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Di gravità e angeli
E all’improvviso di nuovo,
voglio la strada lunga della tua coscia
sotto la mano, la coscia che ho tante volte percorso,
la coscia sapida di sale e liscia di seme speso,
e voglio il sapore di te, che cola a dissetarmi
sotto la lingua (il luogo della voglia incalzante,
la mia lingua) e voglio
tutti gli ineffabili, soffici, posti cedevoli,
la pancia e il collo e il posto da cui spunterebbero le ali
se fossimo angeli,
e noi lo siamo, e voglio di te tutte le parti capaci di sollevarsi
le spalle e l’uccello e la lingua e il fiato e
il tuo inaspettato
aprirti
tutto fonte, tutto desiderio, e tutto che comincia
ogni volta per la prima volta, la prima,
finchè mi chiedo come mai
sappiamo persino quale parte siamo,
sappiamo persino la terra che ci solleva, rauca,
e ci porta fuori da noi stessi,
come il suono sorgente d’un’alba d’estate
quando tutto quanto ci unisce. Jane Hirshfield, scrittrice e poetessa statunitense è nata a New York City il 24 febbraio 1953 vive negli USA, ha lavorato e lavora in diverse Università
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