Bolzano Ritorna prepotente il nazionalismo degli altoatesini, di lingua tedesca

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angelo7878
view post Posted on 8/5/2009, 14:57






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08 maggio 2009

Antitaliani con strane alleanze

I separati dell’Alto Adige

Dapprima il vicesindaco di Bolzano della Südtiroler Volkspartei Oswald Ellecosta, che dice che il 25 aprile lui non può festeggiarlo perché i sudtirolesi sono stati liberati non nel 1945 ma nel settembre 1943 dalla Wehrmacht. Poi la maggioranza di lingua tedesca nel consiglio provinciale, sempre di Bolzano, che approva (con il voto anche di un rappresentante del Pd!) una mozione presentata dal raggruppamento di estrema destra Südtiroler Freiheit, il partito di Eva Klotz affermatosi alle ultime elezioni, con la quale si auspica un provvedimento di clemenza per i terroristi sudtirolesi da decenni riparati all’estero per non scontare le condanne ricevute in Italia, e definiti nel documento «combattenti della libertà». Da ultimo, la notizia che da più parti si vorrebbe che gli atleti sudtirolesi iscritti nelle gare internazionali non gareggiassero più sotto il tricolore italiano, come è avvenuto finora, bensì sotto l’insegna biancorossa della Provincia di Bolzano. Dunque, come intitolava ieri il Corriere, è ripartita in Alto Adige «la campagna contro gli italiani». Il che sottolinea ancora una volta come la politica accomodante ed economicamente generosissima di Roma nei confronti di Bolzano, perseguita da decenni, non sia valsa per nulla ad assorbire l’irredentismo irriducibile della destra sciovinistica tedesca. Questa appare anzi in crescita, e ha riportato di recente un significativo successo elettorale. È una destra la cui presenza pone ormai in maniera ineludibile il problema della coerenza e della capacità politica della maggioranza moderata della Svp, della sua tenuta.

L’attuale capo del partito di raccolta tedesco, Luis Durnwalder, ha dichiarato al nostro Marco Imarisio di sentire «sul collo il fiato» degli avversari, aggiungendo rivolto agli italiani: «Siete voi che dovete aiutarci. L’Italia dia un segno non ostile, rimuovendo i simboli fascisti da Bolzano». Sono affermazioni stupefacenti. Si guardi intorno Durnwalder: vedrà i mille segni di una minoranza etnica che è certamente la più tutelata e più ricca d’Europa e probabilmente del mondo. Mille segni, nei quali forse l’Italia c’entra per qualcosa, e che non indicano davvero alcuna ostilità. Dunque il nostro Paese la sua parte l’ha fatta. Quanto ai simboli «fascisti» a Bolzano e altrove, essi furono sì innalzati dal regime mussoliniano, ma in sostanza sono simboli della vittoria italiana nella prima Guerra mondiale: e così come nessun austriaco o francese si sente offeso, per esempio, dalla statua collocata a Berlino sulla Colonna della vittoria, a ricordo dei successi tedeschi su Austria e Francia nel 1866 e nel 1870, così oggi solo un nazionalista fanatico può adontarsi per l’esistenza di quei monumenti che ricordano fatti di circa un secolo fa. La verità è che i moderati della Svp e Durnwalder non hanno il coraggio, che invece ebbe a suo tempo Magnago, di impegnare una battaglia politica a fondo contro la destra. La quale per la sua propaganda si fa forte proprio di ciò che essi sono diventati da tempo: un’oligarchia politica soddisfatta, abituata a vivere di rendita, con tutti i limiti e i vizi di un potere senza ricambio. Un’oligarchia che quando si sente minacciata sa solo chiedere aiuto agli altri invece di cercare di correre ai ripari da sola.
Ernesto Galli Della Loggia
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estratto da qui

Edited by angelo7878 - 8/5/2009, 16:16
 
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