Partita di biliardo (Primo racconto), Raccolta sadomaso di Geko1965

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Linfa
view post Posted on 19/8/2006, 21:58




INTRODUZIONE

Contrariamente a quanto si può pensare, in una coppia, ci vuole un’ottima intesa per vivere l’amore attraverso esperienze sado-maso senza brutti incidenti.
In un rapporto sadomasochista in cui ci sia una certa complicità (altrimenti lo chiameremmo violenza sessuale con l’aggravante delle sevizie) è il soggetto masochista ad avere il controllo della situazione, in quanto la quantità, la varietà e la “crudeltà” delle situazioni dipendono solo dai suoi desideri, dai suoi limiti.
Un sadico può fare tutto quello che gli salta in mente, a patto che questo rientri nelle situazioni accettate dall’altro, e dovrà fermarsi quando lo deciderà quest’ultimo. Il masochista può abbandonarsi completamente nelle mani del suo compagno, lasciarsi usare senza prendere alcuna iniziativa, mentre invece il sadico deve stare vigile e attento a non procurare danni fisici alla sua vittima, che in molti casi è impossibilitata a impedirlo, non può dunque “perdere la testa”.

Nei brevi racconti che seguiranno cercherò di descrivere alcuni modi di “interpretare” il rapporto sado-maso. Ho usato il termine “interpretare” perché, in realtà, si tratta di una messa in scena, di una recita dove ognuno fa la sua parte.
E’ infatti tutta scena supplicare < No! Basta! Slegami! Non ne posso più! etcc.> serve ad enfatizzare il momento e a eccitare il partner, in realtà nessun masochista vorrebbe che il gioco smettesse appena lo chiede lui, a meno che il gioco non si stia facendo troppo pesante, allora il tono di voce cambia improvvisamente. In genere questo non è necessario perché i due partners si conoscono bene.
Sono altrettanta scena le offese che il “master” (padrone) dice per umiliare e spaventare la sua “slave” (schiava).

Nei racconti che seguiranno il lettore noterà senz’altro che sono sempre le donne al posto della “vittima” e gli uomini nella parte dei “carnefici”. Questo ricalca il mio modo di vedere le cose, non certamente la realtà, dove sappiamo bene che i sadici e i masochisti sono da entrambe le parti.
Secondo il mio punto di vista però fa parte della mentalità maschile il desiderio di “possedere” la donna, magari contro la sua volontà, e di “vendicarsi” del potere che in lei in fondo riconosce, facendole del male. In realtà, in base a quanto abbiamo esposto precedentemente, nel gioco sadomasochista di coppia, questo potere è ancora saldamente in mani femminili.
Ho inoltre la convinzione che, in quasi tutte le donne, il “pensiero” di essere violentate e possedute da uno o più sconosciuti produca una particolare eccitazione. Ovviamente nessuna lo desidera veramente, perché non è affatto piacevole, ma prova piacere ad immaginarlo. I condizionamenti subiti da una rigida educazione o da una società moralista possono però portare a negare con forza tale affermazione.
Anche se la donna si è liberata di molte catene e tabù imposti da secoli alla sua figura, io ritengo che il fatto di venire “usata” a scopi sessuali da un uomo, contro la sua volontà, le permetta di mostrarsi scandalosamente, essere volgare e fare cose “proibite” che altrimenti si vergognerebbe di proporre. Ripone tutte le responsabilità sul maschio che la sta “violentando”.
Molte coppie all’apparenza normali, quando possono, si trasformano in terribili padroni/e e sottomesse schiave/i.
Lui e lei ordinano sul catalogo la frusta di cuoio o vanno nei sexi-shop a comprare manette e altri accessori.

