Diana Spencer - Lady Diana

« Older   Newer »
  Share  
†MurderouS_AngeL†
view post Posted on 13/5/2009, 10:06




Diana, Principessa del Galles, nata Diana Frances Spencer (Sandringham, 1 luglio 1961 – Parigi, 31 agosto 1997), fu dal 1981 al 1996 consorte dell'erede al trono del Regno Unito, il principe Carlo. Dopo il divorzio dal coniuge ottenne il privilegio di Principessa di Galles, ma senza l'onorifico di SAR.[1]

image
La principessa a Bristol nel 1987.

Nome completo Diana Frances Spencer
Nascita image1° luglio 1961
Morte Parigi 31 agosto 1997
Consorte di Principe Carlo
Figli SAR Principe Harry del Galles
SAR Principe William del Galles
Casa reale Windsor
Padre John Spencer, 8° conte Spencer
Madre Lady Frances Ruth Burke-Roche

Biografia


Diana era figlia di Edward John Spencer (1924 - 1992), Visconte Althorp e della prima moglie Frances Ruth Burke-Roche, Viscontessa Althorp, figlia a sua volta di Ruth Roche e di Edmond Burke Roche, quarto Barone Fermoy. Nacque a Park House, nei pressi della residenza reale di Sandringham in Norfolk e lì venne battezzata nella Chiesa di Santa Maria Maddalena.

Era la quarta di cinque figli:

* Lady Sarah Spencer (19 marzo 1955)
* Lady Jane Spencer (11 febbraio 1957)
* John Spencer (nato e morto il 12 gennaio 1960)
* Charles Spencer (20 maggio 1964)

La madre Lady Frances lascia la famiglia quando Diana ha solo sei anni e va a vivere con un facoltoso proprietario terriero, Peter Shand Kydd. Prende poi con se i suoi due figli più piccoli, ma nonostante la richiesta di affido, i bambini tornano dal padre che ottiene la custodia.

Nel 1975, alla morte del nonno Albert Spencer, 7° Conte Spencer, il padre di Diana diventa l'8° Conte Spencer: lei prende il titolo di Lady Diana Spencer e si trasferisce nel castello seicentesco di Althorp nella contea del Northamptonshire.

Un anno dopo Lord Spencer sposa Raine McCorquodale, figlia della scrittrice Barbara Cartland.

Origine "multietnica"

image
Diana Spencer e John Travolta

Diana era nata in una famiglia aristocratica con origini reali. Da sua madre Frances traeva origini irlandesi, scozzesi, inglesi e americane (la nonna era Frances Ellen Work, ereditiera americana). Il padre discendeva dal Re Carlo II d'Inghilterra tramite quattro figli illegittimi:

* Henry Fitzeoy, I Duca di Grafton, figlio di Barbara Villiers, Duchessa di Cleveland
* Charles Lennox, Duca di Richmond e Lennox, figlio di Louise de Kérouaille, Duchessa di Portsmouth
* Charles Beauclerk, figlio di Nell Gwyn
* James Crofts Duca di Monmouth, figlio di Lucy Walter.
* Henrietta Fotzjames, figlia di Arabella Churchill, sorella di John Churchill Duca di Marlbourgh.

Tra gli antenati di Diana: Roberto I di Scozia, Maria I di Scozia, Maria Bolena, Lady Catherine Grey, Maria di Salinas, John Egerton II duca di Bridgewater, James Stanley VII duca di Derby, Georgiana Cavendish, duchessa del Devonshire.

La nonna materna di lady Diana, Ruth Lady Fermoy, fu per molto tempo dama di compagnia della Regina Madre Elisabetta.

Educazione

Diana frequentò prima la Silfield School a Kings Lynn, Norfolk, poi la Riddlesworth Hall e dopo la West Heath Girls'School a Sevenoaks, nel Kent. A 16 anni frequenta per tre mesi un istituto privato in Svizzera a Rougemont, per la preparazione in attività sociali quali gastronomia, floreale, galateo e altro.

Rientrata a Londra, va a vivere in un appartamento a Earl Court in Royal Borough of Kensington and Chelsea con tre amiche; s'iscrive all'Accademia di Madame Vacani per la sua grande passione, la danza, ma un brutto incidente sugli sci, la fa abbandonare. Iniziò a lavorare part-time all'asilo d'infanzia 'Young England' a Knightsbridge.

Matrimonio con il principe Carlo

image
Carlo, Diana Spencer e Sandro Pertini

La famiglia di Diana era una delle più ricche famiglie della nobiltà inglese (più antica degli stessi Windsor). Nel 1977, giovanissima, ad una battuta di caccia conosce Carlo, allora fidanzato con la sorella Sarah. Nel febbraio del 1978 i due si lasciano, ma il principe Carlo le invita a novembre dello stesso anno per la festa dei suoi trent'anni.
A gennaio del 1979 la Regina invita le due sorelle a una settimana di caccia a Sandringham. Nel mese di luglio furono invitate in Scozia e a febbraio del 1980, per la prima volta, Diana trascorse un fine settimana a Sandringham senza la compagnia delle sorelle.

