Roma La Cassazione distingue tra omicidio per futili motivi e omicidio per gelosia, La gelosia "E' un mostro dagli occhi verdi che si fa beffa della carne di cui si nutre"

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angelo7878
view post Posted on 5/5/2009, 16:35





05 maggio 2009

Un ritorno al passato remoto

Cos'è il tarlo della gelosia: un presentimento, un'ossessione, un sospetto? E perché fa così male? Il più acuto indagatore della difficile grammatica amorosa, il filosofo francese Roland Barthes, forse aveva trovato una risposta: «Come geloso io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero di esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca per ferire l'altro, perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri».

Un sentimento sì, la gelosia, ma anche una malattia dell'anima che spesso finisce per diventare una profezia autoavverantesi, come han ben raccontato la letteratura e il cinema: ultimo "Il caso dell'infedele Klara", una discesa nell'inferno della gelosia del regista Roberto Faenza che ha avuto il merito di rendere popolare, come un leit motiv scaramantico, una delle più belle sintesi sul tema: «E' un mostro dagli occhi verdi che si fa beffa della carne di cui si nutre» (Shakespeare, Otello, atto terzo). Ma, per quanto sentimento ambivalente vivisezionato e decantato da autori immortali, la gelosia non può tornare a essere anche un'attenuante o una scusa per la violenza sulle donne, come sembra invece attestare la clamorosa sentenza della Cassazione che (non riconoscendo a un delitto causato da lei le aggravanti dei «futili e abietti motivi») inverte il corso della storia giuridica italiana facendola tornare indietro di anni. Tanto più se si considera che la violenza è ancora la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni, da noi e in Europa. Per carità, le attenuanti psicologiche possiamo anche contemplarle: crogiolarsi nell'ossessione, coltivare l'ansia abbandonica che affonda le radici nell'infanzia e alimenta i fantasmi della maturità. Ma lo sconto giuridico, per piacere, no.
Maria Luisa Agnese
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estratto da qui
 
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