L'alba

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Altherea
view post Posted on 9/7/2007, 08:25




L’alba mi sorprende nella sua luce calda, l’aria fresca frizzante mi lascia lenti brividi sulla pelle, coperta dal leggero pigiama, i capelli scarmigliati, lo sguardo miope dal sonno non ancora sfumato, sono lì, nella veranda, una tazza di caffè caldo in mano, a guardare le colline rischiararsi nei toni caldi del sole che si risveglia.
Giulio, il gatto bianco, mi si strofina contro la caviglia mentre l’eco delle sue fusa mi fa sorridere, è strano come in alcune ore ogni rumore sembra prendere un significato, ogni sensazioni è amplificata, il senso del tatto sembra esplodere in ogni cm della mia pelle.
Mi siedo lenta, quasi come una gatta anch’io, beandomi dei primi raggi, conscia della rugiada sotto i miei piedi, mentre li poso a terra, il fresco non mi infastidisce, mentre Giulio si acciambella sulle mie gambe, siamo solo noi e qualche uccellino che trilla salutando il nuovo giorno.
Ed è improvvisa l’immagine, che mi colpisce, mi blocca, vorrei parlare ma, ma non ci riesco, rimanendo immobile, la tazza stretta tra le mani, mentre dal frutteto vedo S. muoversi lento, assonnato, i capelli scompigliati, le mani che sfregano gli occhi, un’aria dolce, che fa leva sul mio desiderio di coccolare, di proteggere..
Non mi vede mentre si ferma ai margini del giardino, mentre si leva la maglia con gesto naturale e spezza il silenzio aprendo il rubinetto dell’acqua tuffandocisi poi sotto in un unico movimento e trattengo io il fiato, quasi che l’acqua fredda colpisse la mia di pelle.
Il sole gioca sulla sua pelle lucida, illuminando una ad una ogni goccia, che scivola veloce sulla pelle abbronzata, solcando ogni muscolo sino a fermarsi alla cintola dei pantaloni ed i miei occhi ne percorrono ogni tragitto, la bocca schiusa, il respiro quasi fermo, non voglio interrompere quest’immagine..
I suoi movimenti sono lenti come di consueto mentre allunga le braccia o si riavvia i capelli lasciando scorrere altre perle argentee ed io …io immagino…immagino quel corpo bagnato venire contro il mio, sentirlo caldo e forte in quell’abbraccio muscoloso, passare le mani sugli addominali, sulla schiena e cercare le sue labbra, assaporare ogni singolo bacio, dolce e ruvido di barba, ma accarezzata dalla sua lingua….
I nostri occhi s’incrociano e si dirige verso di me, mentre ogni dettagli si fa più visibile, più complice, mentre mi perdo a sottolineare ogni muscolo, la cicatrice sulla spalla, le lentiggini che gli addolciscono il viso, mentre…
- Ciao S. –
- Ciao Sabry! – e mi abbraccia, rubandomi il caffè.
Giulio disturbato s’allontana, guardandoci indispettito, mentre seduti sulla veranda, guardiamo il panorama.
 
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