel 1827 entrò al Liceo di Varsavia e cominciò i suoi primi studi di armonia, contrappunto e composizione sotto la guida di Józef Elsner, il quale ebbe a scrivere su di lui: "Frédéric Chopin, allievo di terzo anno. Capacità incredibili, un genio della musica". Questo periodo fu caratterizzato dall'interesse del giovane Chopin per la musica popolare: compose tra l'altro le Mazurche da ballo e il Rondò in Do minore.

La ricerca del proprio stile


Negli anni 1826-1829 Chopin studiò alla Scuola Superiore di Musica, suddivisione del Dipartimento di Arti e Scienze dell'Università di Varsavia. Era a quel tempo un attivo partecipante della vita culturale di Varsavia, amava frequentare i concerti di Niccolò Paganini ed assistere alle opere presentate da Karol Kurpiński nel Teatro Nazionale (Don Giovanni di Mozart e il Il barbiere di Siviglia di Rossini). In questo periodo scrisse le Variazioni in Si bemolle maggiore, basate su un motivo del Don Giovanni ed i Rondeaux virtuosistici, basati sulle musiche popolari.

Gli anni 1829-1831 sono per Chopin gli anni del primo amore (per la cantante Konstancja Gładkowska) e dei primi successi come compositore. Nascono in quel periodo i due Concerti per pianoforte, in Fa minore (op. 21) e Mi minore (op. 11).

Durante un soggiorno a Vienna Chopin soffrì per le notizie che gli giunsero dalla Polonia riguardo la Rivolta di Novembre. Egli non ritornerà mai più in patria. Le composizioni di questo periodo sono drammatiche e liriche, caratteristiche che sostituiscono piano piano la spensieratezza popolaresca e il sentimentalismo dei lavori precedenti.

Gli anni della maturità artistica

A Parigi Chopin condusse una vita di virtuoso, componendo brani che divennero presto "di moda" e piacquero nei salotti. Fece amicizia con molti musicisti (Franz Liszt, Vincenzo Bellini, Hector Berlioz), era invitato a esibizioni private, non in quanto musicista, ma in quanto ospite e fu invitato anche a corte.

Nel 1835 si fidanzò con la contessa Maria Wodzińska (1819 - 1879), ma la famiglia di questa, dopo un apparente, iniziale favore, si mostrò contraria al matrimonio. Forse in questo rifiuto ebbe una parte importante la salute cagionevole di Chopin, tubercoloso fin dall'adolescenza; ma, secondo la maggior parte dei biografi, pesarono maggiormente ragioni di ordine prettamente economico.

Nel 1838 conobbe George Sand, più grande di lui di sei anni e si gettò nelle braccia dell' "amore compiuto" (parole di George Sand), ma ben presto il rapporto divenne nervoso e caotico. Fuggendo la gelosia del precedente amante di George, i due amanti si rifugiarono a Maiorca, stabilendosi nella Cartuja di Valdemossa, nel Nord Ovest dell'Isola, che li accolse con un tempo pessimo, mentre in Spagna continuava la guerra e la malattia di Chopin si acuiva sempre più.

Nel 1839 Chopin e George Sand tornarono in Francia. Trascorsi insieme sette anni, l'incompatibilità dei due amanti emerse inequivocabilmente quando Frédéric prese posizione sul matrimonio fallito di Solange, la figlia di George. La scrittrice lo accusò di esserle nemico e lo lasciò. Il periodo precedente alla rottura con George Sand lasciò un'impronta importante sulla creatività e sulla vita sociale di Chopin.

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L'unica fotografia conosciuta di Frédéric Chopin del 1849, attribuita a Louis-Auguste Bisson. Sono visibili i segni della malattia.

Ultimo periodo della vita

Dopo essersi lasciato con George Sand, Chopin cadde in una terribile depressione che molto probabilmente accelerò la sua morte. Dopo aver lasciato Nohant non compose nessun brano significativo, soltanto qualche miniatura.

