Garlasco - Pavia - Omicidio di Chiara Poggi - L'accusa ha chiesto trent'anni di pena, Aggiornamenti per Alberto Stasi - il GUP ha deciso per nuove perizie prima della sentenza

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angelo7878
view post Posted on 24/9/2007, 15:36






24/09/2007 ore 15:22

GIALLO GARLASCO: FERMATO ALBERTO STASI

MILANO

Alberto Stasi è stato fermato nelle indagini per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi. Ora si trova nella caserma dei carabinieri di Vigevano per essere interrogato. Per inquirenti e investigatori, dopo gli indizi, ora ci sarebbero "prove" a carico di Alberto Stasi. In particolare, sarebbe stato trovato qualcosa che collega il giovane laureando all'omicidio della fidanzata, avvenuto 40 giorni fa a Garlasco. E questo avrebbe fatto scattare il provvedimento restrittivo. Stasi è stato portato nella caserma dei carabinieri di Vigevano per essere interrogato.
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view post Posted on 24/9/2007, 19:45
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Non ricordo quando ma hanno trasmesso per intero la telefonata che Stasi ha fatto al 118. Era di una calma spaventosa come se avesse chiamato un parente. Una telefonata che mi ha colpito moltissimo. Inoltre c'è anche da considerare che ha fatto questa telefonata solo dopo essersi recato in caserma per denunciare il fatto. Io penso che la prima cosa che ti viene in mente è quella di soccorrere la persona e chiamare aiuto.
Non mi meraviglierei se alla fine delle indagini risulterà essere il vero colpevole.
 
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NICO619
view post Posted on 25/9/2007, 06:45




io invece ho paura che diventera' un altro cogne ... dove un pm ... per farsi vedere bravo e bello cerca in tutti i modi di trovare un colpevole .. ma alla fine ... le vere prove non ci stanno ...

incastrato per una goccia di sangue di Chiara su una sua bici ? e che vuol dire ? mica era un estraneo era il suo fidanzato .. chissa' quante volte ci sono andati assieme in bici ...

troppe cose non tornano secondo me, addirittura il pm che dice che Alberto avrebbe bruciato i vestiti sporchi in un inceneritore ..

poi sul fatto che non ricordi come era Chiara al momento del ritrovamento mi pare piu' che giustificato, trovi la tua ragazza morta .. la mente ti va per i fatti suoi di certo non riesci ad essere lucido per ricordare tutto.

poi hanno detto che non han trovato segni che lui abbia saltato il muretto, ma se salti un muretto mica ci lasci su graffi o chissache'

poi interroghi una persona per 10 ore .. come pretendi che per quelle 10 ore dovendoti ripetere volte e volte il racconto di quel giorno, quella persona alla decima ora non sia cosi' straziata e stanca da sbagliarsi ??? sembra di essere ai tempi dei prigionieri di guerra torturati finche' non dicevano quello che sapevano ..

ripeto mi pare tanto che le accuse siano tanto tanto approssimative ..

spero solo che venga fatta davvero luce su tutto questo


 
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angelo7878
view post Posted on 28/9/2007, 09:27





Primo incontro in carcere. Oggi il gip decide sulla convalida
«Mi manca Chiara, le volevo bene»
Alberto Stasi ai genitori: vengo controllato tutto il giorno come se fossi pericoloso


VIGEVANO (Pavia)

Gli occhi di Alberto sono pieni di lacrime: «Chiara mi manca, mamma. Io le volevo bene davvero». «Lo so, lo so» cerca di rincuorarlo Elisabetta Ligabò, che non sa più cosa sia una notte di sonno, un giorno di pace. E' il momento più commovente dell'incontro (il primo) fra Alberto Stasi e i suoi genitori, Nicola ed Elisabetta. «Lui li aspettava mercoledì ma il permesso è arrivato tardi e così si sono visti il giorno dopo» conferma il professor Angelo Giarda, uno degli avvocati di Alberto, fidanzato e presunto assassino di Chiara Poggi.

