La Barale la dice tutta: Raz, la droga e il tradimento

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view post Posted on 1/4/2010, 20:57
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Notizia del 1 aprile 2010 - 09:30Da aprile condurrà "La Pupa e il Secchione". Intanto, in un'intervista, si toglie qualche sassolino...




Paola Barale torna alla ribalta. E lo fa con una prima serata grazie alla conduzione de La pupa e il secchione, dal 18 aprile su Italia 1. Ma anche con un'intervista e un servizio fotografico su Chi in cui sembra finalmente togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Primo fra tutti quello sulla storia del tradimento di Raz (suo compagno da 8 anni) con Kasia Smutniak, compagna a sua volta di Pietro Taricone, il quale ha dichiarato che se incontrasse Degan gli tirerebbe un pungo. Ma «che lo faccia quando non ci sono io», dice Paola, aggiungendo che in quell'occasione il suo uomo non è stato "molto furbo a farsi beccare dai paparazzi". Lei, ammettendo per ipotesi che abbia anche fatto qualcosa, se non altro è stata più furba. E poi vorrebbe che l'incontro con la Smutniak la «lasciasse indifferente».

E il condizionale è d'obbligo perché, ovviamente, non è così: «Ho preso le mie mazzate - dice Paola - Fa ancora male parlarne, ma quella sofferenza mi è servita a crescere». E adesso, ripensando all'intera situazione dice che è il minimo che potesse capitare, visto che nello stesso periodo dell'allontanamento fra lei e Raz, la Barale racconta di aver perso una sua grande amica, malata di tumore al polmone, in appena due mesi. Due mesi in cui le è sempre stata vicina, fino alla fine.

Fortuna che oggi si sente appagata, sia sessualmente sia sentimentalmente: «Amo sentirmi donna e femmina. Ma oltre all'intesa sessuale col partner cerco anche quella creativa, cerebrale». Crisi superata, dunque? «Sì. Finalmente sto cominciando a capire l'amore, un viaggio incredibile. È un sentimento in evoluzione, che non si deve confondere con la passione. L'amore è un "lavoro non retribuito": bisogna impegnarsi e non aspettarsi che gli altri ci amino nello stesso modo in cui amiamo noi».

Infine, tanto per non lasciare nulla al non detto, non spiegato, Paola ci tiene a precisare che ormai non legge più quello che di falso scrivono i giornali. Come per esempio quando si disse che era omosessuale: «Questione totalmente inventata, ma se qualcuno pensa che io sia gay, faccia pure», o come quella storia, assai più pesante, sulla droga: «Tutto è nato da un episodio avvenuto all'isola d'Elba, nell'agosto 2002 (una soffiata anonima alla polizia sul possesso di droga, coca ed erba, da parte della coppia , ndr) strumentalizzato dai giornali che hanno gonfiato la vicenda. La prova è che abbiamo fatto causa. E l'abbiamo vinta». Ma comunque questa voce l'ha danneggiata «certamente». Unica cosa positiva, il fatto di aver capito - scriveva allora la Barale in una lettera al Corriere della Sera , «che molte persone che pensavo fossero amiche sincere e leali, in realtà erano legate a me solo da interesse e opportunismo». Ora quelle persone non fanno certo più parte della sua vita.



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