L’incontro con il Monaco Buddista

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Altherea
view post Posted on 14/12/2006, 14:33




Dailaloka (se non ho capito male il nome) ci si presenta avvolto nella consueta veste, il capo rasato e un sorriso dolce che contagia, non parla italiana, solo un’inglese dalla pronuncia strana, il tono pacato così i movimenti. Non smette mai di sorridere, guardandoci tutti negli occhi, mentre con precisione allestisce il suo altarino, su cui spicca una statua raffigurante il Buddha, due fiori colorati e profumati, l’incenso che accende e ci avvolge in una spira speziata e una brocca di acqua. Siamo in tanti, molti più del solito, e ci sediamo in cerchio, altri a terra mentre lui, si siede su una poltrona agghindata d’un panno bianco. Ci illustra passo passo la preghiera che andremo a fare, cercando, nel poco tempo che abbiamo, di spiegarci com’è la sua religione, ma poi sempre col sorriso ci dice anche che per capire veramente chi è Dio, Buddha o quant’altro, dovremmo conoscere bene qualsiasi religione, perché in fondo non sono così diverse. La sua voce morbida, i suoni legati tra loro ci intona una nenia, una preghiera a Buddha e ai suoi sacerdoti (trad: M’inchino a Buddha, m’inchino ai suoi sacerdoti).

BUDDHAN SARANAN GACHCHAMI
DHAMMAN SARANAN GACHCHAMI
SANGAN SARANAN GACHCHAMI

DUTIYAMPI BUDDHAN SARANAN GACHCHAMI
DUTIYAMPI DHAMMAN SARANAN GACHCHAMI
DUTIYAMPI SANGAN SARANAN GACHCHAMI

TATIYAMPI BUDDHAN SARANAN GACHCHAMI
TATIYAMPI DHAMMAN SARANAN GACHCHAMI
TATIYAMPI SANGAN SARANAN GACHCHAMI

Dailaloka ci spiega che un uomo è fatto di tre parti:

1) Le azioni: possiamo fare cose buone aiutando gli altri oppure cose cattive, distruggendo quello che ci sta attorno;
2) La parola: con una parola possiamo fare ridere, emozionare, oppure creare dolore, far piangere gli altri
3) La mente: i nostri pensieri possono essere buoni e farci sentire bene oppure essere cattivi e opprimerci.

La vita non è altre che un equilibrio di queste tre parti che sono anche il collegamento che abbiamo con le relazioni (amici, famiglia, amore) con gli altri, quando moriamo queste persone non ci seguono (mentre secondo il ciclo di reiki, ogni persona che incontriamo può far parte di una nostra vita passata) le nostre parole non ci seguono, ma lo fanno le nostre azioni, i nostri pensieri (un po come la legge charmika), sta a noi poi decidere, di volta in volta, che strada percorrere, se quella buona o quella cattiva.
Dailaloka intona per noi un canto che spiega queste cose, il passaggio da una vita all’altra pregando Buddha, per noi, di fare la scelta giusta e di renderci tutti felici, perché solo quando le tre parti sono nel buono, l’uomo è felice.
Con gesti lenti, da una “manica” estrae una rocchetta di filo bianco, ne immerge un capo nella brocca d’acqua e poi fa passare il filo ad ognuno di noi, legandoci gli uni all’altro e a lui, è un rito molto usato in India, in cui il più forte dona energia al più debole, il più felice dona felicità, unendo così le energie gli uni con gli altri.
Ci spiega che solitamente i ragazzi, per trarre forza nei momenti di bisogno, per sentire ancora l’energia scorrere e caricarla con in canti a Buddha, formano con quel filo un braccialetto (da legare al polso destro) che tengono finchè non si strappa, segno che finalmente l’uomo ha raggiunto la sua felicità. Ci lega il braccialetto benedicendolo con parole musicali, nonostante molti di noi abbiano un’espressione perplessa, ma in fin dei conti non è poi così diverso dai rosari che le nostre nonne sgranavano nei momenti di preghiera.
Come fare per togliere dalle nostre azioni, dalle nostre parole e dai pensieri tutto ciò che è negativo? A parte la preghiera, i buddisti usano l’acqua, non c’è nulla di più puro e l’acqua che scorre può purificarci lo spirito, per questo attiva un altro rito e mentre canta, ad ognuno di noi viene chiesto di lavarci le mani, di sorseggiare ed infine bagnarci il capo con l’acqua, in modo da purificare le nostre tre parti (non ricorda il nostro battesimo?).
La “seduta” si conclude con un altro canto del Dailaloka con la preghiera a Buddha di renderci felici.
 
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