Si susseguirono una serie di incontri fino a che il 24 febbraio 1981 Buckingham Palace annunciò ufficialmente il loro fidanzamento. Carlo, trentacinquenne, e la casa reale avevano trovato una "sposa perfetta": aristocratica, nubile, vergine.

Il matrimonio avviene nella Cattedrale di Saint Paul a Londra, mercoledì 29 luglio, trasmesso in mondovisione.

Carlo e Diana hanno avuto due figli: William, erede diretto al trono, nato il 21 giugno 1982 e Harry, nato il 15 settembre 1984. Ma il matrimonio non è felice e dopo varie vicissitudini e interviste con dichiarazioni di tradimenti - Carlo confessò a Jonathan Dimbleby il tradimento con Camilla Parker Bowles, sua vecchia fiamma, e Diana a Martin Bashir della BBC, di aver avuto un flirt con l'istruttore James Hewitt - la coppia si separò il 9 dicembre 1992.

image
La Principessa Diana (ultima a destra) e Carlo con Ronald e Nancy Reagan

Impegno sociale


Dopo il divorzio, Diana ritorna al suo appartamento in Kensington Palace e diventa un fenomeno mediatico per la sua eleganza e per il suo carisma. Si adopera nel mondo per aiutare i meno fortunati e si batte nella lotta contro l'AIDS. Decisivo fu il suo contributo alla campagna per la messa al bando delle mine antiuomo; su un invito della leader americana del movimento, Jodie Foster, Diana si fece riprendere dalla stampa mentre ispezionava un campo minato della ex-Jugoslavia.

Con la sua immagine aiutò soprattutto i bambini poveri dell'Africa e fu accanto a personalità come Nelson Mandela, il Dalai Lama e Madre Teresa di Calcutta.

La morte


Il 31 agosto 1997 rimane vittima di un incidente automobilistico sotto il Tunnel de l'Alma a Parigi, insieme al suo compagno Dodi al-Fayed, quando la loro Mercedes guidata dall'autista va a sbattere sul tredicesimo pilastro della galleria.

Sabato 30 agosto, a fine serata, Diana e Dodi partirono dall'Hotel Ritz di Parigi, Place Vendôme, e sulla loro Mercedes S280 seguirono la riva destra della Senna. Poco dopo mezzanotte imboccano il Tunnel de l'Alma seguiti da fotografi e un cronista.

All'entrata del tunnel la vettura urta il muro destro, per poi riprendere la strada e sbattere violentemente sul tredicesimo pilone del ponte, dove ha fine la sua corsa.

Dodi Al-Fayed e l'autista Henri Paul muoiono sul colpo; Trevor Rees-Jones è gravemente ferito e sopravviverà; Lady D., liberata, è ancora viva, e dopo i primi soccorsi sul posto, l'ambulanza la trasporta all'ospedale Pitié-Salpétrière, dove arriva alle 2 circa. Per le gravi lesioni interne, viene dichiarata morta due ore più tardi.

La conferenza stampa per l'annuncio ufficiale della morte viene fatta alle 5.30 da un medico dell'ospedale, da Jean-Pierre Chevènement, dal Ministro dell'Interno e da Sir Michael Jay, ambasciatore del Regno Unito in Francia.

Verso le 14 il Principe Carlo e le due sorelle di Diana arrivano a Parigi per l'identificazione e ripartono 90 minuti dopo.

Il funerale


image
Il funerale

I suoi funerali furono seguiti dalle televisioni di tutto il mondo. Il 6 settembre 1997 all'Abbazia di Westminster si riversarono circa 3 milioni di persone; oltre un milione di bouquet furono lasciati davanti al suo appartamento a Kensington. Il pubblico presente al funerale gettò fiori al passaggio del feretro e per tutto il percorso; Elton John cantò una versione modificata per l'occasione di Candle in the Wind.

Diana è tumulata a Althorp in Northamptonshire su un'isola in mezzo al lago dal nome Round Oval.

Cause della morte

Sulla morte di Diana sono state fatte numerose ipotesi e sono state operate delle vere e proprie speculazioni mediatiche. Secondo la versione ufficiale l'autista Henri Paul era ubriaco e nella fretta di seminare i paparazzi ha causato l'incidente. L'ingegner Mauro Balestra, esperto tecnico giudiziario svizzero, specializzato nella ricostruzione di incidenti stradali, utilizzando recenti e sofisticati programmi di calcolo, ha sgombrato il campo da alcune supposizioni avanzate dopo quella fatidica notte del 31 agosto.[2]

La velocità della Mercedes S280 (di serie, non blindata) non poteva essere superiore a 150 km/h all'ingresso della curva dove la strada cambia pendenza e scende verso il tunnel del ponte dell'Alma. Su questo concordano i calcoli del computer e l'esperienza diretta. Una velocità superiore infatti avrebbe impedito alla vettura d'imboccare il tunnel, perché avrebbe sbandato prima, urtando il muro sulla destra. Secondo la ricostruzione al computer effettuata dall'ingegner Balestra, anzi, la vettura potrebbe essere arrivata sulla curva a una velocità prossima ai 110 km/h. Non sono poi così rari i parigini che tutti i giorni affrontano quel tratto di strada ad andature simili, anche se il limite in quel punto è di 70 km/h.