Durante l'ultimo periodo della sua vita, Chopin fu assistito da una sua allieva scozzese, Jane Stirling, che insieme alla sorella Mrs. Erskine convinse Chopin a trasferirsi in Inghilterra. Ma il rigido clima inglese e la vita mondana in cui vollero trascinarlo le due scozzesi peggiorò notevolmente la salute del compositore.

Rientrato a Parigi, morì il 17 ottobre del 1849, circondato dagli intimi (tra cui Eugène Delacroix, Delfina Potocka, a cui dedicò uno dei suoi valzer più famosi, e la sua più amata sorella, Ludwika). Venne sepolto a Parigi nel cimitero di Père Lachaise, ma il suo cuore è conservato a Varsavia, nella Chiesa di Santa Croce.

Cronologia

* 1810 nasce a Żelazowa Wola
* 1817 prime prove di composizione
* 1818 prima esibizione pubblica
* 1823 inizio degli studi di composizione con Elsner
* 1826 studi nella Scuola Superiore di Musica
* 1829 primo viaggio a Vienna
* 1830 secondo viaggio a Vienna
* 1831 arrivo a Parigi
* 1835 fidanzamento con Maria Wodzińska
* 1836 incontro con George Sand
* 1837 rottura con Wodzińska
* 1838 rapporto con George Sand, partenza per Maiorca e lavoro sui 24 Preludi.
* 1839 ritorno in Francia, compone la Sonata in Si bemolle minore
* 1844 muore Nicolas Chopin, il padre.
* 1845 i litigi con la Sand e la malattia aumentano
* 1847 rottura con la Sand
* 1848 viaggio con Jane Stirling in Inghilterra e Scozia
* 1849 morte il 17 ottobre

Le composizioni

Chopin ha composto quasi esclusivamente per pianoforte solista, ma il catalogo delle sue opere include anche 2 concerti per pianoforte e orchestra, 20 romanze per voce e pianoforte e un numero esiguo di composizioni da camera per pianoforte e violoncello; pianoforte, violoncello e violino; pianoforte e flauto. Le composizioni per pianoforte solo includono:

* 59 Mazurche
* 27 Studi
* 26 Preludi
* 21 Notturni
* 19 Valzer
* 17 Polacche
* 5 Variazioni
* 4 Ballate
* 4 Scherzi
* 4 Improvvisi
* 3 Sonate

Questo catalogo (incompleto) rivela chiaramente come Chopin si sia cimentato in composizioni quasi sempre pianistiche ma di vario tipo, risolvendo brillantemente le problematiche connesse con tutte le forme affrontate. Tra queste figurano composizioni classiche come i Concerti e le Sonate, composizioni dal respiro ampio e dalla struttura più libera come gli Scherzi e le Ballate, e composizioni brevi e intime come i Preludi, i Notturni, gli Studi e le Mazurche.

Un ruolo particolare nella produzione chopiniana è rivestito dai pezzi legati all'amata Polonia.

Tra questi si trovano le Mazurche, le Polacche, il Krakoviak e la Fantasia su arie polacche (questi ultimi due per pianoforte ed orchestra).

Se le Mazurche sembrano essere piccole e intime rievocazioni del folclore musicale polacco, altre composizioni più strutturate come le polacche op. 44, op. 53, op. 61 o la Fantasia su arie polacche sono l'ambiente ideale dove il compositore può con più personalità rielaborare idee o ricordi della lontana patria, che possono essere ritmi, incisi melodici o altro. In questo gruppo spicca la Fantasia, dove il pianoforte rielabora con estrema personalità i temi originali polacchi suonati dall'orchestra.

Gli Studi per pianoforte op. 10 e op. 25 rappresentano un caposaldo della musica in quanto Chopin trasforma lo studio, da genere essenzialmente didattico a vera e propria composizione artistica. Pare che l'autore li abbia scritti per sé stesso, per compensare una formazione pianistica per certi versi non compiuta; ogni studio è espressamente dedicato ad una particolare tecnica pianistica.

