CITAZIONE (Shin80 @ 7/4/2010, 13:24)
Eh vabbè...quando non si sanno certe cose, quando non si riesce a "vedere" certe cose, si ha per forza una visione incompleta e obsoleta della realtà.
La pensano quasi tutti come voi da sempre, e guarda caso i problemi non li abbiamo mai risolti: mai venuto il dubbio che forse è perché a pensarla così si sbaglia??
Tra l'altro non avete neanche capito l'esempio della macchina, che non è la macchina in sé, ma il meccanismo del comprendere una situazione/problema, che porta alla realizzazione del giusto pensiero/intenzione che porta ad agire in modo tale che poi il problema non si presenta più.
Perché se una cosa succede, succede sempre e solamente per insegnarci qualcosa, e cioè come vedere la realtà nel modo giusto ed agire di conseguenza per superare quella cosa, in modo che quella cosa non si presenti più. Perchè per imparare una cosa abbiamo bisogno di fare esperienza di essa. Se non ne sappiamo niente, non ce l'abbiamo soto agli occhi, come facciamo a capirla?
E questo vale per ogni cosa, dalle cazzatine come farsi venire i calli ai piedi perché si portano scarpe strette, o farsi rigare la macchina, alle cose più serie come le malattie mortali, i tumori, il cancro, le violenze, gli omicidi e la morte.
Io sono sempre stato uno che non parla di quello che pensa, che ha difficoltà ad esprimersi, a buttar fuori i sentimenti repressi che poi ristagnano dentro, e a chiedere ciò di cui ha bisogno. Bene: sono andato avanti così fino al 2008, quando per un boccone di traverso stavo soffocando. Subito ho avuto difficoltà ad ingerire i cibi, tanto che nel periodo successivo ho perso diversi chili per la difficoltà a mangiare. Questa difficoltà a mangiare non spariva, il che non avrebbe senso, visto che non ho nessuno male fisico, e lo spavento del soffocamento era sparito subito. Poi ho capito la relazione ingerire cibo - tener dentro le emozioni e non esprimersi. Visto che il corpo era giù "saturo" di emozioni represse, ormai faceva fatica a prendere dentro di sè anche la materia.
E l'incidente del boccone di traverso è stato l'elemento scatenante che IO STESSO mi sono attirato col mio comportamento, un incidente che con le sue conseguenze (difficoltà a mangiare) mi ha costretto a riflettere sulla mia condizione e a modificarla.
Ora va meglio, ma non sono ancora tornato alla normalità, perché non è che si riesce a cambiare da un giorno atteggiamento e abitudini che durano anni; e vedo che la cosa migliora o peggiora a seconda di come riesco a esprimermi o se tendo ancora a soffocare le emozioni.
Stesso dicorso, ad esempio per quelle persone che si tengono tutto dentro, fanno così per anni, e poi da un giorno all'altro si trovano un tumore che non gli lascia scampo. Questo perché non sono riuscite a superare la loro condizione, allora il corpo è saturo e cede di schianto. Ma il tumore o la malattia non sono una condanna: spesso sono l'ultimo segnale di avvertimento che si ha a disposizione per capire la propria condizione e cambiarla. Se ci si riesce, allora si guarisce, è gia successo: ci sono casi di remissione della malattia non dovuti alle cure mediche. Chi invece debella la malattia con le medicine, ma non riesce a correggere il suo problema, presto o tardi si ammala di nuovo. Quante volte si sente di gente operata con successo di tumore, che poi dopo qualche anno se ne ritrova un altro, magari più grave? Se la malattia è terminale, allora vuol dire che la persona non è in grado di risolvere il suo problema in questa vita, ed è ora per lei di passare oltre. Nella vita seguente, ci riproverà.
Questa meccanismo vale anche per la società intera. E' ovvio che se ciascuno capisce una cosa, contribuisce al superamento di quel problema per la società intera, perché ognuno è la società. Non siamo tante piccole isole separate dale altre, quello che facciamo influenza gli altri e viceversa.
