Misticismo sessuale indiano

« Older   Newer »
  Share  
>VOODOO<
view post Posted on 16/7/2007, 21:54




In India l'arte della sublimazione erotica ha origini lontane e l'unione sessuale un profondo significato mistico.

Nella cultura indiana Brahma, il dio unico e supremo, si e' moltiplicato per desiderio, ed e' per lo stesso desiderio che da multiplo cerca di ridiventare uno. Cosi' anche gli imponenti e plastici templi indiani fondono in una moltitudine di gesti e di atti erotici tutte le forze naturali che scaturiscono dalla vita sessuale delle coppie amorose (mithuna) che dal Medioevo al XVIII secolo hanno portato alla consacrazione stessa del dramma dell'energia sessuale,distillata attraverso miriadi di forme diverse.
E in queste rappresentazioni di pietre i valori astratti della religione indiana sono sempre rappresentati attraverso le immagini concrete dei corpi umani, esagerati e drammatizzati per rendere le proporzioni soprannaturali degli dei e delle dee (yaksa, ninfe, fauni, driadi, danzatori e semidei) in una forma plastica vibrante di linfa vitale e di tenerezze umane.

Nell'India l'arte della sublimazione erotica ha origini lontane (Egitto, Grecia, Babilonia, Gerusalemme), e l'unione sessuale dell'uomo e della donna ha un profondo significato religioso.
Da qui il prolificare delle figure erotiche che decorano tanti templi locali: amanti che si baciano, si corteggiano o sono intenti ad atti di lascivia spesso collettiva, si ritrovano fra le sculture di Bhuvaneswar, a Orissa (Xl sec. a.C.), della caverna di Chaitya a Bedsa (11 sec. d.C.), del tempio di Khajuraho (X sec. a.C.), e in moltissimi altri luoghi di culto.
La letteratura sanscrita abbonda di opere sull'arte di amare, ma l'opera piu' antica e piu' conosciuta e' il Kama Sutra, consistente di 1250 versi composti, pare, da un certo Mallinga o Mrillana Vatsyayana, vissuto tra il I e 11 secolo dopo Cristo.
L'opera considera il piacere sessuale come l'ultimo stadio della beatitudine mistica prima di arrivare al Nirvana.
Il sesso e' un mezzo necessario per la sublimazione dell'anima ed e' l'unico strumento per entrare in contatto con il paradiso mistico degli Indu'.
I bassorilievi erotici dei templi sono, quindi, proprio l'espressione della necessita' d'esprimersi d'un popolo e di una cultura.
Il saggio Vatsyayana si adopera per fare introdurre Kaman, la sessualita', nel numero dei quattro scopiche l'India assegna alla vita.
"In questa maniera l'uomo arrivera' alla felicita' completa servendo Artha,Kama e Dharma. E in questo gli uomini colti credevano che Dharma fosse l'esercizio della rettitudine sul piano sociale, Artha la ricerca della prosperita', Kama la ricerca del piacere e Moksha, lo sforzo perraggiungere la liberazione".
Tutti questi esercizi si completano mutualmente pur escludendosi.
Cosi'Dharma, la rettitudine, e Moksha, la liberazione, vanno di pari passo, altrettanto vale per Artha, la prosperita', e Kama, il piacere.
Anche dal punto di vista simbolico, la rettitudine e la prosperita' posseggono alcuni tratti in comune, come la liberazione e il piacere.
Il primo gruppo impone dei vincoli, mentre il secondo ci libera da ogni legame.
L'uomo prospero e virtuoso e' immerso nei valori del mondo, mentre colui che cerca di liberarsi dagli ostacoli della vita e colui che vuole ingolfarsi nei piaceri hanno tendenza a trascurare nello stesso tempo ricchezze e moralita' .


In India il passaggio dalla vita dei piaceri alla vita di consacrazione al santo e' effettuata spesso brutalmente, e anche coloro che hanno deciso di seguire il retto cammino hanno finito per accumulare ricchezze.
Ne consegue che le regole dettate dalla religione rivelano una profonda psicologia dei fini pratici da raggiungere.
Anche quando il piacere sessuale e' considerato come il simbolo della suprema beatitudine e, nello stesso modo, uno dei mezzi che vi conducono, la duttilita' di questa concezione, presa nel suo insieme, lascia gioco sufficiente per quelli che si abbandonano ai piaceri, al solo fine di raggiungere un godimento fisico.
Nel poema epico Mahabharata ci sono alcuni dei versi piu' belli della mistica indiana.

"Io sono negli esseri, il desiderio.
Prakriti e' la matrice di tutti gli esseri, il principio del mondo intero.
Io sono il germe eterno di tutte le vite.


La yoni (vulva) e il lingam (pene) simboleggiano la creazione dell'universo.
La loro unione rappresenta il Karma (azione) (Vatula Shudda Agama).


Stringendo la sua prediletta,
l'uomo dimentica il mondo intero,
tutto in una volta cio' che e' in lui e cio' che ne e' fuori.


Inoltre per colui che stringe l'io, nulla piu' esiste: ne' in lui ne' fuori di lui.
(Brihadaranyaka Upanishad)". E, ancora:

"La donna e' il fuoco,
la matrice,
il combustibile,
il richiamo dell'uomo,
il fumo,
la porta e' la fiamma,
la penetrazione e' la bragia,
il piacere e' la favilla;
in questo fuoco gli dei fanno l'offerta.
Da questa offerta nasce la creatura"
(Chhandogya Upanishad)".


E per concludere le parole di chiusura del Kama Sutra di Vatsyayana, dove egli dice di aver "scritto il Kama Sutra in perfetto accordo con le Sacre Scritture, a beneficio del mondo, conducendo egli la vita d'un teologo ed essendo totalmente assorbito nella contemplazione di Dio".

fonte:geocities.com
 
Top
0 replies since 16/7/2007, 21:54   609 views
  Share