La deflorazione dell'infibulata

AFAR o DANACHILI (Somalia - Etiopia)

L'infibulazione consiste nella cucitura della vagina lasciando soltanto un forellino per la fuoriscita dell'urina e del sangue mestruale.

Durante la prima notte di nozze le ragazze vengono sottoposte ad un'altra operazione, più crudele della prima. Lo sposo che si vanta in giro di essere lui stesso con la sua potenza virile a deflorare la moglie infibulata, in effetti invece, essendo ciò materialmente impossibile, è costretto a condurre la sposa dallo stregone, il quale provvede con falli di legno di varia misura, a riportare la ragazza alla sua situazione originaria.

Lo sposo, infine, porta la moglie a casa e invece di curarla, fermando il sangue che gronda copioso, pretende l'accoppiamento la stessa notte delle nozze, procurandole un dolore ancora più intenso.

In molti altri casi è lo stesso sposo che con sadismo, opera la ragazza con un pugnale accuminato e poi gioiendo del sangue che esce dalla ferita, penetra impietosamente la vagina.

....mamma mia Shanty!!!
mi ero alzato con la voglia di fare l'amore ma dopo queste "dolcissime "nozioni sugli usi sessuali di queste popolazioni quella voglia mi è sprofondata via....potrei denunciarti per procurata scomparsa di passione e voglia di sesso....

....cerca di rimediare eh...sempre che tu sia in grado di farlo!!!

Buon 15 agosto

Stronzooo!!

madò

L'infibulazione è una pratica antichissima ma purtroppo ancora oggi, in quest'era moderna e nonostante i fiumi di immigrazione verso la cosiddetta "civiltà", sono fin troppe le giovani costretta a questa tortura, perchè altro non è. In alcune zone oltra alla cucitua si provvede al taglio del clitoride, costringendo quindi la donna a non provare in assoluto e mai, alcun piacere fisico (oltre al fatto del danno psicologico). Solo ultimamente in alcuni stati (come Francia e America) sono state promulgate leggi che dichiarino punibili penalmente questa pratica.

Si può purtroppo aggiungere che non solo possono toglierle il clitoride ma anche le grandi labbra.
Be ma anche in Italia è vietata penalmente questa pratica e non solo, anche in tantissimi altri paesi industrializzati e più "civili" questa pratica è vietata penalmente.

Assolutamente inconcepibile una pratica del genere

Pur essendo penalmente perseguibile, a tutt'ora questa pratica continua ad essere eseguita.

Oltretutto l'infibulazione ha delle ripercussioni anche sulla nascita dei figli, l'apertura effettuata dopo la consumazione del matrimonio non è sufficiente per procedere dal parto, dalla nonna verrà quindi effettuata un'altra incisione e dopo il parto,la donna subirà nuovamente l'infibulazione e così via.

Le mutilazioni genitali femminili (MGF) sono vietate e penalmente sanzionate specificatamente in Italia dalla legge n. 7 del 9 gennaio 2006.

Le donne però non erano prive di protezione penale dalle MGF in Italia prima della legge citata.

Sono numerosi gli articoli del codice penale preesistenti in base ai quali le MGF sono represse penalmente.

Meglio comunque una legge ad hoc.

Nel 2003 a Maputo in Mozambico 53 Stati africani aderenti all'Unione Africana (OUA) il 12 luglio hanno approvato un Protocollo aggiuntivo alla Carta Africana dei Diritti Umani e dei Popoli sui Diritti delle Donne in Africa.

Questo Protocollo vieta e condanna tra l'altro la pratica delle MGF all'interno degli Stati aderenti alla OUA.

Lo stesso Protocollo prevedeva di entrare in vigore in tutti gli Stati dell'OUA dal momento della sua ratifica da parte di almeno quindici Stati.

Il 26 ottobre 2005 il Protocollo aggiuntivo alla Carta Africana dei Diritti Umani e dei Popoli sui Diritti delle Donne in Africa ha ottenuto la quindicesima ratifica necessaria per la sua entrata in vigore.

Si prospettano tempi migliori almeno per quanto riguarda i 28 Stati africani dove vengono praticate le MGF.

Il percorso è ancora molto lungo come tutto ciò che chiede profonde mutazioni culturali presso popolazioni che seguono tradizioni millenarie.

Ognuno, anche io, dà il contributo che vuole e che può perché la donna sia rispettata nella piena integrità fisica.