Milano Uccide la ex compagna davanti all'asilo del figlio mentre era in braccio a lei, L'ha colpita più volte con un coltello - lei lo aveva denunciato pochi giorni fa per stalking

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angelo7878
view post Posted on 24/6/2009, 11:19






23 giugno 2009 (ultima modifica: 24 giugno 2009)

In via Cova angolo via don carlo San Martino, periferia est

Mamma uccisa a coltellate dall'ex marito davanti al nido

La donna è stata colpita quattro volte. Il bambino di due anni, che aveva in braccio, salvato da un'educatrice

MILANO

Aveva ancora il suo piccolo in braccio, aggrappato al collo, quando è stata affrontata da suo marito davanti all'asilo comunale «Cova», nell'omonima via della periferia est di Milano, all'angolo con via Don Carlo San Martino. Un'educatrice l'ha salvato, quel bambino, strappandolo alle braccia della madre poco prima che l'uomo estraesse il coltello e si scagliasse contro di lei, fra il terrore delle altre mamme e dei bambini presenti.

È morta così Monica Marra, 33 anni, uccisa da Massimo Merafina, 45 anni, impiegato alle Poste, l'uomo che aveva sposato e dal quale da quattro mesi era separata. Tutto è iniziato poco prima delle nove di martedì, e si è concluso poche ore dopo con la morte della donna in ospedale, durante un disperato tentativo da parte dei medici, e l'arresto dell'uomo, fermato mentre cercava di salire su un tram, la camicia bianca sporca di sangue e la mente obnubilata dall'alcol.

IL BRACCIO FASCIATO

Sono le 8.50 quando Monica porta suo figlio all' asilo. Arrivata davanti alla scuola materna, però, trova Massimo che l'aspetta, elegante nell'abito gessato, una camicia bianca, il braccio sinistro stranamente fasciato. Massimo affronta Monica, che tiene il piccolo in braccio. Iniziano a litigare. Il cellulare di Monica squilla, lei risponde e Massimo perde la testa: comincia a picchiare la donna. Schiaffi, calci. Le urla delle mamme fuori dall'asilo costringono le educatrici a uscire dall'asilo.

SALVATO DALLA MAESTRA

Una di loro comprende che la lite sta degenerando: corre, strappa il bimbo dalle braccia della madre e lo porta dentro il nido, mentre Massimo Merafina perde completamente il controllo. L'uomo estrae dalla fasciatura un coltello da cucina e vibra quattro fendenti. La lama tocca il cuore della donna che crolla a terra: lui infierisce ancora su di lei, mentre dall'asilo qualcuno chiede l'aiuto dei carabinieri e del 118. Massimo scappa, lasciando Monica a terra agonizzante. L'ambulanza la porta in pochi minuti all'ospedale San Raffaele, dove i medici tentano l'impossibile con un intervento chirurgico. Monica muore mentre Massimo scappa, liberandosi della fasciatura e del coltello.

LA BREVE FUGA

I carabinieri diramano la segnaletica: Massimo ha molti precedenti penali, ha un passato di tossicodipendenza e alcolismo e la sua foto è negli archivi. Qualcuno lo vede in un bar, mentre beve una birra. I carabinieri in moto lo avvistano più tardi seduto su una panchina, alla fermata del tram di viale Corsica. Si avvicinano, parcheggiano le moto. Merafina capisce che i militari sono lì per lui: cerca di saltare sul tram 27, ma l'autista comprende che sta succedendo qualcosa di brutto e non apre le porte. I carabinieri bloccano Merafina, lo identificano, lo arrestano. Non sa, Merafina, che intanto Monica è morta. Il bambino è stato temporaneamente affidato ai servizi sociali. Il pm di Milano Ester Nocera chiederà mercoledì la convalida del fermo; l'accusa è di omicidio. L'uomo non ha spiegato il motivo del gesto, probabilmente legato alle liti familiari, alla separazione e a problemi per l'affidamento del piccolo.
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estratto da qui

 
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