Non solo negli Studi, ma anche nelle Mazurche, nei Preludi e nei Notturni Chopin affronta con efficacia le strutture piccole (non più di 5-6 pagine). Queste composizioni sono generalmente costruite su un'idea principale talvolta alternata a una sezione centrale di carattere contrastante (come nello studio op. 25 n.5, in quasi tutti i notturni e in molte mazurche).

I Preludi sono composizioni brevi e con esposizioni essenziali, talvolta racchiusi in poche battute (si considerino per esempio quello in La maggiore o quello in Do maggiore). Sono considerati alla stregua di aforismi musicali, per l'efficacia con cui dipingono sensazioni o creano atmosfere. Sono costruiti sul circolo delle quinte, alternando il modo maggiore al modo minore.

I Notturni sono considerati tra le composizioni più emblematiche del romanticismo chopiniano, ispirate liberamente a quelli ben più ingenui dell'irlandese John Field, che ne inventò il genere, e caratterizzati da piccoli momenti lirici dalla melodia generalmente cantabile e espressiva. Se ne trovano di vari tipi, dai più sognanti (op. 9 n. 2 in Mib maggiore, famosissimo, Op. 55 n. 2, in Mi bemolle maggiore), ai più cupi (op. 48 n. 1 in Do minore), ai più enigmatici (op. 9 n. 3 in Si maggiore). Secondo il maestro Maurizio Pollini, essi sono come un riflesso "compositivo ed esistenziale", una sorta di "diario intimo, che attraversa la sua vita"[4].

Composizioni in genere più estese sono gli Improvvisi e i Valzer.

Gli Improvvisi sono a struttura tripartita A-B-A'. Generalmente la prima parte è veloce, con temi a terzine in forma di moto perpetuo, mentre la sezione centrale è più lenta e melodica. Famosissimo il quarto Improvviso-Fantasia in Do diesis minore, che Chopin aveva rigettato in quanto lo considerava troppo simile ad un'altra composizione esistente.

Anche i Valzer presentano forme svariate, e si fanno ammirare soprattutto per la raffinatezza dei temi e la ricercatezza della scrittura. Sappiamo che Chopin li pensò come brani puramente musicali, non perché fossero ballati da i membri di quella buona società parigina della quale faceva parte egli stesso, ma che non amava. Tra i momenti più efficaci dei valzer maggiori vi sono sicuramente le code, in cui Chopin condensa le idee tematiche della composizione.

Passando a considerare le composizioni ancora più elaborate, incontriamo gli Scherzi e le Ballate.

Nonostante le ampie dimensioni gli Scherzi chopiniani conservano una struttura che ci permette di ricondurli alla struttura tripartita dello Scherzo beethoveniano, anche se molteplici sono le differenze musicali. Lo Scherzo più famoso è sicuramente il n. 2 in Si bemolle minore e semplicemente considerando la varietà di registri stilistici toccati in questa composizione ci si può rendere conto della sua complessità. Si va dall'incisivo tema iniziale di terzine alla fluente e ampia melodia della pagina successiva, mentre nella sezione centrale si passa da momenti di recitativo a fioriti arabeschi e a passaggi modulanti d'intonazione drammatica.

Le 4 Ballate per pianoforte sono una novità assoluta nella storia della musica. Esse non hanno infatti niente a che fare con le ballate medievali, e secondo alcuni studiosi furono semmai ispirate a quelle letterarie di Mickiewicz. Qui Chopin crea una forma ampia, adattata alle sue necessità espressive, costruita spesso su scontri tra il versante sognante e quello drammatico della sua personalità (si consideri per esempio la celebre Ballata op. 23 in Sol minore). Più di qualche revisore ha tentato di ricostruire gli aspetti di alternanza tematica, scovandovi gli stili della sonata, dello scherzo, del rondeau, ma sempre in indecifrabile mescolanza, supportati da una costante invenzione tematica senza pari nel repertorio chopiniano. Si pensi alla mirabile Quarta.