Un altro elemento è stato individuato con precisione: la S280 ha urtato il tredicesimo pilastro a 85-90 km/h. Non di più. E' a questo punto che si delinea la prima, grave, responsabilità di chi ha realizzato quelle infrastrutture stradali. Nonostante ogni giorno siano migliaiai i parigini che percorrono quel tunnel nei due sensi, i piloni non sono protetti né da "guard-rail" nè da barriere di cemento. Non a caso, le tracce dell'incidente del 31 agosto si mescolano a quelle di tanti altri urti contro le pareti e i piloni da parte di meno famosi automobilisti.

All'origine della sbandata non controllata del guidatore (con elevato tasso alcolico nel sangue e tracce di psicofarmaci riscontrati dagli esami medici) c'è una Fiat Uno bianca proveniente dal controviale che confluisce nel corso Albert 1er, urtata di striscio dalla Mercedes. In quel tratto di strada la segnaletica è carente. Non indica alle vetture che, come la Mercedes sopraggiungono veloci sulla strada a due corsie, dalla destra s'immette una via con diritto di precedenza. Infattti in mancanza di altra indicazione, lo stretto controviale, immettendosi da destra, ha la precedenza.

Il fatto di non aver utilizzato la cintura di sicurezza (la guardia del corpo seduta accanto al guidatore era l'unico ad indossarla e l'unico ad essersi salvato) da parte dei due passeggeri dei sedili posteriori (Diana e Dodi) ha diminuito in maniera drastica le loro probabilità di salvezza. I due infatti erano seduti in una zona dell'abitacolo rimasta integra e l'impatto contro un oscacolo stretto come un pilastro ha sì causato ingenti deformazioni della vettura (pericolose, semmai, per chi sedeva davanti), ma ha anche limitato di molto le decelerazioni sui passeggeri posteriori.

Secondo un'altra versione i servizi segreti inglesi avrebbero organizzato tutto. Nella galleria sarebbe apparso un fortissimo bagliore bianco che avrebbe accecato l'autista e causato l'incidente oppure una macchina (una Fiat Uno bianca) avrebbe tagliato la strada alla Mercedes di Diana. Questa ipotesi spiegherebbe anche il ritardo dei soccorsi (l'ambulanza è arrivata dopo più di mezz'ora). Il movente sarebbe stato che Diana era incinta di un bambino di origini arabe che quindi sarebbe diventato fratello dell'erede al trono (di recente è stata trovata una lettera scritta da Diana dove dice che crede che Carlo la voglia uccidere in qualche modo). Grande sostenitore di questa tesi è il padre di Dodi Al-Fayed, Mohammed Al-Fayed.

La prima morte collegata alla storia della Principessa, è stata quella della guardia del corpo Barry Mannakee, con il quale ebbe una relazione a Kensigton House. La guardia fu trasferita, e rimase successivamente vittima di un incidente in moto in Scozia nel maggio 1987[3].

Il fotografo James Andanson viene trovato morto nel 2004 in un bosco, a seguito di un presunto suicidio, nelle campagne francesi di Montpellier[4]. Alla sua morte fa seguito quella di Frederic Dard, lo scrittore al quale Andanson confidava d'esser stato presente con la sua Fiat Uno nel Tunnel de l'Alma.[5]

La principessa in una lettera scritta pochi mesi prima del decesso e consegnata all'ex maggiordomo accusa Carlo di volerla uccidere simulando un incidente d'auto. La missiva, a lungo ignorata, è stata acquisita dall'inchiesta in corso nel Regno Unito sulle cause della sua morte.[6]

L'intera vicenda è stata ripresa più volte in ambito cinematografico. Il primo film sul caso è di Francis Gillery, regista e scrittore, che ha girato Lady Died e curato un documentato libro. Sulla morte di Lady Diana, la band dei Cranberries ha composto la canzone Paparazzi on mopeds. La cantante del gruppo, Dolores O'Riordan, è stata molto colpita dalla morte della principessa che aveva conosciuto tempo fa, la quale si era anche congratulata con lei per il suo talento di musicista.

Note

1. ^ London Gazette, n. 54510 (p. 11603) 30 agosto 1996
2. ^ Simulazione 3D dell'incidente stradale
3. ^ http://www.dailymail.co.uk/pages/live/arti..._a_source=&ct=5.
4. ^ fonte: Martin Evans, Diana: Fiat driver "in the head", Daily Express, 9 luglio 2007, [1]
5. ^ fonte: http://www.comedonchisciotte.net/modules.p...rticle&sid=1053, 14 settembre 2007.
6. ^ Il Firenze, 11 luglio 2007, p. 16.










Fonte





 
Top
0 replies since 13/5/2009, 09:53   64 views
  Share