Per un ragazzo in carcere da nemmeno una settimana e già affamato di libertà, di amici, di casa, è stato difficile aspettare un giorno in più. E, come raramente ha fatto in queste settimane passate sotto pressione, rivedendo i genitori Alberto ha ceduto al pianto. «Come stai? Hai freddo? Mangi? Come ti trattano? ». «Bene, mamma. Sto bene e sono tutti gentili con me. L'unica cosa è che la pasta arriva un po' fredda… Ora poi va meglio perché posso vedere la televisione. Sai che mi controllano 24 ore su 24 come se fossi pericoloso… ». Lo sa, la signora Elisabetta. L'ha sentito dire, quantomeno. Si fa così con i «nuovi giunti». Si controllano a vista perché non si lascino andare a «gesti di autolesionismo», per dirla con le parole scritte nel regolamento. Alberto, ragazzo bene e dalla vita comoda, adesso è in cella, non è un criminale «navigato» (non lo sarebbe nemmeno se alla fine risultasse colpevole) ed è depresso, come tutti i detenuti- matricola. Certo che lo sa, la signora Elisabetta. Il suo Alberto potrebbe andare oltre la depressione, farsi del male. E' un pensiero che atterrisce qualsiasi mamma. Così tocca a lei rassicurarlo: «Stai tranquillo. Stiamo facendo di tutto per tirarti fuori di qui. Vedrai che presto finirà tutto».

Presto. Come spera Alberto che chiede che ora è a chiunque passi davanti alla sua cella. Perché l'orologio di metallo non ha potuto tenerlo e i minuti gli sembra che non passino mai. Conta il tempo con i fumetti di Topolino, il detenuto Stasi. Non osa chiedere i libri universitari perché sarebbe un po' come accettare l'idea di rimanere in carcere a lungo. E invece no. Lui punta tutto sulla decisone del gip che deciderà entro le due di oggi pomeriggio se contro l'indagato Stasi ci sono gli «indizi gravi e concordanti» sufficienti a tenerlo in carcere oppure no. Se il «quadro probatorio» disegnato dalla procura è fondato oppure no, se esiste davvero il paventato pericolo di fuga ipotizzato dal pubblico ministero Rosa Muscio oppure no. E' stato un Alberto sicuro di sé quello che si è presentato davanti al giudice delle indagini preliminari, ieri mattina, immagine lontana dal ragazzino che più tardi si sarebbe sciolto in lacrime davanti a mamma e papà.

Il gip Giulia Pravon è arrivata in carcere poco prima delle 11. La domanda di rito: «Conferma quello che ha detto nei suoi precedenti interrogatori? ». Lui ha annuito con la testa prima di parlare: «Confermo tutto, sì. E non ho altro da aggiungere». Fine. «Non ha detto nemmeno una parola di più» racconta il professor Giarda. «A differenza dell'altro giorno, dopo il fermo, stavolta era emotivamente meno provato — rivela —. E' rimasto lì ad ascoltare le disquisizioni tecniche sulla relazione del nostro consulente. Perché è sul tecnicismo che si gioca questa partita». Oggi il primo match.

Giusi Fasano
Erika Camasso
28 settembre 2007
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view post Posted on 29/9/2007, 01:11
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Stasi libero: "Fuori dall'incubo ma disperato"

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Alberto Stasi torna libero. Lo ha stabilito il gip Giulia Pravon, nel corso dell'udienza di convalida del fermo, richiesta dal pubblico ministero Rosa Muscio. E in cui è stata rigettata la tesi della procura di Vigevano. Per il 24enne accusato di aver ucciso la fidanzata Chiara Poggi, il 13 agosto scorso a Garlasco, non esiste, a detta del magistrato, un quadro probatorio tale da giustificare la sua permanenza in carcere. Non sarebbero stati individuati a suo carico "gravi indizi di colpevolezza". Indizi sui quali il Pm Rosa Muscio aveva fondato la sua richiesta di convalida giustificata anche dal pericolo che il ragazzo potesse fuggire e allontanarsi da Garlasco. Stasi sarà dunque, da venerdì 28, giorno del rilascio, un indiziato a piede libero.

Stasi: "Sono uscito da un incubo, non dalla disperazione

- Frastornato ma non al punto da evitare chi lo attende fuori dal carcere, Stasi descrive così la sua attuale condizione, il suo stato d'animo, per poi proseguire: "Sono convinto che finché non troveranno il vero assassino i sospetti continueranno a gravare su di me". Poi l'auspicio e un pensiero per Chiara: "E' chiaro che essere uscito da lì mi fa sentire meglio, ma vorrei tanto che questa storia finisse una volta per tutte, anche se la disperazione per la morte di Chiara non mi abbandonerà mai".

