| I capelli mi nascondono il viso, ricadendomi come mille fili sugli occhi arrossati, la bocca imbronciata, un singulto ancora mi scuote, mentre ricomincio nuovamente a piangere, i pugni stretti, i denti che tormentano il labbro inferiore, perché vorrei vorrei smettere con questo dolore, vorrei chiudere gli occhi e lasciarmi scivolare in un limbo. Ma non posso.
E così ancora piango, rannicchiata, su quel letto che ora mi pare immenso, gigantesco, le gambe raccolte, i piedi nudi, tutto sembra raccogliersi, anche la mia anima.
Mi trovi così, in una disperazione cupa, densa, silenziosa, vergognosa di quell’essenza fragile che ora sprigiona il mio corpo, vergognosa di un dolore che non riesco a nascondere, perché io, io piangere mai, non posso, non voglio, non deve…
Ti sento mentre indugi, mentre ascolti quei singhiozzi che non riesco a soffocare e ti vorrei urlare di andartene, di lasciarmi sola, di non ascoltare, di non esserci…ma solo lacrime e un pianto dirotto, straziante, è la risposta.
E lo so che te ne andrai, come potresti, perché dovresti rimanere ad arginare questo dolore che non è tuo? Che non c’entra con te, con la tua vita, con il tuo essere, stare con me…perché dovresti capire, ascoltare, quando sai che ti respingo, perché sono troppo codarda per chiedere…
Trattengo il fiato, non ho il coraggio di voltarmi e vedere che non ci sei, ed altro dolore su dolore, perché riconosco gli sbagli miei…stupida stupida stupida…
E mentre respiro, alla ricerca d’aria, in quel mare di disperazione, ammutolisco, annegata nell’emozione, del tuo corpo che m’abbraccia, morbido contro di me, non dici nulla, solo il tuo petto contro la schiena, le gambe nelle mie, in un incastro d’amore che mi blocca il respiro. Le tue braccia mi stringono nell’attimo che cerco di fuggire, non dici nulla, solo il tuo respiro tra i miei capelli, accanto al collo, il viso sul mio, pelle ruvida di barba, di uomo e basta, solo tu.
E’ una lotta muta, di corpi, di anime, di sentimenti, paure, tormenti, rimpianti e peccati non perdonati, ma tu sei lì, mi tieni stretta e non mi lasci andare via, perché? Grido di rabbia, quel dolore è mio, non è tuo, non è nostro, non devi vedere, sentire, capire, è solo mio…ed ora tuo.
Ho perso me stessa, il mio essere, la mia linfa…ed ho ritrovato te..
|