Stranamente, quando in tempi moderni, tv e riviste parlano di sado-masochismo, lo fanno riferendosi in genere a:
-Donne vestite di pelle e lacci, riferendosi all’abbigliamento sado-maso-feticista.
-Uomini che pagano donne “padrone” per farsi torturare e seviziare.
Dicono che quest’ultimi cerchino in questi rapporti di scaricare le eccessive responsabilità lasciando gestire completamente la situazione all’altro. Come spiegazione è plausibile, ma è innegabile che molte persone amino raggiungere il piacere attraverso il dolore punto e basta. Non so esattamente dove e quando questo nasca, so che è una sensazione, un desiderio che ti prende già da ragazzina.
Il fatto poi che si parli sempre di uomini che pagano mercenarie per tali scopi potrebbe dipendere dal fatto che da sempre l’uomo è stato più libero di muoversi fuori dall’ambito familiare, meno limitato da assurdi tabù e più autosufficiente dal punto di vista economico. Anche se in questi ultimi decenni un certo numero di donne ha imparato ad apprezzare il maschio “a pagamento”, il fatto di “andare a puttane” era e resta un fenomeno maschile di sopraffazione sulle donne.
In alcune società si puniva la donna che si era macchiata di “colpe” sessuali costringendola a prostituirsi, e non solo in passato. Questo si riallaccia al fatto che farsi legare al letto dal proprio marito/compagno e essere scopate con violenza da alla donna un senso di “liberazione”, in quel momento non è “responsabile” di quello che succede e ne può godere senza provare sensi di colpa.
Inoltre è difficile che un marito riesca a trasformare la propria mogliettina in una inflessibile e crudele padrona, mentre è più facile che pian piano riesca a farle apprezzare il piacere di essere la sua “moglie-schiava”, ovviamente solo a letto.
Dalla parte opposta se un uomo non ha già particolari propensioni verso l’una o l’altra sponda, sarà più facile che la moglie masochista lo convinca a incularla selvaggiamente riempiendola di insulti, piuttosto che fargli accettare di essere frustato e appeso per le palle….


Vorrei a questo punto porre l’attenzione del lettore meno smaliziato sul fatto che quelle che sembrano dolorose e terribili sevizie, in realtà non lo sono. Lasciamo da parte i video dove si vedono aghi e chiodi piantati in varie parti del corpo; Soffermiamoci su rapporti tra persone che il giorno dopo vanno regolarmente a lavorare…
Se, per esempio, prendete una donna all’oscuro dell’universo perverso dei sadomasochisti e, senza quella atmosfera che in genere si crea negli incontri sado-maso, le applicate delle mollette sulle labbra, sui capezzoli e sulla fica, questa si spaventerà e urlerà per il dolore, descrivendolo insopportabile. Una donna eccitata e cosciente di quello che sta facendo non lo troverà affatto insopportabile, e, comunque, levate le mollette non rimane alcun segno.
Oppure volete fare colare cera bollente da una candela sulle tette e sul culo di vostra moglie? Vi dirà che siete matti, che fa sicuramente molto male e che potreste ustionarla. Niente di tutto ciò, se prendete una candela non troppo grossa (per evitare un’accumulo eccessivo di cera) e lasciate cadere la cera da una altezza non inferiore a 25-30cm non ci sarà alcuna conseguenza, in compenso il tutto piacerà molto a entrambi.
Le legature con corde, cinghie e/o catene sono altrettanto innocue se praticate con attenzione, evitare la sospensione se non si è esperti. Questa pratica necessita di particolari attenzioni, ma può dare molte soddisfazioni.
Un ultimo discorso da fare è relativo alle “mostruose” dilatazioni che a volte si vedono in foto e/o video.
Lasciando da parte casi estremi, le pareti della vagina e lo sfintere possono dilatarsi in modo incredibile se “allenati” e correttamente lubrificati, ovviamente il fattore eccitazione conta moltissimo. Non è il caso di farlo troppo frequentemente.
Tra le possibili varianti dei rapporti sado-maso vi sono anche quelle relative alla visione/manipolazione etcc degli escrementi e/o dell’urina che non troverete nei racconti che seguono perché onestamente mi fanno schifo
ANTEFATTO

Belinda aveva avuto altre esperienze sado-maso, ma nessuno come Tano sapeva darle quella carica che la spingeva ai limiti della sopportazione fisica.
Con Tano si sentiva amata e al sicuro, per quanto possa sembrare paradossale, lui le dava la certezza che non le avrebbe mai fatto del male.
Tano conosceva i limiti di Belinda e sapeva come farla impazzire, come dosare le parole, come umiliarla. Lei poteva rilassarsi e godere appieno il piacere che il suo essere masochista poteva darle.
Tano dal canto suo aveva scoperto proprio con Belinda una vena sadica che non sapeva di avere. Insieme avevano sperimentato tutta la varietà di situazioni e di emozioni che il rapporto sado-maso possono dare.
L’incontro con Manuel e Cristel aveva dato il via ad una serie di esperienze nuove ed eccitanti, dove prevaleva il rispetto reciproco, a dispetto delle torture cui i due uomini sottoponevano spesso Cristel e Belinda.
Cristel e Manuel erano molto attratti dai giochi sado-maso, ma l’uno non era profondamente sadico e l’altra era più una troia-nifomane che una vera e propria masochista.
Infatti nei racconti che seguono sarà sempre Belinda a subire le sevizie più “forti” e Tano a infliggerle.