Alberto ha lasciato il carcere di Vigevano
- Il ragazzo è uscito dal carcere intorno alle 11.30 della mattina di venerdì. A bordo dell'auto, guidata dal suo avvocato Giuseppe Colli, c'erano anche i suoi genitori e un assistente dell'avvocato. A detta di chi l'ha visto, il giovane Stasi, lasciatosi dietro il penitenziario, è apparso piuttosto frastornato.
I familiari di Chiara: "Né contro né con Stasi" - "Per i Poggi non è importante trovare un colpevole, ma il colpevole" - ha riferito l’avvocato di famiglia, Gian Luigi Tizzoni, di Rita Preda. La madre di Chiara, sempre per bocca del suo avvocato, aggiunge: "Non volevo e non voglio che stia in carcere un innocente - ha aggiunto la donna al telefono col suo avvocato - voglio che sia fatta giustizia. La nostra famiglia non è né contro né con Stasi - ha poi precisato - abbiamo fiducia nell’operato della magistratura". Tizzoni non ha voluto sbilanciarsi nel commentare la decisione del gip Giulia Pravon che ha rimesso in libertà Stasi: "È stata una decisione studiata - ha detto il legale - di cui il gip si assume la responsabilità. L’indagine continuerà con la nostra collaborazione".

I genitori di Alberto: "Felicissimi"
- "La famiglia Stasi è felicissima per la decisione del Gip Giulia Pravon di rimettere in libertà Alberto non convalidando il fermo presentato dal Pm". E' quanto afferma l'avvocato Giuseppe Colli, uno dei legali di Alberto Stasi. "La famiglia Stasi è felicissima. Siamo molto soddisfatti, prima di fare qualunque commento preferiamo leggere bene le carte".
Si era sfogato con la madre: "Volevo bene a Chiara"- Giovedì scorso, prima cioè che il gip si pronunciasse sulla sua scercerazione, Alberto aveva incontrato la madre, in carcere. Quasi in lacrime, come riporta oggi il Corriere della Sera, il ragazzo le aveva confidato di sentire molto la mancanza di Chiara, soprattutto di aver nutrito per lei un grande affetto: "Le volevo bene davvero" aveva detto commosso mentre la madre annuiva: "Lo so".
Taormina: "E' una nuova Cogne"
- L'analogia tra l'andamento delle indagini a Garlasco e quelle di Cogne salta agli occhi: "Fin quando andremo avanti a colpi di frammenti e piccole tracce non andremo da nessuna parte", commenta l'ex legale di Annamaria Franzoni, l'avvocato Carlo Taormina. La differenza è che "per Cogne c'è stata una condanna. Eppure anche a Garlasco ci sono solo indizi. Anzi, se vogliamo, ci sono ancor meno prove rispetto a Cogne. Fin quando si continua a correre appresso ai frammenti minuscoli di qualsiasi sostanza organica si continuerà nella spettacolarizzazione e nel sacrificio della liberta' delle persone". A Garlasco, aggiunge Taormina, c'è stato di sicuro "un enorme errore investigativo. Quale? Si sarebbe dovuto procedere subito con la richiesta di archiviazione per Stasi, mettendogli alle calcagna un investigatore. Se fosse stato colpevole - e non lo ritengo - sarebbe crollato. Stanti le condizioni attuali, invece, finisce tutto nel vuoto".