Ma no, sicuramente avete ragione voi: è tutto scollegato, queste cose cadono così dall'alto, succedono senza un motivo e non servono a niente, viviamo qui per fare niente, per imparare niente, vivamo solo per crepare sperando che 'ste cose non ci tocchino perché sono fuori dal nostro controllo, tanto è sempre stato così e sempre sarà così...E sicuramente sarà così finché non ci svegliamo e capiamo le cose!
Ma cazzo sono migliaia di anni che andiamo avanti con questo pensiero e non ha mai funzionato! Possibile che ancora non lo avete capito?? Come fate a non vedere le cose in prospettiva?? Come fate a non capire che che tutto il male che c'è dipende solo dal nostro modo sbagliato di vedere le cose?? Come fate a non capire che tutto quello che succede è sempre diretta conseguenza del nostro modo di vedere le cose e di porsi verso di esse???
Quest'ultimo post lo concordo pienamente con Shin...
Molto spesso i primi a fare del male alla propria persona siamo noi stessi commettendo crimini di chi che sia varia importanza, ed infondo noi chi siamo per giudicare?
E' pur vero però che se non ci fosse nessuno a giudicare le nostre azioni questo sarebbe un mondo allo sbaraglio. Il problema di fondo secondo me è un altro, non possiamo parlare degl'anni precedenti al nostro come il 10 a.C, ne del 1478, perchè noi non esistevamo, non c'eravamo quindi non possiamo che avere u resoconto viziato dal passato di una terza persona che lo racconta nonostante egli cerchi di essere il più imparziale possibile, ciò che scriverà trascinerà sempre qualche personale emozione o storia; però possiamo cercare di analizzare ciò che viviamo.
Prima di poter considerare l'idea se sia giusto pensare che una persona dopo aver commesso un crimine di tale portata possa sperare di vivere una vita normale, prima di considerare l'ideaq che lui si sia potuto redimere da ciò che ha fatto, ecc.. bisognerebbe parlare di chi è chiamato a "giudicare" questi atti, di gente che passa anni in galera essendo innocente e assassini che stanno liberi x la città a continuare a commettere omicidi, ma la realtà dei fatti è che questo continuerà sempre a succedere, puntare il dito contro chi ha sbagliato, giudicare, buttare la chiave della cella, la pena di morte e quant'altro non cambierà la realtà che tutto questo continuerà ad esistere. In alcuni stati dell'America esiste la pena di morte, ma questo non mi sembra che cambi le cose, le persone continuano ad uccidere, rapinare, stuprare.
La realtà è che non sarà un nostro giudizio, un occhiataccia o un chiudere le persone dentro una cella a cambiare il decorso della storia.
Io credo nelle persone che sbagliano e si redimono.
Io credo nelle persone che sbagliano e continueranno a farlo.
Io credo nelle persone che non sbagliano e pagano le conseguenze degl'atti sbagliati degl'altri.
Ma credo anche che un giorno dovrai fare i conti con qualcuno che sia Dio, Allah, Buddha o qualsiasi altra entità possa esistere o uno si ritrovi a credere.. infondo chi sbaglia paga, o in vita o in morte ci sarà sempre una giustizia imprescindibile da noi esseri umani a cui un giorno dovremo fare rapporto.
Capisco pure che una madre, una moglie, un figlio o chi che sia a cui è stato ucciso, massacrato, derubato, violentato un caro sia difficile da sopportare, capire o semplicemente sopportare, e forse io stessa la penserei diversamente. Ma sono profondamente convinta che chi fa del male, prima o poi verrà ripagato con lo stesso, ma che non sarò io ad infliggergli, perchè così facendo mi macchierei del suo stesso torto, quindi lascio ai recidivi, i rancorosi, i trogloditi, e gl'inetti le idee retrograde, io preferisco pensare che ad una seconda possibilità non si possa non si debba dir di no, perchè infondo quel che hai fatto lo porterai sul corpo per sempre e ne dovrai fare i conti tutti i giorni.