La critica considera le Sonate e i Concerti come pezzi nei quali la libera fantasia musicale di Chopin si adattò con più fatica alla rigida struttura formale imposta dalla convenzione. Ciononostante, la sonata n. 2 in Si bemolle minore (nota come "Marcia Funebre") contiene momenti musicali di grande impatto (come la Marcia funebre del titolo) o di acceso sperimentalismo (come il quarto tempo, privo di melodia, in cui entrambe le mani suonano un vorticoso tema all'unisono).

Tutte queste composizioni mostrano le due anime di Chopin: quella limpida, sognante, malinconica, cantabile dello studio op. 10 n. 3 in Mi maggiore o del notturno op. 9 n. 2 in Mi bemolle maggiore, e quella più nera e a tratti disperata di alcune tra le composizioni più enigmatiche, come il finale della quarta ballata, lo studio op. 25 n. 12 in Do minore o il quarto tempo della sonata marcia funebre.

Chopin lascia un testamento musicale di grandi proporzioni, che ci mostra un compositore attento al più infimo dettaglio, dotato di una creatività esplosiva e insieme di un inesorabile senso degli equilibri formali, oltre che di una espressività musicale che raramente ha trovato pari nella storia della musica.

Note

1. ^ Il nome in polacco è Fryderyk Franciszek. Chopin adottò la variante francese Frédéric-François quando a venti anni lasciò la Polonia per non tornarvi mai più, tanto che anche oggi è molto usata, in alternativa al nome polacco originale
2. ^ Il cognome, dovuto al padre francese, era in passato trascritto anche come Szopen in Polonia, secondo la pronuncia e l'ortografia polacca. Ora anche in Polonia, come nel resto del mondo, l'ortografia usata nel cognome è quella francese (Chopin) (Cfr. Corso di polacco per italiani, Wiedza edizioni).
3. ^ Il certificato di battesimo riporta la data di nascita 22 febbraio, ma la famiglia ha sempre dichiarato il 1 marzo, giorno in cui ha sempre festeggiato i compleanni. Probabilmente è stato un errore del prete battezzante nel compilare il certificato.
4. ^ a b c Maurizio Pollini. Perché prediligo Chopin, un mago del pianoforte. URL consultato il 13 gennaio 2009.. Intervista a Maurizio Pollini di Leonetta Bentivoglio per La repubblica

Bibliografia


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* Jan Kleczjnski, Interpretare Chopin, a cura di P. L. Amietta, prefazione di Quirino Principe, Viennepierre, Milano 2007
* Ippolito Valetta, Chopin: La vita - Le opere, Fratelli Bocca Editori, Torino 1921
* Guy de Pourtalès, Chopin ou le poète, Gallimard, 1926
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* Franz Liszt, Frédéric Chopin, Breitkopf et Haertel, Leipzig 1852 e 1923
* Franz Liszt, Vita di Chopin, Passigli, 1983
* Louis Enault, Frédéric Chopin, Paris 1856
* H. Barbedette, F, Chopin, Paris 1861
* Moritz (Maurice) Karasowski, Frederic Chopin. La sua vita, le sue opere, le lettere, F. Ries, Dresda 1862, 1877, 1925
* Madame A. Audley, Chopin. Sa vie et ses oeuvres, E. Plon et C., Paris 1880
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* Jan Kleczyński, Frédéric Chopin. De l'interprétation de ses oeuvres, Félix Mackar, Paris 1880
* Jan Kleczyński, Chopin's grossëre Werke. Wie sie werstanden werden sollen, Breitkopf und Haertel, Leipzig 1898
* James Huneker, Chopin: the man and his music, William Reeves, London 1901
* Friedrich Niecks, Friedrich Chopin as a man and musician, Novello, London 1888
* Ferdynand Hoesick, Chopin (1810-1831), Varsovie 1904
* Mieczylaw Karlowicz, Souvenir inédits de Frédéric Chopin, H. Welter, Paris et Leipzig 1904
* George Sand, Histoire de ma vie, Calmann-Lévy, 1843


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