Francesco Bruno : "Cercare nuove piste"


- Vagliare nuove piste, cercare da altre parti. E' questo l'invito del criminologo. "Questa decisione fa onore alla magistratura - dichiara Bruno - d'altra parte non mi pareva ci fossero elementi in grado di stabilire la colpevolezza di Alberto. Per me quelli in mano degli inquirenti non erano neanche indizi". "Le tracce sulla bicicletta - continua il criminologo - potevano avere benissimo un'altra origine, non ci vuole niente a lasciare tracce di Dna su un oggetto di uso comune. Non dimentichiamo poi che i due ragazzi stavano insieme e avevano quindi molte occasioni di contatto". "Credo - aggiunge Bruno - che finora ci sia stato un ricercare a senso unico, si è indagato solo su una delle persone che erano a contatto con la vittima, ma ci sono tante altre ipotesi da vagliare". "Non dobbiamo dimenticare - conclude Bruno - che la scientifica ha il compito di fornire elementi su cui poi spetta agli investigatori lavorare. I rilievi forniti dai Ris possono si confermare ipotesi investigative, ma se questo non avviene bisogna cercare da altre parti".

http://notizie.tiscali.it/articoli/cronaca...libero_567.html
 
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angelo7878
view post Posted on 29/9/2007, 13:19






ORDINANZA DI SCARCERAZIONE DI ALBERTO STASI DISPOSTA DAL GIP

(alcuni stralci ripresi dal Corriere della Sera.it)
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Così, in 8 pagine, la Pravon ha smontato le accuse
«Non è sicuro che sia sangue»
Omicidio di Chiara Poggi: l'ordinanza di scarcerazione di Stasi disposta dal Gip: «La fuga? Ipotesi infondata»


VIGEVANO (PAVIA)

Il sangue sui pedali della bicicletta, tanto per cominciare: «I dati ad oggi emersi appaiono parziali, acquisiti nell'ambito di accertamenti ancora in itinere e quindi privi del grado di certezza scientifica, che deve renderli dimostrabili oggettivamente di per sé, necessario affinché possano considerarsi indizianti di una responsabilità penale». E poi c'è tutto il resto: otto pagine per fare a pezzi, ad uno ad uno, tutti gli indizi messi assieme contro Alberto Stasi in oltre 40 giorni di indagini. Ecco i passaggi decisivi della «bocciatura» del gip di Vigevano, Giulia Pravon.

IL PERICOLO DI FUGA

«Non può non rilevarsi che lo Stasi, iscritto nel registro indagati da oltre un mese, in relazione ad un'ipotesi delittuosa di particolare gravità, non risulta avere mai serbato, fino ad oggi, condotte tali da far anche solo ipotizzare una sua volontà di sottrarsi al procedimento penale in corso o ai singoli atti d'indagine che lo hanno visto ripetutamente coinvolto, talora anche con iniziative di presentazione spontanea». Quindi l'ipotesi che Alberto possa fuggire è priva «del fondamentale presupposto richiesto dall'art. 384 c.p.p.(...) considerato che alcun elemento è emerso che consenta di ritenere concretamente fondata una tale eventualità». E in particolare il pericolo di fuga «deve essere non immaginario e non meramente congetturale ». Di più: «Non può considerarsi che la mera circostanza dell'aver trascorso una vacanza-studio in Inghilterra, prima della consumazione di un delitto in relazione al quale, allo stato, non pare neppure ipotizzabile la premeditazione, valga ad integrare elemento concreto attestante una sua intenzione di espatriare, con la precostituzione di un rifugio all'estero».

LA RELAZIONE DEL RIS

I passaggi più duri della stroncatura del gip riguardano la «prova», cioè le tracce ematiche sui pedali della bicicletta dell'indagato. «La richiesta di misura cautelare qui in esame è stata avanzata dal pm all'esito del deposito dei Ris di una relazione preliminare sugli accertamenti biologici (...), successivamente integrata con nota del 26.09.2007 a seguito di osservazioni della difesa. Il pm argomenta la propria richiesta sul presupposto che le analisi condotte dai suoi consulenti avrebbero accertato la presenza, sui pedali della bicicletta, di tracce biologiche di natura ematica riconducibili alla vittima (...). Sottolinea l'inverosimiglianza delle spiegazioni date dal fermato nel corso dell'interrogatorio (aver calpestato il sangue mestruale della fidanzata, che ha avuto il ciclo pochi giorni prima del fatto), ed il contrasto della circostanza della presenza del sangue sui pedali con il racconto costantemente reso dall'indagato circa le modalità del rinvenimento del cadavere. (...). Il pm evidenzia, altresì, le contraddizioni in cui sarebbe rincorso lo Stasi durante l'ultimo interrogatorio (...). In particolare, l'indagato ha dichiarato, per la prima volta, di essersi recato a casa della fidanzata a bordo della bicicletta in questione in uno dei giorni tra il 5 agosto (data in cui è tornato dall'Inghilterra) e il 12 agosto, giustificando l'uso della bicicletta con il fatto di non aver potuto utilizzare l'auto non avendo, in quel periodo, la disponibilità del telecomando del cancello carraio della propria abitazione (...)».