PRIMO EPISODIO - Partita a biliardo

Il corridoio della grande Villa era ideale per un incontro a 4, spazioso, arieggiato, ma contemporaneamente tetro. Inoltre la Villa si trovava in un luogo isolato, e la probabilità di essere interrotti da persone estranee era praticamente nulla.
I grandi lampadari veneziani avrebbero illuminato la scena discretamente. Così Manuel e Tano decisero che l’incontro si sarebbe svolto il sabato successivo. Cristel e Belinda, l’una bionda e l’altra mora, sapevano cosa le aspettava ed erano già eccitate. Non era la prima volta che se la spassavano insieme, ma l’occasione di avere a disposizione quella grande casa li stava stuzzicando tutti e quattro in modo particolare.
Tano e Belinda arrivarono alla Villa verso le nove di sera, Manuel li stava già aspettando con Cristel. Appena entrate le due ragazze spalancarono gli occhi per la sorpresa, sapevano bene, invece, che di li a poco avrebbero spalancato ben altro.
I due uomini le accompagnarono al piano superiore.
Alla fine della scala marmorea si apriva il corridoio al centro del quale c’erano da una lato due tavoli bianchi e dall’altro un grande tavolo da biliardo.
Manuel e Tano invitarono senza mezzi termini le donne a spogliarsi e queste eseguirono sotto gli occhi divertiti dei due maschi.
Belinda era mora, non molto alta, ma aveva un culo stupendo e due tette che sembravano fatte apposta per essere torturate.
Cristel era bionda, alta e ben fatta. Sotto il suo ventre piatto spuntava un ciuffo di peli biondi che facevano tanto eccitare Manuel, che non perse occasione per tirare violentemente a se la donna prendendola proprio per la peluria. Cristel lanciò un grido, poi si lasciò baciare con passione.
Indossava scarpe con tacco, un corpetto che lasciava in basso fuoriuscire la passerina bionda e in alto due tettine piccole e rotonde. Al collo portava un piccolo collarino di cuoio rosso con una catenelle di metallo dorata che si infilava maliziosa tra le tette.
Belinda invece portava un reggiseno di pelle nera che lasciava fuori i seni abbondanti e uno slip dello stesso materiale con un’apertura sistemata nel posto giusto.
Quando entrambe rimasero pressoché nude i due uomini, ancora vestiti, ordinarono loro di avvicinarsi alla grata in ferro battuto che chiudeva il vano scale, e qui le ammanettarono scegliendo un punto piuttosto in basso, così da costringerle a stare inchinate.
Mentre Manuel insultava le due donne dicendo ogni tipo di volgarità e promettendo loro che le avrebbe fatte urlare di dolore, Tano si era spogliato completamente. Non aveva una gran fisico, ma due spalle ampie e due grandi mani non promettevano nulla di buono.
Dal basso ventre pendeva un cazzo non lungo, ma considerevolmente grosso. Non mostrava ancora segni di eccitazione perché le due belle fiche che aveva davanti non erano uno spettacolo nuovo per lui.
Sull’antico cassettone che era poggiato alla parete destra c’erano delle racchette da ping-pong con la copertura di PVC morbido che le rendeva silenziose durante il gioco, ma sicuramente non altrettanto dolci se usate per altri scopi.
Tano si era impossessato di una racchetta rossa e, avvicinandosi pericolosamente alle due ragazze minacciava di far diventare le loro chiappe altrettanto rosse. Mentre Manuel si levava i vestiti rimanendo anche lui nudo, Tano prese di mira il culo di Belinda e fece partire un colpo di racchetta che centrò la parte destra del sedere con un sonoro schiocco. La donna lanciò un urlo che risuonò nelle stanze vuote e quando, subito dopo, un altro colpo la raggiunse , il secondo grido si mischiò all’eco del primo. Cristel seguiva la scena con crescente eccitazione, aspettando che venisse il suo turno.
Nel frattempo Manuel aveva impugnato a sua volta una racchetta. Era biondiccio e il pelo che aveva sparso un po’ ovunque si evidenziava controluce.
Era di bassa statura e dotato di un cazzo curvo e sottile.
Tano si accucciò leccare il culo di Belinda che stava prendendo un colorito rossastro, e già che c’era, non disdegnò di dare un paio di passate con la lingua anche in mezzo allo spacco facendo mugolare di piacere la ragazza.
Invitava il suo complice a fare lo stesso con la bella Cristel, e Manuel non se lo fece ripetere due volte, colpì la ragazza con tre colpi consecutivi che la lasciarono senza fiato. I due uomini continuarono a colpire i culetti esposti, senza che le ragazze potessero sottrarsi ai colpi.. Queste sottolineavano ogni colpo con urli sempre più alti che si alternavano eccitando i loro aguzzini.
Smisero solo quando il colore rossastro tendeva ormai al violaceo. Slegarono le due femmine e le fecero inginocchiare davanti ai loro cazzi eccitati.
Belinda e Cristel cominciarono a leccare le verghe, ingoiandole tutte e non dimenticando di leccare di tanto in tanto i coglioni.
Tano fece alzare Belinda e la fece mettere su un lato del tavolo da biliardo, con i seni appoggiati al panno verde. Manuel fece altrettanto con Cristel posizionandola sul lato opposto e iniziando a sfotterla da dietro. Le due ragazze si scambiavano baci e si leccavano a vicenda la bocca, mentre i due maschi le sbattevano da dietro urlando rispose Tano Manuel acconsentì prendendosi Belinda e facendola salire sui tavoli bianchi poco più in là.
Da un cassetto del mobile prese una corda e cominciò a legare la sua vittima. Facendo passare la corda un paio di volte sopra il ventre liscio e sotto il tavolo la immobilizzò. Eccitato legò stretti i due seni, che ora sembravano ancora più grossi, fece poi passare una corda in bocca alla ragazza e successivamente, tirandola da dietro la schiena la fece passare sopra la fica, completando con un nodo al centro dei seni.
Belinda si lamentava sommessamente, ma Manuel sapeva bene che la cosa le piaceva. Cominciò a leccargli i capezzoli che sporgevano in modo anormale, erano di un rosso cupo, perché le corde strette vi facevano accumulare il sangue. Voracemente scese a leccare quello che la corda lasciava fuori della fica, e questo fece eccitare Belinda. L’eccitazione era così evidente che Manuel cominciò a dare dei morsi sull’interno delle cosce, il dolore era acuto, ma lei non poteva muoversi più di tanto perché ogni movimento le procurava dolore in altre parti del corpo.

