CITAZIONE
«Siamo perseguitati - dicono -, Prodi venga in spiaggia con noi». Con o senza costume?
di Lorenza Provenzano
Certo che dev'esser stata una scena tutta da vedere, quella dei vigili col taccuino delle multe alla mano e, a far da capannello, seni e sederi nudi come mamma li ha fatti. E' accaduto su una spiaggia di Sabaudia, dove un gruppo di nudisti s'è guadagnato una sanzione di centodue euro: roba da coprirsi subito di asciugamano e correre a comprarsi, per la stessa cifra, un bel bikini di Just Cavalli.
E invece no, quando si dice l'ideale: «I naturisti sono stanchi di essere perseguitati - lamentano i membri (senza ironia, pardon) di Ecoblu - per colpa di un governo che, al posto di tante inutili esternazioni estive, farebbe meglio a discutere e approvare i tanti progetti di legge tesi a regolamentare il naturismo e giacenti in Parlamento da tempo immemorabile».
Insomma, la trentina di turisti multati per atti osceni in luogo pubblico non ci sta - «E' un provvedimento assurdo», dicono - e invocano una legge ad hoc. Fatto sta che per prima cosa dovrebbe convincere delle loro buone ragioni i bagnanti che hanno fatto tante e tali segnalazioni agli uomini della Forestale da costringerli a un blitz.
«Ecoblu invita il presidente del Consiglio Romano Prodi a visitare, se lo ritiene con la sua scorta, nudi o vestiti, un luogo di ritrovo dei naturisti - fa sapere l'assozione ambientalista e naturista - per constatare, de visu, l'assurdità di equiparare la pratica naturista ad atti osceni in luogo pubblico oppure ad atti contrari alla pubblica decenza». Come no, ce lo vediamo Prodi, con la scorta e, perché no?, con moglie, figli e nipotini, fermo come un semaforo, a discutere di nudismo sì, nudismo no con un gruppo di interlocutori in versione nature. Le spiagge italiane aperte alla pratica del nudismo - come quella di Capocotta nel Lazio e quella del Lido di Dante in Emilia Romagna - non mancano (anche se i membri di Ecoblu chiedono minori restrizioni, in tema): sul blog Cittadino Celentano, ne troviamo un elenco esauriente ed esaustivo.
Aperto a tutti, sano, naturale, rispettoso dell'ambiente: il naturismo moderno si prende un bel po' sul serio, al di là della comprensibile suscettibilità scatenata da una multa alquanto salata, e tra le proprie virtù ne elenca anche qualcuna francamente risibile: il nudismo, si legge nel succitato blog, «offre e non toglie opportunità in termini di divertimento, riposo, gastronomia e soggiorno rispetto all’ambiente tessile» (nel gergo nudista, i "tessili" sono i comuni mortali dotati di boxer o bikini).
Bello e buono, il nudismo, per carità, ma anche qui, fatta la legge, trovato l'inganno: con la scusa del naturismo, nel parco della Rocca di Manerba, sulla sponda bresciana del Lago di Garda, spopola un esercito di «guardoni, esibizionisti, scambisti che hanno deciso di far fruttare seni, sederi e dintorni. In pratica funziona così - spiega un blogger -: un avventore porta i voyeurs a vedere moglie e fidanzate senza veli in cambio di un compenso, ma spesso la spiaggia è anche teatro di scambi tra coppie». Tra nudisti col broncio, incompresi e ingiustamente multati, e l'inevitabile corteo di simpatizzanti e gente spiazzata, è quasi un sollievo che l'estate sia (quasi) finita: è alle porte la stagione dei "tessili" per necessità o per convinzione. E forse anche quest'anno, nell'agenda dei lavori parlamentari, i grossi problemi delle chiappe al vento cederanno il passo ad altro.
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