LE OBIEZIONI DELLA DIFESA

Scrive il gip: «A seguito delle argomentazioni tecniche svolte dalla difesa, su indicazione del proprio consulente, nel corso dell'interrogatorio del fermato da parte del pm, il ct del pubblico ministero, con ulteriore nota tecnica del 26.09.2007, ha precisato che «l'interpretazione che è stata data al risultato ottenuto è quella del profilo genetico relativo alla vittima ottenuto dal campione bu_p è con elevata probabilità riconducibile a sangue », esplicitando, quindi, il ragionamento logico sulla base del quale è pervenuto a tale valutazione probabilistica (...). Il Consulente tecnico del pm «ha quindi indicato come il giudizio di probabilità sulla natura ematica della traccia si fondi sulla valutazione di luogo in cui il prelievo è stato effettuato (il pedale della bicicletta) che porterebbe ad escludere un contatto di saliva (...)», anche se «allo stato attuale non è certa, ma è presunta, ancorché con «elevata probabilità», dal ct del pubblico ministero (...)». E quindi: «Un giudizio di mera probabilità (...) non può valere a costituire un indizio in ordine alla responsabilità dello Stasi nell'omicidio per cui si procede, esistendo possibilità alternative di riferibilità del materiale campionato(...)». Secondo il gip, dunque «i dati ad oggi emersi appaiono parziali». Non solo: «Quanto alle inverosimiglianze e contraddizioni evidenziate dal pm nelle dichiarazioni rese dallo Stasi nel corso dell'ultimo interrogatorio, deve osservarsi che la prospettazione di aver calpestato gocce di sangue mestruale della fidanzata costituisce un mero tentativo di dare una risposta ad una domanda fondata su un presupposto che non risulta, allo stato, accertato. Quanto alle connesse dichiarazioni relative all'utilizzo della bicicletta pochi giorni prima del fatto, deve osservarsi che, sebbene le circostanze (...) relative alla disponibilità del telecomando siano state smentite dal vicino di casa, (...) risulta confermata la circostanza della visita alla fidanzata in bicicletta tra il 5 e il 7 agosto».

CONCLUSIONE

Nella conclusione il gip contesta la necessità di una misura cautelare spiegando che «risulta superflua ogni valutazione in ordine alla sussistenza delle esigenze cautelari».
Erika Camasso
Giusi Fasano
29 settembre 2007
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Baba Yaga
view post Posted on 29/9/2007, 13:43




andrà a finire come Cogne...non è stato nessuno
 
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angelo7878
view post Posted on 29/9/2007, 15:00






forse la novità non sta tanto nel delitto irrisolto, che resta senza autori, se poi una novità c'è

se c'è questa novità forse è nel sentimento diffuso della delusione perché volendo capire che cosa accade nella società quando una persona viene uccisa, non si riesce a capirlo senza un colpevole, senza un movente

non che così come stanno le indagini non si possano comunque capire cose importanti e vanno capite - e non c'è morbosità a interessarsene - ma, certo, si vorrebbero capire delle cose in più e si vorrebbe che un assassino, o più assassini, venissero messi in condizione di non nuocere

anche quando - come è forse nel caso di questo omicidio - l'assassino non è un "assassino" abituale o di professione, piuttosto è una persona che molto probabilmente uccide una sola volta e mai più, per fortuna



 
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NICO619
view post Posted on 29/9/2007, 15:37




io ringrazio il giudice di aver avuto le palle di non confermare il fermo ..

le prove erano troppo e dico troppo poco serie per poter mettere in galera un ragazzo che sicuramente sta passando un momento bruttissimo ..

mi chiedo come mai non seguano altre piste ... tipo qualche conoscente al lavoro che magari aveva ricevuto un due di picche da Chiara ..

le cugine invidiose .. e psicopatiche anoressiche ...

