GUINEA: SI AGGRAVA BILANCIO, 157 MORTI ALLO STADIO

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Ramses_75
view post Posted on 29/9/2009, 14:32




DAKAR - E' salito a 157 il numero delle persone uccise dai militari nella sanguinosa repressione di una manifestazione dell'opposizione, ieri, intorno e dentro lo stadio della capitale della Guinea. Nel contempo, in base alle indicazioni di fonti ospedaliere, sono stati registrati almeno 1.253 feriti. Thierno Maadjou Sow, presidente dell'Organizzazione guineana di difesa dei diritti umani ha comunicato le nuove cifre, sottolineando che il bilancio non include le persone uccise nello stadio '28 Settembre' i cui corpi non sono stati portati negli ospedali.


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E' finita con un bagno di sangue nello stadio della capitale della Guinea, denominato '28 settembre', una manifestazione non autorizzata dell'opposizione, organizzata per protestare contro la giunta militare salita al potere nove mesi fa con un colpo di stato.

Nel corso della giornata migliaia di persone si erano radunate nello stadio di Conakry nonostante l'imponente dispiegamento di soldati e poliziotti, per contestare la ventilata candidatura alle presidenziali di gennaio del capo della giunta militare, il capitano Moussa Dadis Camara, leader dei golpisti al potere dal 23 dicembre 2008. E qui l'esercito è intervenuto in forze, ha sparato ad altezza d'uomo, ha ucciso decine di persone e ne ha ferite un numero imprecisato. La tensione era alta fin dalla mattina quando le forze di sicurezza avevano preso posizione a tutti i maggiori incroci stradali della capitale, con auto della polizia e veicoli militari. Chiusi i distributori di benzina, sbarrati la maggior parte dei negozi. Gli oppositori, a centinaia, erano arrivati lo stesso e neanche l'intervento brutale dei militari con lacrimogeni e manganelli era riuscito a disperderli. A poco a poco lo stadio, capace di 25.000 posti, aveva cominciato a riempirsi fino a quando la gente aveva gremito anche il prato. A questo punto, secondo testimoni e personale di Organizzazioni non governative (Ong), sono cominciati i colpi d'arma da fuoco. Nelle ore successive al Centro ospedaliero universitario di Donka, il più grande nosocomio di Conakry, hanno cominciato ad essere portati morti e feriti. "E' una macelleria... Un massacro... Ci sono decine di cadaveri", ha detto un medico al telefono. Difficile avere cifre certe. Stando a varie denunce i corpi dei manifestanti uccisi vengono portati via dagli ospedali e nascosti in campi militari e nelle caserme. Le autorità, secondo fonti dell'opposizione, non vogliono che si sappia l'entità della strage. Intanto sia da Parigi sia da Washington sono giunti severi ammonimenti alla giunta militare. Gli Stati Uniti si sono detti "profondamente preoccupati" per le violenze in Guinea e hanno chiesto alla giunta militare al potere di dare prova di moderazione. La Francia ha condannato "con la più decisa fermezza" la "violenta repressione" messa in atto dall'esercito della Guinea ed ha chiesto ai militari di ribadire la loro volontà di restituire il potere ai civili. La giunta aveva vietato la manifestazione ufficialmente per non turbare l'ordine pubblico a pochi giorni dalla festa dell'indipendenza, il 2 ottobre. Ma "le forze vitali" del Paese (partiti, sindacati e società civile) non l'avevano annullata, forti dell'appoggio della comunitàinternazionale che sta facendo pressioni su Camara affinché rispetti l'impegno a non candidarsi alle presidenziali e lasci il potere ai civili. L'intenzione dei militari oggi è apparsa più che evidente. Tra le decine di feriti e arrestati vi sono anche due leader dell'opposizione: Cellou Dalein Diallo, capo dell'Unione delle forze democratiche della Guinea e candidato alle presidenziali, e Sidya Touré, capo dell'Unione delle forze repubblicane. Secondo voci non confermate le loro case sono state saccheggiate in nottata da i militari.


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