Intanto Tano stava seviziando Cristel. L’aveva fatta stendere sul tavolo da biliardo e, passando attraverso le buche d’angolo due corde, le aveva legato i polsi ai due angoli dal tavolo.
Davanti a lui si spalancava la fica parzialmente depilata di Cristel. Prese una stecca da biliardo e, usandola dalla parte dell’impugnatura, la infilò una prima volta lentamente nella fica, lubrificandola pe benino, poi cominciò a giocare. Dava dei dei colpi come se stesse colpendo la palla. Prendeva la mira e tach!
Ad ogni colpo la donna sobbalzava e gridava di smetterla, ma otteneva l’effetto opposto.
Ogni due o tre colpi Tano tirava fuori la stecca dalla passera umida e, rigirando la stecca dalla parte più sottile, colpiva con forza i capezzoli eccitati facendo strillare la povera Cristel.
Tano usava la stecca con maestria dandole l’effetto frusta, arrivando giusto-giusto sulle punte dei seni oppure sulla parte laterale molle.

I 4 amici fecero a questo punto una pausa per permettere alle due ragazze di riposare. Stese su un provvidenziale tappeto si accarezzarono a vicenda e lambendosi i seni con la lingua. Belinda aveva delle striature violacee tutt’attorno alle mammelle, lasciati dalle corde che Manuel le aveva appena tolto, mentre Cristel aveva delle chiazze rosse laddove erano arrivati i colpi di stecca.
Vedendo le due troie leccarsi amorevolmente e baciarsi Tano decise di riprendere i giochi.