poi e' venuto fuori il tipo che ha tentato di profanare la tomba di Chiara .. mi chiedo perche' non pensare pure a lui come omicida se era una persona mentalmente disturbata ? chi ci dice che nn conoscesse Chiara ?? che fosse morbosamente attratto da lei tanto da arrivare a fare un gesto simile ???

poi le signore che fuori di casa di Chiara han visto la bici da donna .. ma il p.m. si e' impuntato sulla bici di Alberto e su quelle traccie di presunto sangue di Chiara ...

per me non e' stato Alberto ..e continuo a pensarlo ...


dimenticavo .. maledico i giornalisti che si comportano in modo cosi' morboso nei confronti delle due famiglie ... come sempre fan diventare tutto un teatrino per fare spettatori in tv ... che si vergognino e pensino cosa farebbero loro se fossero loro in una situazione simile ...

 
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angelo7878
view post Posted on 1/10/2007, 15:06







PAVIA: OMICIDIO GARLASCO, ISPEZIONE NELL'OFFICINA DEL PADRE DI ALBERTO

PORTATI VIA ATTREZZI E PEZZI AUTO


Milano

1 ottobre 2007 ore 15,54

(Adnkronos)

Ispezione nell'officina di Nicola Stasi, il padre di Alberto, lo studente indagato per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi. Sono tre i carabinieri che in borghese sono entrati nell'officina di autoricambi di via Tramia a Garlasco, in provincia di Pavia. Una visita breve, poi i militari sono usciti con due borsoni. Secondo insicrezioni potrebbero essere stati portati via alcuni attrezzi da lavoro o alcuni pezzi di auto. Pochi minuti dopo Nicola Stasi ha raggiunto la caserma dei carabinieri di Garlasco dove e' rimasto un'ora circa. "Una normale attivita' di polizia giudiziaria. In caserma abbiamo solo stilato un nomale verbale" e' stato il commento di un inquirente.
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angelo7878
view post Posted on 3/10/2007, 10:32






03/10/2007 ore 11:17

Garlasco: nuovo sopralluogo dei Ris
Insieme con genitori di Chiara, si cerca anche arma delitto


(ANSA)

GARLASCO (PAVIA)

Nuovo sopralluogo dei Ris stamane nella villa di Chiara Poggi,la ragazza uccisa a Garlasco. Presenti anche i genitori della vittima. Per i genitori di Chiara sara' un momento molto doloroso. Dal giorno dell'omicidio erano potuti entrati nella villa di via Pascoli solo brevemente. Stamattina, invece, dovranno fare l'inventario vero e proprio. Si cerca qualche oggetto che potrebbe essere stato usato come arma del delitto, arma mai trovata.
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angelo7878
view post Posted on 21/11/2007, 15:58






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Alberto Stasi nella foto del settimanale Chi


Garlasco, Alberto torna a divertirsi con gli amici

MILANO

21 novembre 2007

Alberto Stasi torna alla normalità. Il delitto di Garlasco ancora non ha un colpevole, anche se per l'uccisione di Chiara Poggi, il fidanzato resta l'unico indagato e Alberto riprende la vita da studente. Un servizio fotografico del settimanale Chi lo ritrae a Milano con gli amici di università e in compagnia di una ragazza. Le indagini intanto vanno avanti e da quelle 200 pagine consegnate dai Ris con le ultime analisi sui reperti della villetta dell'assassinio, viene confermato che le uniche impronte a casa di Chiara oltre a quelle dei familiari sono quelle di Alberto. Le tracce del ragazzo che frequenta la Bocconi a Milano sono state trovate sul dispenser del bagno del pianterreno dove l'assassino si sarebbe lavato le mani.
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angelo7878
view post Posted on 13/12/2007, 14:35






Garlasco, la difesa di Alberto: «C'è l'impronta
di una donna nel bagno di Chiara»


dal nostro inviato

Claudia Guasco

VIGEVANO

13 dicembre 2007

L’impronta del piede di una donna sul tappetino del bagno di casa Poggi. Quella traccia di suola insanguinata davanti al lavandino è troppo corta per appartenere ad Alberto Stasi, sostiene la difesa. Corrisponderebbe a un numero 38, comunque troppo piccola per un uomo. Dunque «cherchez la femme», dice Giulio Colli, uno dei legali del giovane bocconiano che a quattro mesi esatti dall’omicidio resta l’unico indagato per la morte della fidanzata Chiara.