Prese Belinda per un braccio e la fece salire sul tavolo da biliardo
rivolto a Manuel
Manuel si trovava di fronte a Belinda appoggiato al bordo del tavolo, tirandola giù per le braccia la invitava a leccargli l’uccello Belinda sapeva che di li a poco avrebbe sofferto, ma la situazione era molto eccitante. Cristel le leccava profondamente il culo, mentre lei leccava avidamente il cazzo di Manuel
.
Belinda cominciò a godere come una pazza, ma sentendo Tano che frugava tra le palle del biliardo tutta l’eccitazione sparì, lasciando il posto ad una nuova forte sensazione, un misto di paura ed eccitazione che lei ben conosceva. Tentò
di divincolarsi, ma Manuel la teneva saldamente.
Tano piazzò le palle sul panno verde e le sistemò con all’apposito triangolo ordinandole bene fece tutto molto lentamente rendendo l’attesa insopportabile.
Tano prese in mano la palla nr. 1 .
Si avvicinò e le passò un braccio sotto la pancia stringendola a se. Cristel aveva lasciato una strato abbondante di saliva sul buchetto di Belinda , l’attesa del dolore era forse il momento più eccitante e Tano lo sapeva bene. Con studiata lentezza strofinò la superficie lisca della palla contro quel fiorellino che ad ogni passaggio si schiudeva invitante.
Belinda sapeva bene che irrigidirsi per impedire la penetrazione l’avrebbe resa più dolorosa, così spingeva in fuori il culo e rilassava i muscoli per favorire quell’irruzione. Ad un tratto Tano cominciò a spingere sul serio tirando contemporaneamente verso di se il corpo della ragazza con il braccio che le cingeva le gambe. Belinda gridava per il dolore, ma Tano non si lasciava impietosire. La pelle attorno al pertugio era tirata e lucida, sembrava che potesse rompersi da un momento all’altro. Improvvisamente la palla scomparve nel ventre di Belinda che lanciò un grido acuto. Erano tutti eccitatissimi per lo spettacolo. Tano le lasciò prendere fiato poi, una dopo l’altra, sparirono la palla nr. 2 e la numero 3, finché Belinda dichiarò di non farcela più.
Dalla fica colava un rivolo di eccitazione che Tano raccolse con la lingua. Manuel e Tano posizionarono Belinda seduta nell’angolo del tavolo con le gambe a penzoloni e il culo giusto sopra la buca d’angolo Manuel la sorreggeva da una parte tenendola sotto l’ascella, mentre Cristel faceva lo stesso dall’altro lato.
Tano si inginocchiò davanti a lei per godersi la vista della palla che veniva espulsa. Belinda prese un profondo respiro e cominciò a spingere, il buco si dilatava lasciando vedere il bianco della prima pallina. Purtroppo sembrava che tutti gli sforzi della povera Belinda fossero inutili, finché Tano per aiutarla non le infilò un dito nella vagina spingendo verso la palla.
Con uno sforzo che le colorò il viso di un rosso acceso Belinda buttò fuori la palla nr. 3. urlò Tano, al colmo dell’eccitazione. E così fece per ogni pallina che cadde nel cestino raccogli-palle.
Delle sottili striature marroni e rosse segnavano le palline che avevano lacerato il culo alla disgraziata.



Belinda si accasciò all’indietro in preda ad un fortissimo orgasmo che la scuoteva e la faceva sobbalzare.
Cristel le leccò avidamente la passera che ora gocciolava copiosamente, finché la ragazza non smise di agitarsi.
Ora però i due maschi avevano gli uccelli che scoppiavano. Manuel si distese sul tavolo invitando Cristel a salirgli sopra, cosa che la femmina in calore non si fece ripetere due volte. A cavalcioni sopra di lui faceva sparire ritmicamente l’uccello nella fica bagnata e si dimenava con piacere.
Manuel alternava carezze e strizzate sulle tette, mentre guardava il suo cazzo entrare e uscire da quel buco caldo e stretto.

Tano osservava con interesse il culo di Cristel che andava su e giù e, salito a sua volta sul tavolo, impugnò il cazzo duro, pronto a trasformare la femmina in un godurioso sandwich.
Con un colpo solo Tano si infilò nello stretto passaggio e cominciò ad inculare Cristel con foga.
Lei godeva come una pazza, piena di cazzi com’era. La danza continuò tra gemiti e sospiri fino a quando i due maschi non riuscirono più a trattenersi. Con un corale riempirono di sperma l’utero e le budella della ragazza, crollandole sopra esausti.

Certo bisogna ammettere che questi 4 amici sanno come spassarsela, e c’è da scommettere che approfitteranno della prossima occasione per creare nuove entusiasmanti situazioni scoperecce.


 
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subbygirl
view post Posted on 28/1/2017, 15:55




Complimente racconto bellissimo, mi è piaciuto un sacco.
 
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