Nel giorno in cui il comandante dei Ris Luciano Garofano presenta la sua relazione conclusiva alla procura di Vigevano, i difensori di Alberto hanno già pronte le contromosse: due settimane fa hanno compiuto un nuovo sopralluogo nella villetta di via Pascoli, per Natale sarà pronta l’analisi del perito Francesco Maria Avato. Obiettivo: «Arrivare alla chiusura delle indagini con la richiesta di archiviazione e non a un 415 bis, propedeutico a un rinvio a giudizio».

La relazione di Garofano al pm Rosa Muscio ribadisce gli elementi raccolti dai Ris. Primo: «Impossibile che sulle suole delle scarpe di Alberto non ci fosse sangue di Chiara», ha spiegato il colonnello nelle tre ore di vertice. Secondo: «Per un processo logico deduttivo - ovvero nessuna traccia di dna da sudore o saliva di Chiara in altre parti della bicicletta - il dna sul pedale non può che essere sangue». Terzo, il computer: Alberto l’avrebbe tenuto acceso tutta la mattina, ma usato solo 3 minuti, fra le 9,36 e le 9,39 di quel 13 agosto. E poi è un portatile, quindi avrebbe potuto usarlo ovunque, anche a casa di Chiara.

Le controanalisi di Avato, però, vanno nella direzione opposta. Nell’ultimo sopralluogo ha misurato macchie e fotografato impronte, concludendo che quel piede insanguinato sul tappeto del bagno dove l’assassino si è lavato le mani non è un 42 e mezzo (indossato da Alberto), bensì quattro numeri in meno. Cioè una scarpa da donna, come confermerebbe anche il livido sulla coscia sinistra di Chiara lasciato impresso da un modello con tacco e non da una scarpa da ginnastica. Quanto alle suole pulite, afferma l’avvocato Colli, «il 90% delle macchie di sangue in ingresso è stato causato dalla rimozione del cadavere, dunque è successivo all’arrivo di Alberto».

Tesi definita assurda dagli investigatori: il corpo di Chiara, spiegano, è stato portato fuori in una bara d’acciaio. Infine il computer: Alberto ha lavorato tutta la mattina alla sua tesi, ma non risulterebbe perché l’hard disk è stato danneggiato in una prima apertura.
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estratto da qui
 
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angelo7878
view post Posted on 6/1/2008, 16:46






Omicidio Garlasco: investigatori, nessuna telefonata di Chiara a un mago tv

06 Gennaio 2008, 13:11

GARLASCO (Pavia)

Gli investigatori che indagano sull'omicidio di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto, fanno sapere di non aver dato alcun peso alla testimonianza di un mago della tv che, già un paio di settimane dopo il delitto, aveva raccontato ai carabinieri di aver ricevuto qualche tempo prima la telefonata in diretta di una certa "Chiara di Garlasco" in crisi con il fidanzato. I militari avevano svolto accertamenti, ma non risultava nessuna chiamata all'emittente televisiva partita dai telefoni di Chiara Poggi. Intanto si apprende che il memoriale della difesa di Alberto Stasi sarà depositato in Procura a Vigevano tra martedì e giovedì prossimo. Il giovane è l'unico indagato per l'omicidio della fidanzata Chiara.
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angelo7878
view post Posted on 24/2/2009, 12:45





24 febbraio 2009

GARLASCO: UDIENZA AGGIORNATA AL 7 MARZO


(AGI)

Vigevano

E' stata aggiornata al 7 marzo prossimo l'udienza preliminare in cui Alberto Stasi e' accusato dell'omicidio di Chiara Poggi. I familiari di Chiara Poggi hanno lasciato il tribunale di Vigevano. A seguire anche l'udienza in cui Alberto Stasi e' accusato di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico, 'parallela' a quella che lo vede imputato per l'omicidio di Chiara Poggi, e' stata rinviata al 7 marzo prossimo. Secondo la Procura di Vigevano il giovane avrebbe scaricato dal suo pc decine di immagini ose' che ritraggono minori.
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19 replies since 24/9/2007, 15:36   583 views
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